2010-10-05 16:15:55

La pace non è retorica: chiusura a Barcellona dell'Incontro "Uomini e Religioni"


La forza della preghiera per la pace, le migrazioni e il dialogo interreligioso sono stati tra i temi forti della giornata conclusiva dell’incontro “Uomini e Religioni” di Barcellona, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. All’evento è intervenuto anche l’arcivescovo latino di Baghdad, mons. Jean B. Sleiman, che ha portato la testimonianza della vita dei cristiani in Iraq. Dal canto suo, il cardinale arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, ha auspicato una sinergia nello spirito della pace nell’area del Mediterraneo. Barcellona ha dunque mostrato che non c’è contraddizione tra società laica e secolare, modernità e impegno religioso. La Comunità di Sant’Egidio ha dunque tratteggiato i risultati della 24.ma edizione dell’incontro internazionale di pace. Nella conferenza stampa conclusiva, si è ripetuto come le religioni, per decenni additate quale causa di conflitti, ora siano la vera chance di cambiamento. Di qui il messaggio fondamentale: chi usa il nome di Dio per giustificare la violenza lo tradisce. Stasera la cerimonia finale, con la firma dell’appello di pace di tutti i leader religiosi. Da Barcellona, Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

Dialogo non è una parola retorica, e Barcellona ha dimostrato la concretezza del dialogo maturata anche nell’approccio spirituale. Marco Impagliazzo, presidente di Sant’Egidio, delinea in conferenza stampa il risultato di questi tre giorni di lavoro. In questo momento di crisi economica, in cui la violenza ancora dilaga, il dialogo è di grande utilità. Occorre capire che bisogna andare avanti senza ripiegarsi su se stessi, spiega Impagliazzo riprendendo le parole di apertura del fondatore della Comunità, Andrea Riccardi. L’uomo europeo è diventato più duro ma meno forte, la forza sembra che la trovi più dalla contrapposizione che dalla riflessione, Sant’Egidio crede di dovergli dare quella forza che arriverà dalla riscoperta delle proprie radici. Qui a Barcellona, continua Impagliazzo, si è venuti per capire meglio non solo chi siamo, ma anche come vivere con gli altri. E per ribadire che c’è bisogno di luoghi vivibili dove il dialogo si manifesti, perché all’uomo europeo manca la passione del dialogo. Sant’Egidio vuole mantenere alta questa passione esattamente come ha fatto in questi 24 anni, creando una carovana di uomini e donne di fede e cultura, è la conclusione, che ogni anno si ingrossa.

Sul valore degli Incontri “Uomini e religioni” della Comunità Sant’Egidio in un mondo spesso sordo alle voci per il dialogo, Francesca Sabatinelli ha intervistato il cardinale Geraldo Majella Agnelo, arcivescovo di San Salvador di Bahia:RealAudioMP3

R. – Noi pensiamo che l’egoismo, oggi, sia troppo forte, ovunque. I mezzi di comunicazione che abbiamo per operare collegamenti con ogni parte del mondo, sono meravigliosi, ma siamo lontani gli uni dagli altri. E per questo si deve lavorare, tutte le persone di buona volontà: come noi facciamo qui, in questo evento promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, dove si incontrano tutte le credenze religiose, quindi ci si incontra tra ebrei e musulmani e si può parlare … Questa è una cosa bella! Dobbiamo incominciare dalle cose piccole, non dalle cose grandi …

D. – In questi anni abbiamo visto come comunque il mondo sia andato sempre più contro il dialogo …

R. – Noi abbiamo la tendenza a parlare con una voce soltanto, e gli altri devono ascoltare. Ma la Comunità di Sant’Egidio promuove il contrario …

D. – Un pensiero sulle elezioni in Brasile: non hanno ancora dato un vincitore definitivo; si è arrivati ad un ballottaggio: si tratta comunque di un momento di passaggio per il suo Paese. La Chiesa brasiliana che cosa chiede al nuovo presidente?

R. – L’istruzione, la sanità, l’assistenza alle persone anziane che sono sempre più abbandonate alla loro sorte. Noi non abbiamo detto: il nostro candidato è questo. No. Ma le nostre esigenze, questo sì!







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