Cresce il numero, ben 700, dei missionari coreani nel mondo
Grande successo per la Chiesa coreana che può vantare la presenza di circa 700 missionari
in tutto il mondo. A riferirlo in questo mese di ottobre, tradizionalmente dedicato
a ravvivare la coscienza e l’impegno missionario dei fedeli, è stata l'agenzia AsiaNews,
pubblicando l’indagine delle Pontificie Opere Missionarie della Corea. I dati riportati
parlano di 690 missionari coreani, tra laici, religiosi e diocesani: di questi 313
sono in Asia, 165 in Europa, 72 in Africa e 22 in Oceania. Il 1 ottobre si è poi tenuta
nella Cappella adiacente alla cattedrale di Myong Dong, a Seul, la riunione di 80
missionari rientrati in patria per studiare strategie di potenziamento del lavoro
di evangelizzazione. Nel corso dell’incontro è emerso che “quanto più una Chiesa dona
per le missioni, tanto più si arricchirà insieme con la grazia che riceve, ma soprattutto
che la missione è una scelta logica, gioiosa e naturale per un cristiano che crede
all’amore di Dio”. All’incontro, organizzato dalla Conferenza episcopale coreana,
dalla Conferenza coreana dei Superiori maggiori degli Istituti religiosi e delle Società
di vita apostolica e dalla Conferenza coreana delle Superiori maggiori degli Istituti
religiosi femminili, è intervenuto anche mons. Vincenzo Lee Byouong Ho, vescovo responsabile
della Commissione per la cura pastorale dei coreani abitanti all’estero. Il presule,
riprendendo l’enciclica di Pio XII “Fidei Donum”, ha ricordato come alla base della
Missione ci sia la Parola di Dio, senza la quale “tutto crolla e tutto risulta una
perdita di tempo”. Ha poi sottolineato il ruolo della semplicità nelle missioni: “prima
di diventare missionari, bisogna incontrare veramente Gesù, solo così si potrà testimoniare
con la gioia che ci sgorga dal cuore senza bisogno delle spiegazioni umane e sofisticate”.
É poi intervenuto padre Agostino Kim Myoung Dong, presidente della Società missionaria
coreana, che, dopo aver tracciato un breve bilancio, rilancia il ruolo della formazione
per i missionari manifestando il desiderio di istituire una scuola annuale di preparazione
che sostituisca l’attuale corso mensile. Padre Dong riconosce poi la necessità di
un punto di riferimento unico che coordini le varie iniziative missionarie sotto l’egida
della Chiesa Cattolica coreana, che da beneficiaria degli aiuti dei missionari esteri
vorrebbe ora contribuire alle missioni all’estero. (M.O.)