All’Angelus Benedetto XVI ricorda la Beatificazione a Parma di Anna Maria Adorni,
testimone dell’amore di Dio tra le donne carcerate
Al termine della Messa il Papa ha guidato la preghiera dell’Angelus, sottolineando
la devozione mariana della Sicilia e ricordando la Beatificazione, oggi a Parma, di
Anna Maria Adorni, testimone dell’amore di Dio tra le donne carcerate. Il servizio
di Sergio Centofanti:
Il Papa rileva come la Sicilia sia “costellata di Santuari mariani”. “Da questo
luogo – ha affermato - mi sento spiritualmente al centro di questa ‘rete’ di devozione,
che congiunge tutte le città e tutti i paesi dell’Isola”. E alla Madre di Dio, “modello
della vita cristiana”, affida quanti vivono in questa terra:
“Sostenga
le famiglie nell’amore e nell’impegno educativo; renda fecondi i germi di vocazione
che Dio semina largamente tra i giovani; infonda coraggio nelle prove, speranza nelle
difficoltà, rinnovato slancio nel compiere il bene. La Madonna conforti i malati e
tutti i sofferenti, e aiuti le comunità cristiane affinché nessuno in esse sia emarginato
o bisognoso, ma ciascuno, specialmente i più piccoli e deboli, si senta accolto e
valorizzato”.
Il Papa ha poi ricordato la Beatificazione,
oggi pomeriggio nella Cattedrale Parma, di Anna Maria Adorni, donna esemplare vissuta
nel 1800: nata a Fivizzano, in provincia di Massa Carrara, madre di sei figli, di
cui cinque morti in tenera età, rimase vedova a soli 39 anni. Nel momento più buio
della sua vita, la fede, illuminata dal suo amore per la Madre di Dio e di tutti noi,
la spinse ad aiutare le persone più abbandonate e disprezzate del tempo: le donne
carcerate, a cui nessuno dava più fiducia e speranza. Non solo le andava a visitare
in prigione, vedendo in loro il volto di Cristo rifiutato da tutti, ma una volta uscite
dal carcere affittava per esse delle stanze e cercava un lavoro perché si reintegrassero
nella società. Per questo scopo fondò due Istituti religiosi. Una fiduciosa preghiera
a Maria sosteneva la sua infaticabile attività:
“Madre Adorni, a
motivo della sua costante preghiera, veniva chiamata ‘Rosario vivente’. Mi piace rilevarlo
all’inizio del mese dedicato al santo Rosario. La quotidiana meditazione dei misteri
di Cristo in unione con Maria, Vergine orante, ci fortifichi tutti nella fede, nella
speranza e nella carità”.