2010-10-01 12:24:44

Musei Vaticani: visite notturne del venerdì abbinate in ottobre a spettacoli di musica, canto e danza


Musica, canto, danza, recitazione: sono le notti d’ottobre ai Musei Vaticani. Tra i capolavori d’arte ospitati nelle celebri sale si inaugura da questa sera l’iniziativa intitolata “Che c’è di bello?”. In coincidenza con gli ingressi serali del venerdì alle Gallerie Pontificie, tra le 19 e le 23, i visitatori potranno assistere a cinque momenti di spettacolo: quello in programma stasera è incentrato su “L’arte della leggerezza e la leggerezza dell’arte”, affidato al DuoKeira. Gli appuntamenti dei prossimi venerdì andranno da temi di ispirazione mariana – con lo “Spes mea cara. Omaggio a Maria”, basato su letture tratte da Charles Péguy (8 ottobre) – a uno spettacolo di Aborigeni australiani e Isolani delle Stretto di Torres intitolato “Notte Australiana” (15 ottobre), fino a una selezione di musica tradizionale russa nell’esecuzione del Coro della Cattedrale cattolica di Mosca (22 ottobre).

La scelta degli ingressi in notturna nasce dalla volontà di "restituire i Musei Vaticani ai romani", ribadisce il direttore dei Musei, il prof. Antonio Paolucci, che si sofferma sull’abbinamento tra arte e spettacolo con queste parole: “La musica, la poesia, le arti formano un tutto inscindibile. Chi non ne fosse convinto deve entrare nella Stanza della Segnatura di Raffaello: Apollo Citaredo, il giovane dio che suona la lira, è l'allegoria dei poeti di tutti i tempi: Petrarca, Dante, Sannazzaro”. E' un “tutto inscindibile”, prosegue, e “in nessun altro posto al mondo questo è così evidente come in questi luoghi: c'è Raffaello, Michelangelo, c'è il continuo dialogo con l'architettura, c'è il cielo di Roma. La bellezza è dovunque e pervade tutto”. Un armonioso colloquio tra musica, parola e danza, concludono i Musei, pensato per sorprendere ed allietare “quei visitatori che, durante il consueto percorso museale, decideranno di lasciarsi intrattenere ed educare da un evento fortemente emozionale”. (A cura di Alessandro De Carolis)







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