2010-10-01 09:25:47

I vescovi dell’Ecuador: aprire subito un dialogo per rafforzare la democrazia


"Occorre aprire subito un autentico processo di dialogo": è questa l'esortazione lanciata in un breve comunicato dai vescovi dell'Ecuador dopo il tentato golpe nel Paese. "Chiediamo al governo e al Parlamento, aggiungono i vescovi, di non imporre le loro decisioni in forma unilaterale, ma di aprire un autentico processo di dialogo che conduca ad una convivenza costruttiva e partecipativa. Chiediamo, altresì, che confermino la loro legittimità ogni giorno, con il rispetto di tutti e al tempo stesso evitando la tentazione di utilizzare il potere a loro conferito al di fuori della cornice dello Stato di diritto". I presuli ricordano che le richieste di diversi settori della società, avanzate negli ultimi mesi, "sono sfociate in una ribellione" e rilevano con angoscia che i fatti di violenza che si sono registrati e che hanno coinvolto la persona del presidente, "seminano grave inquietudine in tutto il Paese". L'episcopato dell'Ecuador, "per raggiungere una soluzione della crisi”, lancia “un appello urgente a tutti gli ecuadoriani affinché mantengano la serenità e scelgano la pace sociale, e non lo scontro, quale atteggiamento fondamentale. Dobbiamo ricordare - scrivono i presuli - che le violenze causano alterazioni molto dannose e durature", e per di più "danno origine a pregiudizi, a volte irreversibili, nei confronti della rispettabilità delle istituzioni democratiche, della vita, dei beni dei cittadini e della solidità dello stesso sistema democratico". Ai settori sociali che si sono sentiti danneggiati dalle recenti decisioni del governo, "in particolare ai fratelli poliziotti e militari", i vescovi chiedono "che si reintegrino nelle loro funzioni come custodi dello Stato di diritto" poiché – rilevano - "è l'unica cornice possibile per la vita democratica. Le loro proteste, lamentele e rivendicazioni - si sottolinea - devono seguire un cammino legale che non può essere abbandonato mai". Infine, i vescovi dell'Ecuador scrivono che "soltanto il dialogo, audace e costruttivo, può condurre verso un Paese migliore", e dopo aver rilevato "l'importanza della libertà di stampa e di espressione" in momento come l'attuale – libertà che "deve essere garantita in modo completo" - concludono implorando "la guida di Dio affinché torni immediatamente la pace sociale" con il contributo di ciascuno. (A cura di Luis Badilla)







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