Cipro festeggia oggi i 50 anni della propria indipendenza alla presenza di una vasta
rappresentanza internazionale. Le celebrazioni si svolgono tuttavia in un momento
di difficoltà nei negoziati con la parte turco-cipriota, arenatisi sul capitolo della
restituzione delle proprietà confiscate dopo l’occupazione turca del 1974. A novembre
è previsto un Rapporto del segretario generale dell’Onu che potrebbe dare un nuovo
impulso alla ripresa dei negoziati di pace in ambito internazionale. Sulla situazione
dell’isola sentiamo il Sottosegretario agli Esteri del Ministero italiano, Alfredo
Mantica, giunto oggi a Cipro e intervistato da Stefano Leszczynski:
R. - Oggi
è una soluzione di stallo. Nemmeno gli sforzi del presidente Christofides sono riusciti
a sbloccare una situazione che ancora oggi vede le trattative in corso ma con grande
difficoltà. Da una parte si vuole ricomporre quella che era Cipro prima della divisione,
prima della guerra civile, prima della tragedia che ha vissuto; dall’altra parte,
c’è una realtà così cambiata: oggi la Repubblica di Cipro è una repubblica che vive
un suo fortunato sviluppo economico basato sui servizi e sulla finanza, rispetto ad
una realtà del Nord che è ancora rimasta agricola e pastorizia.
D. -
Molti sostengono, e hanno sostenuto in passato, che un eventuale ingresso della Turchia
nell’Unione Europea sarebbe la chiave per trovare la soluzione al problema di Cipro
…
R. - Io non vedo così semplice l’ingresso della Turchia nell’Unione
Europea, pur essendo uno che sostiene questa posizione di una Turchia europea. La
Turchia dovrebbe avviare un processo di unificazione con Cipro prima ancora di entrare
in Europa. Tanto più la Turchia sente vicina l’Europa, tanto più fa uno sforzo su
Cipro; tanto più vede - come è in questa fase - allontanarsi l’Europa, evidentemente
anche le pressioni sulla componente turca a Cipro diminuiscono, in quanto l’interesse
si riduce di molto.
D. - Qual è, secondo lei, l’impulso che Cipro può
dare oggi nel Mediterraneo, e poi più in generale in Europa?
R. - Cipro
oggi è così com’è, anche in questa situazione di stallo, un elemento di stabilità
in un’area molto delicata. Cipro è alle spalle del Libano, del Medio Oriente, quindi
è strategica nella geopolitica dell’area turca; ha legami forti e tradizionali con
la Grecia … Quindi, nel momento in cui convive in pace, comunque, in questa realtà,
pur con tutte le lacerazioni che abbiamo detto prima, oggi Cipro è un grande elemento
di stabilità dell’area. Lo stesso suo sviluppo di servizi e finanza si deve al fatto
che oggi è un luogo e un punto d’incontro tra tante realtà che trovano un elemento
di fiducia. E poi, è un avamposto dell’Unione Europea nella zona, quindi i risultati
ottenuti dalla Repubblica cipriota entrando in Europa sono - come dire - la dimostrazione
di cosa significhi entrare nell’Unione Europea accettandone metodi, metodologie e
standard di procedure.