2010-10-01 14:28:09

Aperto a Capaci il raduno di famiglie e giovani in attesa della visita del Papa a Palermo


Cresce l’attesa a Palermo per l’arrivo di Benedetto XVI, domenica prossima. Un appuntamento a cui il capoluogo siciliano si sta preparando con grande impegno e soprattutto con grande gioia. Ed oggi, a Capaci, è iniziato il raduno ecclesiale regionale delle famiglie e dei giovani siciliani che avrà il suo culmine nell’incontro con il Papa, domenica pomeriggio, in Piazza Politeama. A seguire i lavori dell’incontro il nostro inviato a Palermo, Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

“Convertitevi! Una volta verrà il giudizio divino”. E’ il grido di Giovanni Paolo II contro la mafia nel famoso discorso pronunciato nella Valle dei Templi ad Agrigento. Parole forti, queste, che ancora oggi provocano emozioni che sono risuonate nel Convegno “Lo sguardo del coraggio... per una educazione della speranza”. Due giorni di incontri, discussioni e confronti, che mettono in primo piano problemi e aspettative di famiglie e giovani siciliani. 1.100 i partecipanti presenti a Capaci: tutti uniti alla fine di un cammino durato quattro anni. L’evento è organizzato dagli uffici per la pastorale giovanile e per la pastorale familiare e si concretizza nella scelta dei contenuti di un percorso concreto, che si coniuga in cinque aree di approfondimento e tutte legate al concetto dell’educazione. Giustizia e legalità, ambiente, lavoro, scuola ed università, cittadinanza attiva: tutti temi, questi, che si basano sulla presenza della fede nella vita quotidiana e che sottolinea l’importanza della Chiesa nel territorio. Chiesa che contribuisce, attraverso la testimonianza di Dio, a tracciare un cammino per giovani e famiglie, attori indiscussi di qualsiasi società. Uno sguardo di speranza e di fiducia per il futuro della Sicilia che parte da qui, da Capaci, in un cammino di fede, che vuol dire rinnovamento anzitutto spirituale, ma anche sociale e culturale. Un percorso complesso che diventa un punto di partenza e che passerà attraverso una tappa importante: l’incontro con Benedetto XVI, domenica, in Piazza Politeama. Appuntamento finale di una giornata intensa, che vedrà il Pontefice presiedere la concelebrazione eucaristica al Foro Italico, durante la quale terrà l’omelia e guiderà la preghiera dell’Angelus, ed incontrare nel primo pomeriggio sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi nella Cattedrale di Palermo. Un appuntamento cui la città di Palermo si sta preparando con grande impegno e soprattutto gioia per accogliere al meglio il successore di Pietro.

Molto atteso è, dunque, l’incontro che Benedetto XVI avrà in Cattedrale con i sacerdoti, i religiosi e i seminaristi. Il Papa troverà una Chiesa viva, che ogni giorno si spende senza riserve per testimoniare la presenza di Dio in un territorio non certo facile. Il nostro inviato a Palermo, Salvatore Sabatino, ha chiesto al rettore del Seminario arcivescovile maggiore di Palermo, mons. Raffaele Mangano, di tracciare un profilo dei futuri sacerdoti della Chiesa siciliana:RealAudioMP3

R. – Il profilo dei futuri sacerdoti è il profilo di chi vive totalmente donato e consegnato. Sappiamo che significa “consegnato”: questo abbandono totale a Dio per "essere per" i fratelli. Io penso che questo profilo, forse, non ha niente di nuovo, è sempre stato lo stesso anche nel passato. Certamente, le situazioni ambientali cambiano perché oggi di fatto viviamo in una società che vive come se Dio non esistesse e, allora, la difficoltà per i futuri sacerdoti è questa: trovare un mondo indifferente e a questo mondo indifferente bisogna portare l’amore, perché penso che anche alle persone più indifferenti, davanti all’annuncio dell’amore, la vita si riesce a cambiarla.

D. - Mons. Mangano, come si inserisce il Seminario arcivescovile maggiore nel contesto di Palermo?

R. – E’ come un seminario che si pone a servizio, ovviamente, della realtà diocesana e, quindi, potremmo dire che il seminario di Palermo da sempre, nel passato e anche oggi, tiene l’occhio puntato sulla storia della nostra Chiesa, della nostra diocesi, con i suoi aspetti positivi e, quindi, anche con i suoi limiti.

D. – Qual è la situazione in Sicilia sul fronte delle vocazioni?

R. – Possiamo dire che c’è una ripresa. Si è avuta una ripresa in questi ultimi anni, nelle Chiese di Sicilia, nei vari seminari. Per quanto riguarda Palermo, attualmente, i numeri ci dicono che dal primo al sesto anno sono 35 i giovani in formazione e quest’anno 12 giovani hanno fatto richiesta di iniziare il cammino di discernimento nella comunità del propedeutico.

D. – Ci può spiegare come vi siete preparati all’incontro con il Santo Padre? Quali le emozioni che vivono i ragazzi in queste ore di vigilia?

R. - Possiamo dire che siamo in questi giorni in ritiro e abbiamo anche guardato ai discorsi fatti dal Papa in questo ultimo periodo, ci siamo soffermati anche a riflettere su questi testi. Certamente – lei si può immaginare – c’è una grande gioia. Per molti di essi sarà la prima volta che avranno l’opportunità di vivere questo grande evento e, soprattutto, viverlo qui nella nostra città di Palermo.







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