Congo: il parroco di Mbau minacciato di morte e rapinato da due banditi
Padre Augustin Mbusa, assunzionista, parroco di Mbau, nel territorio di Beni, nel
nord Kivu, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo, è stato minacciato
di morte e rapinato da alcuni uomini che indossavano l’uniforme dell’esercito congolese
(Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo- Fardc). Secondo quanto riporta
il giornale Beni-Lubero Online ripreso dall'agenzia Fides, ieri sera, mentre il parroco
stava chiudendo le porte della parrocchia, un uomo in uniforme militare lo ha afferrato
e gli ha puntato un’arma alla testa. Subito dopo è apparso un complice in abiti civili.
I due uomini, dopo aver minacciato di morte padre Augustin, gli hanno chiesto del
denaro. Il sacerdote è stato costretto a consegnare il contante che era nelle sue
disponibilità. Nel frattempo l’arrivo di alcuni giovani ha convinto i banditi a darsi
alla fuga. L’episodio è solo uno dei tanti atti di violenza e di banditismo che colpiscono
la regione. “Il settore di Mbau - scrive Beni-Lubero Online - è tra quelli più colpiti
del territorio di Beni dalle violenze delle Fardc e di quelli che si chiamano i ribelli
ugandesi Adf-Nalu, che affrontano la popolazione civile” Nel caso dei soldati regolari
questo è dovuto al fatto che la truppa non riceve la propria paga. “Intervistati,
alcuni soldati delle Fardc accusano Kinshasa (capitale del Paese) e Goma (capoluogo
del Nord-Kivu) di stornare le loro paghe e di non equipaggiarli come si deve per condurre
l’operazione Ruwenzori. Così, affamati, i militari usano le armi come mezzo di sopravvivenza”
scrive il giornale locale. L’operazione Ruwenzori è stata avviata in estate dalle
Fardc contro i ribelli ugandesi Adf (Allied Democratic Forces)-Nalu. L’azione militare
è stata criticata dalle organizzazioni umanitarie locali e dai rappresentanti della
società civile per le sue conseguenze sulla popolazione locale. Secondo Radio Okapi
(finanziata anche dall’Onu), a luglio, più di 30mila persone erano dovute fuggire
dall’area dove erano in corso le operazioni militari. Anche i missionari che operano
nella regione hanno più volte denunciato questa situazione. (R.P.)