2010-09-29 14:44:16

La visita di Benedetto XVI a Palermo: l'attesa della città


Fervono gli ultimi preparativi per la visita di Benedetto XVI a Palermo, domenica prossima: un evento che rappresenta un segnale di speranza per la città, che attraversa un momento particolarmente difficile, sia dal punto di vista sociale che culturale. Ma come vive il capoluogo siciliano l’arrivo del Pontefice? Il nostro inviato, Salvatore Sabatino ne ha parlato con Giuseppe Savagnone, direttore della Pastorale per la Cultura della diocesi di Palermo:RealAudioMP3

R. – Credo che proprio in questo momento la Sicilia, e Palermo in particolare, vivano un momento di profondo disagio, che attende fortemente una voce significativa. Sono venuti meno tanti punti di riferimento, già deboli, del passato, e direi che la voce della Chiesa rimane una delle poche veramente autorevoli. La venuta del Papa, in questo momento, risponde ad un generico, ma vastissimo e fortissimo, bisogno di sentire cose vere, serie che aiutino la regione a risollevarsi.

D. – Lei ha scritto che Benedetto XVI viene a ricordare che la Chiesa, sull’esempio di padre Puglisi, intende battersi al fianco dei siciliani contro i mali che covano nella loro vita sociale e civile...

R. – Io credo che sia molto importante che si sottolinei che la Chiesa lancia un messaggio, che di per sé è rivolto alle coscienze per il loro rapporto con Dio, ma che ha una ricaduta enorme sui rapporti con gli uomini e che quindi trasforma tutta la società. Da questo punto di vista, proprio uno dei messaggi fondamentali che credo la Sicilia oggi si aspetti di ricevere sia sul rinnovamento del tessuto sociale, di cui i mali, legati anche alla criminalità organizzata, sono un cancro assolutamente ancora presente e fortissimo. Ci aspettiamo una voce che ci dia di nuovo il coraggio e la speranza di liberarci da questi mali relazionali, che riguardano il tessuto sociale.

D. – Questa visita riaccende i riflettori dell’opinione pubblica anche sulla questione meridionale, di cui pochissimo si parla in questi ultimi tempi. In che modo, professore?

R. – Io credo che la venuta del Papa possa veramente collegarsi a tutto un malessere generale, che per ora il Sud vive nella percezione che il problema meridionale, la questione meridionale, è stata da troppo tempo zittita, in nome di una questione settentrionale che ha finito con il sembrare l’unica questione vera, cioè la questione delle esigenze del Nord e così via. Il Sud si è trovato veramente abbandonato e tartassato e ha bisogno – ed ecco che la voce della Chiesa è già risuonata nel documento della Cei per un Paese solidale – che la Chiesa sottolinei che il Sud ha delle esigenze che non sono frutto soltanto di volontà di rapina, di volontà di fannulloneria o cose del genere.







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