Giochi del Commonwealth: allarme per il traffico di esseri umani
Forte preoccupazione nella società civile e nella comunità cristiana per un aumento
del traffico di esseri umani in occasione dei “Giochi del Commonwealth”, che si aprono
il 3 ottobre a Delhi: lo apprende l’agenzia Fides da fonti della Chiesa e delle Organizzazioni
non Governative indiane. Il rev. Madhu Chandra, fondatore della Ong “North East Support
Centre & Helpline” spiega che “in vista dei Giochi del Commonwealth stiamo ricevendo
continui rapporti e segnalazioni: le reti di trafficanti hanno intensificato la loro
attività per colpire soprattutto le ragazze del Nordest dell’India. Chiediamo ai giovani
dell’India nordorientale, che studiano o lavorano nell’area di Delhi, di prendere
maggiori precauzioni. In molti casi, si finisce nelle reti dei trafficanti tramite
persone insospettabili. Dunque occorre porre massima attenzione a persone che offrono
un lavoro ai giovani o promettono alle famiglie istruzione gratuita per i bambini”.
Il fenomeno, secondo stime ufficiali, ha in India un giro di affari pari a 40miliardi
di dollari e si teme possa subire una brusca impennata in concomitanza con i Giochi
olimpici dei paesi dell’ex impero britannico. Ne sono vittime soprattutto bambini
e ragazzi di famiglie povere, spesso dalit (fuoricasta) e tribali. La “North East
Support Centre & Helpline” è una associazione di vari attivisti per i diritti umani,
operatori sociali, giornalisti e avvocati, impegnati nella prevenzione di abusi e
violenze su donne e bambini, in India nordorientale ma anche in altre aree del Paese.
In una giornata di studio e approfondimento, tenutasi nei giorni scorsi a Inphal,
nello stato di Manipur (Nordest dell’India), l’All India Christian Council, organismo
ecumenico che riunisce rappresentanti di tutte le confessioni cristiane, e la “North
East Support Centre & Helpline”, davanti a oltre 250 delegati, in rappresentanza delle
Chiese cristiane, della società civile, di Ong, enti, scuole e istituzioni, hanno
ribadito “il ruolo determinante delle Chiese e delle associazioni della società civile
per arginare il fenomeno della tratta”. La comunità cristiana e la società civile
hanno sancito una “stretta alleanza” per combattere il traffico di esseri umani: l’opera
di prevenzione e il compito di strappare alle organizzazioni criminali bambini, giovani
e donne, ospitandoli in centri di accoglienza, va di pari passo con il lavoro delle
forze dell’ordine che devono comba ttere il traffico a livello investigativo e legale.
John Dayal, Segretario Generale dell’All India Christian Council, ha rimarcato: “Il
traffico di esseri umani in India, con il suo giro di affari di 40 miliardi di dollari,
è, fra le attività criminali, secondo solo al traffico di droga. Ne sono vittime sopratutto
i dalit e i tribali, spesso appartenenti alle minoranze cristiane, come si è visto
in particolare nel distretto di Kandhmal, in Orissa, e nello stato di Manipur”. Il
rev. Madhu Chandra ha fornito un quadro preoccupante della violenza ai danni di donne
e bambini, che si riscontra in tutta l’India del Nordest. E ha raccontato come la
sua Ong abbia salvato di recente cinque ragazze di etnia Naga, condotte dalle reti
di trafficanti in Malaysia, adescate tramite false proposte di lavoro. (R.P.)