2010-09-27 14:43:22

La commissione dottrinale dei vescovi Usa si esprime su un discusso libro di teologia


Il volume The Sexual Person: Toward a Renewed Catholic Antropology, dei teologi Todd A. Salzman e Micheal G. Lawler, giunge a conclusioni “contrarie alla dottrina cattolica”. La pubblicazione — malgrado il premio Catholic Press Association's Book per i libri di teologia assegnatogli nel 2008 — non può quindi fornire una sicura norma per l’agire morale, ed è ben lontano dall’obiettivo di un’autentica ricerca teologica. È quanto sostiene la commissione per la dottrina dell’episcopato statunitense, presieduta dall’arcivescovo di Washington, Donald William Wuerl, che lo scorso 22 settembre ha reso pubblico un documento, datato 15 settembre, intitolato “Inadeguatezze nella metodologia teologica e nelle conclusioni di The Sexual Person: Toward a Renewed Catholic Antropology”. A riportare la notizia è l’Osservatore Romano precisando che per la commissione episcopale la riflessione dei due autori si discosta radicalmente dalla tradizione teologica cattolica su temi assai delicati riguardanti la sfera della sessualità e della bioetica. In particolare, si fa riferimento a errori dottrinali inerenti la valutazione degli atti omosessuali, dei rapporti prematrimoniali, della contraccezione e della fecondazione artificiale. La metodologia impiegata — che fa esclusivamente perno sul concetto di “coscienza storica” nelle Sacre Scritture e su un’erronea interpretazione della legge naturale — e le conclusioni dei due teologi costituiscono un “pericolo pastorale” poiché i “lettori possono essere confusi o fuorviati, tanto più che il libro propone modi di vivere la vita cristiana che non si conciliano con l’insegnamento della Chiesa e della tradizione cristiana”. La commissione episcopale afferma pertanto che né la metodologia né le conclusioni a cui giungono gli autori “costituiscono autentiche espressioni della teologia cattolica”. E tali conclusioni, “chiaramente in contraddizione con l’autentico insegnamento della Chiesa non possono fornire una norma valida per l’azione morale”, e sono anzi “dannose per la vita morale e spirituale”. Pur riconoscendo che quelle trattate nel volume “sono questioni vitali per la vita della Chiesa nel nostro tempo”, la commissione episcopale ritiene che questi temi debbano “essere attentamente studiati e discussi dai teologi come parte del loro servizio alla Chiesa e alla società. Gli sforzi dei teologi, tuttavia, non possono dare frutti se non sono svolti all’interno di un’ermeneutica della continuità e nel quadro fornito dalla tradizione teologica cattolica e dalla dottrina della Chiesa. Nuove presentazioni della verità dell’insegnamento morale cattolico sono oggi necessarie, ma la proposta contenuta in The Sexual Person è gravemente carente e manca l’obiettivo della ricerca teologica, fides quaerens intellectum”. L’esame del volume era stato sollecitato circa due anni fa dall’allora arcivescovo di Omaha, Elden Francis Curtiss. In una dichiarazione, riportata dal ‘Catholic News Service’, i gesuiti cui dal 1878 è affidata la gestione della Creighton University “accettano” l’autorevole presa di posizione della commissione episcopale e ribadiscono l’impegno perché ai propri studenti venga sempre presentata come dottrina cattolica “solo quello che è considerata vera dottrina”. Allo stesso tempo, i responsabili dell’ateneo avvertono “l’obbligo di onorare la libertà accademica dei singoli membri della facoltà”. (E. B.)







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