Conferenza della Commissione europea su itinerari religiosi e culturali
Via Francigena, Santiago di Compostela: i percorsi religiosi sono al centro della
Conferenza organizzata oggi a Bruxelles dalla Commissione Europea in occasione dell’odierna
Giornata internazionale del Turismo. Si parla di percorsi culturali come la prima
risorsa per il turismo e in realtà si parla soprattutto di itinerari religiosi. Nella
storia e la cultura europea, la ricchezza spirituale occupa un posto innegabile, ha
sottolineato il vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, presentando
i nuovi programmi che la Commissione promuove in collaborazione con il Consiglio d'Europa.
Dell'importanza di questo appuntamento, Fausta Speranza ha parlato con la parlamentare
europea Silvia Costa:
R.
– E’ anche una verità storica. Noi sappiamo che i grandi itinerari europei, i grandi
movimenti, sono stati prima di tutto per i pellegrinaggi, poi per i commerci, poi,
naturalmente, per il “gran tour” dei giovani aristocratici e poi anche quelli dei
migranti. Quindi, ripercorrere gli itinerari significa ripercorrere questa storia
che è fatta di tante componenti, in cui quella religiosa e spirituale è importantissima,
senza nessun tipo di sopraffazione di altre opinioni o culture. E’ proprio un ragionare
di quello che è stato il tessuto che ha fatto crescere l’Europa. In questo senso,
è una strategia da innovare che vede, soprattutto, protagoniste le nuove generazioni,
le associazioni, anche il mondo religioso delle parrocchie o delle piccole comunità.
Protagoniste in questo "andare", che non significa già arrivare, ma significa anche
contemplare, significa ritrovare la lentezza e ritrovare anche momenti di un dialogo
interiore con gli altri. Si può allora ricostruire una convivenza più serena anche
a livello comunitario e ritrovare le ragioni del dialogo nell’interculturalità e del
rispetto reciproco. Credo che sia davvero la metafora di come oggi dovrebbe ripartire
una politica europea attenta a queste dimensioni.
D. – Spesso si guarda
all’Europa come ad una macchina burocratica. Oggi qui a Bruxelles, nel cuore di un’iniziativa
della Commissione Europea, si è parlato molto di cultura e si è parlato molto anche
di religione...
R. – Il Consiglio d’Europa ha dato vita a questo grande
progetto degli itinerari nel 1987, in un certo senso prima della caduta del Muro,
e quindi dopo è diventato per noi ancora più strategico. Meno male, io dico, che c’era
già questo progetto, perché oggi sono gli assi su cui l’Europa può anche riunificarsi
davvero. Vorrei sottolineare – sono molto soddisfatta di questo – per l’iniziativa
che ho preso anche nella Commissione cultura del Parlamento europeo, insieme a colleghi
- in modo trasversale - anche di altre Commissioni. Si tratta di un emendamento che
adesso deve essere approvato per dare più fondi a tutta questa operazione ed è stato
recepito. Questo è diventato oggi – e ne sono soddisfattissima – il tema della Giornata
europea del turismo. Ho chiesto però che ci sia più integrazione tra le politiche,
perché questa dimensione culturale delle politiche non si smarrisca più.