2010-09-26 16:16:43

Medio Oriente, si negozia sugli insediamenti israeliani


In Medio Oriente, prosegue senza sosta la mediazione statunitense a poche ore dalla scadenza della moratoria che impedisce ai coloni ebraici di costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania. La decisione israeliana rischia di compromettere l’andamento dei colloqui di pace con i palestinesi, avviati all’inizio di settembre. Il servizio è di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

Il governo israeliano lavora per un compromesso in vista della scadenza prevista per mezzanotte. In queste ore prevale la linea del silenzio, voluta dal premier Netanyahu, che ha chiesto ai coloni di non organizzare manifestazioni. Qualcuno, come il ministro della Difesa, Barak, si espone e dice che c’è il 50 per cento delle possibilità di un accordo. Secondo la radio militare israeliana, oggi non ci sarà alcun annuncio: l’obiettivo è quello di raggiungere un intesa con gli Stati Uniti e i palestinesi evitando nello stesso tempo lo stop delle costruzioni negli insediamenti. Questo permetterebbe la prosecuzione dei negoziati, come vuole la diplomazia statunitense che è scesa in campo per evitare l’abbandono del tavolo da parte palestinese. Il presidente, Abu Mazen, che ieri ha incontrato a New York l’emissario Usa per il Medio Oriente, Mitchell, in questi giorni ha mostrato segnali d’insofferenza. Tuttavia, sul fronte interno è riuscito ad ottenere un risultato importante. La notte scorsa, i suoi uomini di fiducia di al Fatah hanno incontrato a Damasco, in Siria, una delegazione dei rivali di Hamas, guidata dall’ispiratore politico del gruppo, Khaled Meshaal, per firmare un primo documento di riconciliazione nel quale le parti affermano il superamento di alcune controversie. Da Gaza, intanto, si chiede di abbandonare immediatamente il dialogo con gli israeliani, che, secondo alcuni esponenti di Hamas, non vogliono la pace. Abu Mazen ha escluso un ritorno all’Intifada e ha fatto sapere che deciderà nei prossimi giorni, chiamando in causa anche la Lega Araba alla qualei ha chiesto una riunione d’urgenza per la fine della prossima settimana.








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