2010-09-26 15:15:24

L'arcivescovo di Rio de Janeiro, mons. Tempesta, dopo l'udienza in Vaticano : il Papa ci ha chiesto una Chiesa giovane


I vescovi brasiliani hanno accolto con gioia il discorso di Benedetto XVI che ieri, ricevendo in Vaticano i presuli della regione Leste 1, ha chiesto di riservare attenzione alla riconciliazione e alle giovani generazioni per il rinnovamento della Chiesa e della società. Dopo l’udienza in Vaticano, il collega della redazione brasiliana, Silvonei Protz, ha raccolto la riflessione dell’arcivescovo di Rio de Janeiro, mons. Oranì João Tempesta:RealAudioMP3

R. – Per tutti noi, è stato un bel momento poter ascoltare il Santo Padre e le sue due indicazioni. Ci ha detto che a Chiesa dev’essere sempre giovane, deve avere il volto della gioventù. E poi dev’essere la Chiesa del perdono e della riconciliazione: anche questo credo sia un modo di dire al mondo che si può essere nuovi. Quindi, sono i due tempi che dobbiamo vivere. Il Santo Padre ha dato queste indicazioni, non soltanto a noi vescovi della regione del Leste I, ma a tutta la Chiesa del Brasile: ci dev’essere un tempo per l’ascolto, per la meditazione e uno per mettere in pratica tutto questo.

D. – Il Santo Padre, negli incontri privati con i vescovi, chiede informazioni sulle sfide e sulle necessità delle Chiese locali. A Rio de Janeiro, quali sono le sfide, oggi?

R. – Il Santo Padre ha chiesto della gioventù: cosa facciamo per educare i giovani dopo l’iniziazione cristiana. A Rio abbiamo dei corsi che si chiamano “Luce e vita”, “Mater ecclesiae” e anche corsi sulle scienze religiose: tutte iniziative volte all’approfondimento della fede. Abbiamo informato il Papa sul corso che si tiene per i vescovi a Rio de Janeiro, che fu inaugurato da lui stesso quando era ancora il cardinale Ratzinger: si tratta di un corso che tratta della Chiesa e che è volto anche all’approfondimento della fede. Poi abbiamo parlato con il Santo Padre anche del Seminario, del numero e della qualità delle vocazioni. Infine, abbiamo affrontato il problema della povertà e delle difficoltà che incontriamo in ambito sociale a Rio de Janeiro.

D. – L’arcidiocesi di Rio de Janeiro si è candidata per essere la prossima tappa dell’incontro del Papa con i giovani di tutto il mondo nella Giornata mondiale della gioventù, dopo Madrid. Ovviamente, i giovani brasiliani sperano in una risposta positiva dal Santo Padre che comprenda anche il suo desiderio di tornare in Brasile …

R. – Il Brasile si è candidato, aspettiamo la risposta e preghiamo perché la scelta cada sul Brasile e su Rio de Janeiro. Per noi – proprio a Rio de Janeiro – il 2015 sarebbe una data ottima perché la città celebra i suoi 450 anni di vita. Una commemorazione “cattolica” così importante della vita della città sarebbe di grande importanza. Il Santo Padre ha detto che ci penserà e valuterà; ma dovremo comunque aspettare la conclusione della Gmg di Madrid, quando il Santo Padre annuncerà il Paese, la città e la data della successiva Giornata mondiale della gioventù.

D. – Il Brasile andrà alle elezioni all’inizio di ottobre. Quanto è importante, in questo momento, l’elezione del successore di Lula?

R. – La nostra Conferenza episcopale ha già fatto una dichiarazione in merito al voto da dare ai candidati che rispettino la religione, la libertà religiosa, la vita: queste sono le indicazioni che la Conferenza episcopale brasiliana – anche le Conferenze regionali – offre a chi va a votare quest’anno.







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