Gioioso incontro del Papa con 400 alunni di Castel Gandolfo
Affetto, gioia e familiarità: questa l'atmosfera del festoso incontro, ieri pomeriggio
a Castel Gandolfo, tra il Papa e circa 400 alunni della Scuola Pontificia Paolo VI
e della Scuola d’infanzia delle Maestre Pie Filippini della cittadina laziale. Benedetto
XVI, parlando a braccio, con semplicità, ha ricordato ai ragazzi l'importanza della
scuola che ci permette di conoscere e comunicare con gli altri e soprattutto di leggere
la Parola di Dio. All’Udienza, svoltasi nel cortile interno del Palazzo Apostolico,
c'erano - insieme ai ragazzi - anche i genitori e gli insegnanti che hanno assicurato
al Pontefice la loro vicinanza nella preghiera quotidiana per il suo ministero. Il
servizio di Gabriella Ceraso:
(Applausi)
Tanti
applausi e un clima festoso, ieri pomeriggio, a Castel Gandolfo tra i 400 allievi,
insegnanti e genitori che si sono detti “privilegiati ed emozionati” dalla presenza
del Papa. “Spiritualmente siamo sempre insieme, ma adesso vi vedo e sono molto felice”,
ha esordito Benedetto XVI, ricordando un momento della sua infanzia:
“Ho
pensato che sono passati 77 anni da quando ho iniziato ad andare a scuola. Ero in
un piccolo Paese di 300 anime, si potrebbe dire che era dietro la luna. Tuttavia,
però, abbiamo imparato l’essenziale; abbiamo imparato soprattutto a leggere e scrivere.
Penso che poter scrivere e leggere sia una cosa grande, perché così possiamo conoscere
il pensiero degli altri, possiamo leggere i giornali e i libri, possiamo conoscere
quanto è stato scritto duemila anni fa ed ancora prima, possiamo conoscere i continenti
spirituali del mondo e comunicare insieme”.
“Ma soprattutto - ha
continuato il Papa - c’è una cosa straordinaria: Dio ha scritto un libro, ha parlato
a noi uomini e ha trovato delle persone che hanno scritto il Libro con la Parola di
Dio:
“Possiamo anche leggere cosa dice Dio a noi. Questo è molto
importante: imparare a scuola tutte le cose necessarie per la vita e imparare anche
a conoscere Dio, a conoscere Gesù e, così, conoscere come si vive bene”.
“Nella
scuola - ha concluso il Papa, parlando ai ragazzi - voi trovate tanti amici, in modo
da formare una grande famiglia, ma tra loro - ha ricordato - ce n’è uno speciale:
“Il
primo che troviamo e che conosciamo dovrebbe essere Gesù, che è amico di tutti e che
ci indica realmente la strada della vita!”.