2010-09-23 14:48:33

Obama all'Onu: per la sicurezza di Israele serve uno Stato palestinese indipendente


I capi di stato e di governo riuniti in questi giorni al Palazzo di vetro di New York continueranno a discutere delle principali questioni internazionali durante la 65.ma Assemblea generale delle Nazioni Unite, al via oggi. C’è attesa per l’intervento del presidente statunitense, Barack Obama, che verterà sul nucleare iraniano e soprattutto sui colloqui di pace in Medio Oriente. Il servizio di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

La sicurezza di Israele passa attraverso la creazione di uno Stato palestinese indipendente. Obama, secondo le anticipazioni della Casa Bianca, pronuncerà un discorso basato sulla necessità dei "due popoli in due Stati". Un progetto che potrebbe concretizzarsi entro il prossimo anno, con l’Onu pronta ad accogliere il nuovo Stato membro della Palestina. Tutto però richiede il raggiungimento di accordi di pace in seno ai colloqui diretti, avviati all’inizio del mese. L’amministrazione Usa loda l’impegno e il coraggio del presidente palestinese, Abu Mazen, che proprio ieri ha fatto sapere che proseguirà nelle trattative anche se Israele non fermerà l’espansione degli insediamenti in Cisgiordania. Obama, inoltre, si appresta a chiedere ai sostenitori dei palestinesi di smetterla con i tentativi di scalfire la legittimità dello Stato ebraico. Su questo fronte gli Stati Uniti – annuncia ancora – metteranno in campo un’opposizione incrollabile. Il riferimento implicito sembra essere all’Iran di Ahmadinejad, anche lui atteso oggi sul podio della sala plenaria del Palazzo di vetro. Il leader di Teheran ha già chiarito che il suo Paese non è interessato ad ordigni nucleari, spiegando che la vera minaccia sono le armi atomiche di Stati Uniti e Israele. Tema centrale, questo, anche dell’assemblea generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, che oggi a Vienna esaminerà una risoluzione presentata dagli Stati Arabi che chiedono di far firmare ad Israele il Trattato di non proliferazione.

Israele-Onu
Israele ha respinto un nuovo Rapporto dell’Onu, pubblicato oggi, che critica lo Stato ebraico per il blitz contro la nave di attivisti filo-palestinesi, che lo scorso 31 maggio ha provocato la morte di nove persone. Secondo il documento, ci sono prove chiare per processare i responsabili dell’atto, condotto in violazione del diritto internazionale. Chiesta la collaborazione di Israele, che però ha fatto sapere di ritenere chiuso il caso dopo l’indagine svolta da una commissione nazionale, alla quale hanno partecipato anche osservatori internazionali.

Afghanistan
In Afghanistan, salgono ad oltre tre le denunce di presunte irregolarità ai seggi durante le legislative di sabato scorso. Lo ha annunciato la Commissione sui reclami di Kabul, che teme un ulteriore incremento dei casi, mentre secondo la stampa locale il giorno della tornata ha registrato una settantina i morti soltanto nel nord. Intanto, un’esplosione nella provincia di Khost ha provocato sei feriti. Al-Jazeera, invece, chiede alla Nato la liberazione dei suoi due collaboratori afghani, detenuti con l’accusa di collaborare con i talebani. Infine, la coalizione internazionale ha fatto sapere che il mese prossimo a Lisbona, in Portogallo, ci sarà un vertice interministeriale dove saranno prese importanti decisioni per il trasferimento della sicurezza alle forze afghane.

Afghanistan-sviluppo
Firmato a Nuova Delhi un doppio accordo tra Afghanistan, Cina e India sullo sviluppo delle infrastrutture afghane. Una società cinese, che sfrutterà le miniere di rame di Logar, realizzerà un corridoio ferroviario tra il centro del Paese e le provincie orientali, mentre una società indiana svilupperà la rete elettrica della capitale potenziandone la distribuzione.

Usa-Unione Europea
Cresce in tutto l’Occidente l’allarme terrorismo. “Fonti vicine al Mossad riportano una ripresa delle attività terroristiche negli Stati Uniti e in Europa”: è quanto ha riferito al Senato americano il ministro dell’Interno, Janet Napolitano, che ha poi evidenziato come le cellule islamiche residenti in America si rivolgano oramai a “target minori” come alberghi e centri commerciali. Diversa invece l’allerta in Europa, dove tra gli obiettivi a rischio compaiono gli aeroporti di Heathrow, Parigi e Fiumicino.

Francia: ostaggi
Non sembra arrivare ad una svolta la questione degli ostaggi francesi in Niger. Dopo il comunicato di Al-Qaida per il Maghreb, che aveva ammonito la Francia da qualsiasi tipo di blitz, Parigi spera di entrare in contatto con la cellula islamica per conoscerne le rivendicazioni. Sul fronte nigeriano, invece, le autorità francesi hanno comunicato di aver localizzato il gruppo di cinque lavoratori, tra cui tre francesi rapiti ieri, e di essere in contatto con i ribelli del Mend, gli autori del sequestro.

Somalia: scontri
In Somalia, nuova offensiva dei miliziani Shebab, legati ad al-Qaeda. Fonti mediche e vari testimoni riferiscono di scontri nella capitale Mogadiscio che hanno provocato almeno 19 vittime. Intanto, l’Onu, attraverso il suo rappresentante per il Corno d’Africa, Mahiga, ha chiesto più unita alla leadership del Paese africano, dopo le dimissioni del premier Sharmarke.

Grecia-economia
Riprende in Francia lo stato d’agitazione contro la riforma della previdenza sociale, che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile da 60 a 62 anni. Oggi, nuovo sciopero di 24 ore a Parigi ed in altre città contro l’impopolare iniziativa del presidente Sarkozy. Anche in Grecia proseguono le manifestazioni dei camionisti contro la liberalizzazione, voluta dal governo Papandreou, del trasporto su gomma. Contemporaneamente, l’esecutivo di Atene ha diffuso notizie positive sulla soluzione della crisi finanziaria che ha colpito nei mesi scorsi il Paese. Giancarlo La Vella ne ha parlato con l’economista, Francesco Carlà, presidente del Financial World:RealAudioMP3

R. – La Grecia sta diventando il laboratorio dell’Unione Europea per tutti questi temi sociali relativi alle questioni finanziarie, economiche. Dalla Grecia vengono sia notizie positive che negative. Questo braccio di ferro per via dello sciopero dei camionisti, dopo la legge per la liberalizzazione del trasporto, è un tema molto importante ed è anche molto importante come finirà, nel senso che se il braccio di ferro lo vince il governo vuol dire che c’è spazio per le liberalizzazioni in Grecia e magari questo si potrebbe estendere anche ad altri Paesi.

D. – Questa situazione quanto sta influendo poi sulla realtà sociale greca?

R. - Da un punto di vista sociale ci sono problemi, perché ci sono state delle riduzioni sugli stipendi, dei cambi nel regime delle pensioni e, chiaramente, le famiglie non ne stanno beneficiando. I problemi più grandi sono sul fronte dei consumi, piuttosto in calo. Per quanto riguarda gli esercizi commerciali nelle vie principali di Atene, un negozio su tre risulta chiuso, non affittato. Insomma, c’è qualche problema.

D. – In quanto tempo può essere ribaltata questa situazione, sulla base del percorso virtuoso iniziato dal governo?

R. – Se il rischio del default - cioè che la Grecia non sia in grado via via di far fronte alle scadenze del suo indebitamento - è tramontato, i tempi per il ribaltamento possono essere anche nell’ordine dei 12 mesi, 24 mesi. Se, invece, ritornano la speculazione, l’aggressione dei mercati ai bond greci, perché di nuovo la credibilità del Paese viene messa in dubbio, allora i tempi possono diventare più lunghi e diventano anche abbastanza imprevedibili.

D. – La creazione da parte dell’Unione Europea di tre Authority per il controllo delle attività bancarie finanziarie e assicurative che effetto avrà sulla situazione greca e su tutto il novero dei 27?

R. - Bisogna vederlo sul campo, perché di Authority è abbastanza pieno il sistema e anche in passato Authority di vario genere non è che mancassero: è mancata poi l’efficacia di questi sistemi, di questi controlli.

Unione Europea
Per scongiurare nuove crisi finanziarie e garantire maggior tutela ai consumatori, ieri a Strasburgo l’europarlamento ha approvato un nuovo accordo che istituisce quattro nuove Authority. Le nuove istituzioni, operative da gennaio 2011, vigileranno sulle banche (Eba), sui mercati finanziari (Esma), su assicurazioni e pensioni (Eiopa). Sarà inoltre inaugurato il Comitato europeo per il rischio sistemico (Cers), affidato al presidente della Bce, Trichet.

Somalia-Pirati
Al via a Nairobi, in Kenya, un incontro patrocinato dalle Nazioni Unite per studiare un piano anti-pirateria nelle acque somale. I responsabili degli uffici investigativi di Tanzania, Mauritius, Maldive, Seychelles e Kenya creeranno un centro di coordinamento unico, che raccoglierà le informazioni dei vari uffici di polizia e organizzerà corsi per i marinai con l’aiuto di esperti europei e americani.

Perù
Aleggia lo spettro della dittatura di Fujimori sulle prossime elezioni presidenziali peruviane. Le consultazioni, che si terranno nel gennaio 2011, vedono come favorita la figlia dell’ex dittatore peruviano, Keiko Fujimori, con il 24 per cento delle preferenze. A comunicarlo, l’ex presidente Alejandro Toledo, che non nasconde le sue preoccupazioni in merito. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata e Marco Onali)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 266

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