Obama all'Onu: per la sicurezza di Israele serve uno Stato palestinese indipendente
I capi di stato e di governo riuniti in questi giorni al Palazzo di vetro di New York
continueranno a discutere delle principali questioni internazionali durante la 65.ma
Assemblea generale delle Nazioni Unite, al via oggi. C’è attesa per l’intervento del
presidente statunitense, Barack Obama, che verterà sul nucleare iraniano e soprattutto
sui colloqui di pace in Medio Oriente. Il servizio di Eugenio Bonanata:
La sicurezza
di Israele passa attraverso la creazione di uno Stato palestinese indipendente. Obama,
secondo le anticipazioni della Casa Bianca, pronuncerà un discorso basato sulla necessità
dei "due popoli in due Stati". Un progetto che potrebbe concretizzarsi entro il prossimo
anno, con l’Onu pronta ad accogliere il nuovo Stato membro della Palestina. Tutto
però richiede il raggiungimento di accordi di pace in seno ai colloqui diretti, avviati
all’inizio del mese. L’amministrazione Usa loda l’impegno e il coraggio del presidente
palestinese, Abu Mazen, che proprio ieri ha fatto sapere che proseguirà nelle trattative
anche se Israele non fermerà l’espansione degli insediamenti in Cisgiordania. Obama,
inoltre, si appresta a chiedere ai sostenitori dei palestinesi di smetterla con i
tentativi di scalfire la legittimità dello Stato ebraico. Su questo fronte gli Stati
Uniti – annuncia ancora – metteranno in campo un’opposizione incrollabile. Il riferimento
implicito sembra essere all’Iran di Ahmadinejad, anche lui atteso oggi sul podio della
sala plenaria del Palazzo di vetro. Il leader di Teheran ha già chiarito che il suo
Paese non è interessato ad ordigni nucleari, spiegando che la vera minaccia sono le
armi atomiche di Stati Uniti e Israele. Tema centrale, questo, anche dell’assemblea
generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, che oggi a Vienna esaminerà
una risoluzione presentata dagli Stati Arabi che chiedono di far firmare ad Israele
il Trattato di non proliferazione.
Israele-Onu Israele ha respinto
un nuovo Rapporto dell’Onu, pubblicato oggi, che critica lo Stato ebraico per il blitz
contro la nave di attivisti filo-palestinesi, che lo scorso 31 maggio ha provocato
la morte di nove persone. Secondo il documento, ci sono prove chiare per processare
i responsabili dell’atto, condotto in violazione del diritto internazionale. Chiesta
la collaborazione di Israele, che però ha fatto sapere di ritenere chiuso il caso
dopo l’indagine svolta da una commissione nazionale, alla quale hanno partecipato
anche osservatori internazionali.
Afghanistan In Afghanistan, salgono
ad oltre tre le denunce di presunte irregolarità ai seggi durante le legislative di
sabato scorso. Lo ha annunciato la Commissione sui reclami di Kabul, che teme un ulteriore
incremento dei casi, mentre secondo la stampa locale il giorno della tornata ha registrato
una settantina i morti soltanto nel nord. Intanto, un’esplosione nella provincia di
Khost ha provocato sei feriti. Al-Jazeera, invece, chiede alla Nato la liberazione
dei suoi due collaboratori afghani, detenuti con l’accusa di collaborare con i talebani.
Infine, la coalizione internazionale ha fatto sapere che il mese prossimo a Lisbona,
in Portogallo, ci sarà un vertice interministeriale dove saranno prese importanti
decisioni per il trasferimento della sicurezza alle forze afghane.
Afghanistan-sviluppo Firmato
a Nuova Delhi un doppio accordo tra Afghanistan, Cina e India sullo sviluppo delle
infrastrutture afghane. Una società cinese, che sfrutterà le miniere di rame di Logar,
realizzerà un corridoio ferroviario tra il centro del Paese e le provincie orientali,
mentre una società indiana svilupperà la rete elettrica della capitale potenziandone
la distribuzione.
Usa-Unione Europea Cresce in tutto l’Occidente
l’allarme terrorismo. “Fonti vicine al Mossad riportano una ripresa delle attività
terroristiche negli Stati Uniti e in Europa”: è quanto ha riferito al Senato americano
il ministro dell’Interno, Janet Napolitano, che ha poi evidenziato come le cellule
islamiche residenti in America si rivolgano oramai a “target minori” come alberghi
e centri commerciali. Diversa invece l’allerta in Europa, dove tra gli obiettivi a
rischio compaiono gli aeroporti di Heathrow, Parigi e Fiumicino.
Francia:
ostaggi Non sembra arrivare ad una svolta la questione degli ostaggi francesi
in Niger. Dopo il comunicato di Al-Qaida per il Maghreb, che aveva ammonito la Francia
da qualsiasi tipo di blitz, Parigi spera di entrare in contatto con la cellula islamica
per conoscerne le rivendicazioni. Sul fronte nigeriano, invece, le autorità francesi
hanno comunicato di aver localizzato il gruppo di cinque lavoratori, tra cui tre francesi
rapiti ieri, e di essere in contatto con i ribelli del Mend, gli autori del sequestro.
Somalia:
scontri In Somalia, nuova offensiva dei miliziani Shebab, legati ad al-Qaeda.
Fonti mediche e vari testimoni riferiscono di scontri nella capitale Mogadiscio che
hanno provocato almeno 19 vittime. Intanto, l’Onu, attraverso il suo rappresentante
per il Corno d’Africa, Mahiga, ha chiesto più unita alla leadership del Paese
africano, dopo le dimissioni del premier Sharmarke.
Grecia-economia Riprende
in Francia lo stato d’agitazione contro la riforma della previdenza sociale, che prevede
l’innalzamento dell’età pensionabile da 60 a 62 anni. Oggi, nuovo sciopero di 24 ore
a Parigi ed in altre città contro l’impopolare iniziativa del presidente Sarkozy.
Anche in Grecia proseguono le manifestazioni dei camionisti contro la liberalizzazione,
voluta dal governo Papandreou, del trasporto su gomma. Contemporaneamente, l’esecutivo
di Atene ha diffuso notizie positive sulla soluzione della crisi finanziaria che ha
colpito nei mesi scorsi il Paese. Giancarlo La Vella ne ha parlato con l’economista,
Francesco Carlà, presidente del Financial World:
R. – La Grecia
sta diventando il laboratorio dell’Unione Europea per tutti questi temi sociali relativi
alle questioni finanziarie, economiche. Dalla Grecia vengono sia notizie positive
che negative. Questo braccio di ferro per via dello sciopero dei camionisti, dopo
la legge per la liberalizzazione del trasporto, è un tema molto importante ed è anche
molto importante come finirà, nel senso che se il braccio di ferro lo vince il governo
vuol dire che c’è spazio per le liberalizzazioni in Grecia e magari questo si potrebbe
estendere anche ad altri Paesi.
D. – Questa situazione quanto sta influendo
poi sulla realtà sociale greca?
R. - Da un punto di vista sociale ci
sono problemi, perché ci sono state delle riduzioni sugli stipendi, dei cambi nel
regime delle pensioni e, chiaramente, le famiglie non ne stanno beneficiando. I problemi
più grandi sono sul fronte dei consumi, piuttosto in calo. Per quanto riguarda gli
esercizi commerciali nelle vie principali di Atene, un negozio su tre risulta chiuso,
non affittato. Insomma, c’è qualche problema.
D. – In quanto tempo può
essere ribaltata questa situazione, sulla base del percorso virtuoso iniziato dal
governo?
R. – Se il rischio del default - cioè che la Grecia
non sia in grado via via di far fronte alle scadenze del suo indebitamento - è tramontato,
i tempi per il ribaltamento possono essere anche nell’ordine dei 12 mesi, 24 mesi.
Se, invece, ritornano la speculazione, l’aggressione dei mercati ai bond greci, perché
di nuovo la credibilità del Paese viene messa in dubbio, allora i tempi possono diventare
più lunghi e diventano anche abbastanza imprevedibili.
D. – La creazione
da parte dell’Unione Europea di tre Authority per il controllo delle attività bancarie
finanziarie e assicurative che effetto avrà sulla situazione greca e su tutto il novero
dei 27?
R. - Bisogna vederlo sul campo, perché di Authority è abbastanza
pieno il sistema e anche in passato Authority di vario genere non è che mancassero:
è mancata poi l’efficacia di questi sistemi, di questi controlli.
Unione
Europea Per scongiurare nuove crisi finanziarie e garantire maggior tutela
ai consumatori, ieri a Strasburgo l’europarlamento ha approvato un nuovo accordo che
istituisce quattro nuove Authority. Le nuove istituzioni, operative da gennaio 2011,
vigileranno sulle banche (Eba), sui mercati finanziari (Esma), su assicurazioni e
pensioni (Eiopa). Sarà inoltre inaugurato il Comitato europeo per il rischio sistemico
(Cers), affidato al presidente della Bce, Trichet.
Somalia-Pirati Al
via a Nairobi, in Kenya, un incontro patrocinato dalle Nazioni Unite per studiare
un piano anti-pirateria nelle acque somale. I responsabili degli uffici investigativi
di Tanzania, Mauritius, Maldive, Seychelles e Kenya creeranno un centro di coordinamento
unico, che raccoglierà le informazioni dei vari uffici di polizia e organizzerà corsi
per i marinai con l’aiuto di esperti europei e americani.
Perù Aleggia
lo spettro della dittatura di Fujimori sulle prossime elezioni presidenziali peruviane.
Le consultazioni, che si terranno nel gennaio 2011, vedono come favorita la figlia
dell’ex dittatore peruviano, Keiko Fujimori, con il 24 per cento delle preferenze.
A comunicarlo, l’ex presidente Alejandro Toledo, che non nasconde le sue preoccupazioni
in merito. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata e Marco Onali)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 266
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