Iniziativa della Custodia di Terra Santa in occasione del Sinodo per il Medio Oriente
“Sguardi sui cristiani del Medio Oriente”: si intitola così l’iniziativa ospitata,
dal 10 al 24 ottobre, dalla Sala Pio X a Roma. Contemporaneo al Sinodo dei Vescovi
per il Medio Oriente, l’evento sarà uno spazio aperto di approfondimenti e dibattiti
per puntare i riflettori sulla realtà cristiana mediorientale. L’iniziativa, promossa
dalla Custodia di Terra Santa e dalle Edizioni di Terra Santa, in collaborazione con
l’Azione Cattolica Italiana ed Internazionale, è stata presentata stamani a Roma.
C’era per noi Isabella Piro:
Ventiquattro
pannelli tematici di circa 2 metri e due colonne multimediali: sarà questo il fulcro
della mostra “Abana. Padre Nostro” che darà il via all’iniziativa “Sguardi sui cristiani
del Medio Oriente”. L’esposizione presenterà testi, video e reportage fotografici
dalla regione mediorientale, catturati dall’obiettivo di Fabio Proverbio. Ma la mostra
sarà accompagnata da tante altre iniziative, tutte ospitate dalla Sala Pio X: la proiezione
del documentario “Benedetto XVI pellegrino in Terra Santa”, prodotto dal Centro Televisivo
Vaticano, la presentazione di libri e saggi sul Medio Oriente, gli incontri ed i dibattiti
con i Padri Sinodali. Tante, dunque, le proposte, unico l’obiettivo: far conoscere
e far riflettere sulla realtà affascinante e complessa dei cristiani in Medio Oriente.
Ma qual è questa realtà? Padre Giuseppe Ferrari, delegato per
l’Italia della Custodia di Terra Santa:
“La situazione è estremamente
diversa e caratterizzata, Paese per Paese. Per quanto riguarda la Terra Santa, è una
presenza, da una parte, incisiva, molto rilevante da un punto di vista di prestigio,
di ‘qualità’. Dall’altra parte è una presenza che numericamente si va sempre più affievolendo;
siamo all’un per cento scarso”.
In programma, anche due omaggi a due
figure significative: il 21 ottobre sarà ricordato mons. Luigi Padovese, vicario apostolico
per l’Anatolia, ucciso il 3 giugno scorso, mentre il 22 ottobre si rivivrà l’operato
di Padre Michele Piccirillo, l’archeologo per eccellenza della Terra Santa, scomparso
due anni fa. Ma quali frutti si attendono da tutti questi eventi? Chiara
Finocchietti, vicepresidente dell’Azione Cattolica Italiana per il Settore
Giovani:
“Il primo obiettivo va proprio nel solco di quello che è il
motto del Sinodo, cioè ‘un cuor solo e un’anima sola’. Essere uniti in questo comune
impegno per la Terra Santa. Un primo frutto è questo: di lavorare insieme fra associazioni,
fra realtà, per la Terra Santa, negli intenti, nella solidità e nella forza di un
impegno. Poi, essere un cuor solo e un’anima sola fra Chiese sorelle e nell’impegno
e nell’amicizia fra laicato, clero e vescovi. Poi, l’ultimo, ovviamente, è proprio
quello di una sensibilizzazione, cioè di far conoscere il più possibile che cosa significa
essere cristiani in Medio Oriente, vivere questa esperienza di fede nella Terra dove
tutto è nato”.
L’impegno alla speranza è, dunque, fondamentale. Ed in
questo, i mass media giocano un ruolo importante. Ancora padre Ferrari:
“Se
i mezzi di comunicazione ci aiutassero a incontrare questa realtà, che molto spesso
è oggetto di giudizio, per imparare ad amarla e a rispettarla! Qui abbiamo delle comunità
con una certa maturità che sanno benissimo come relazionarsi di fronte ai problemi
della vita e hanno bisogno di sentire molta solidarietà da parte nostra, non il giudizio”.
Infine,
rispondendo ai giornalisti sui colloqui diretti avviati tra israeliani e palestinesi,
padre Ferrari ha ribadito il suo auspicio di speranza, sempre e nonostante tutto,
anche grazie ad una società ormai fortemente matura.