I vescovi del Brasile condannano la violenza contro i Guarani-Kaiowá
I vescovi del Brasile hanno chiesto ieri, un intervento urgente del governo per fermare
gli "attacchi armati" che stanno subendo due comunità di indios Guarani nel sud-ovest
del Paese: le popolazioni di Guarani-Kaiowá, nel Mato Grosso del Sud. Nel comunicato,
inviato all’agenzia Fides dalla Conferenza episcopale del Brasile, si legge che gli
indiani delle comunità Y’poí, nel comune di Paranhos, e Ita’y Ka’aguyrusu, a Douradina,
sono attaccate con armi da fuoco e sono oggetto di una "intimidazione brutale": sono
private della libertà di circolazione, dell’accesso all'acqua, al cibo, ai servizi
sanitari e alle scuole. La Conferenza dei vescovi del Brasile non ha individuato i
presunti aggressori, ma l'organizzazione del Consiglio Indigenista Missionario (Cimi),
organismo legato alla Chiesa cattolica, ha riferito che entrambe le comunità sono
assediate dal mese di agosto da circa 80 uomini armati, assunti da proprietari terrieri,
che due giorni fa sono entrati nei campi dove sono stabiliti i Guarani e hanno fatto
esplodere dei fuochi d’artificio per spaventare i bambini e le donne, e hanno anche
sparato diversi colpi in aria come minaccia per tutti. I vescovi hanno "ripudiato"
le minacce e messo in evidenza la "situazione drammatica" dei Guarani nella regione,
lanciando un appello "veemente" al Governo per trovare una soluzione "rapida, urgente
ed efficace". (R.P.)