Convegno a Roma sull'agenda bioetica del governo italiano
“Primum vivere. L’agenda bioetica del governo”: è il titolo del convegno che si è
tenuto martedì scorso a Roma e al quale sono intervenuti diversi esponenti della maggioranza
e dell’opposizione. A fare il punto sugli orientamenti dell’esecutivo in questa materia,
il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. L’associazione “Scienza e Vita” vede positivamente
l’agenda bioetica del governo italiano nella misura in cui pone al centro la difesa
della vita di ogni persona e della sua dignità intrinseca dal concepimento alla morte
naturale. Il servizio di Debora Donnini:
La centralità
della persona e la difesa della vita sono l’asse di orientamento del governo, afferma
l’agenda di bioetica che affronta diversi nodi dalla pillola abortiva RU486 alla legge
in discussione sul fine-vita. Sacconi mette in luce i rischi di privatizzazione dell’aborto
derivanti dall’introduzione della pillola abortiva RU486. Bisogna tenere alta la guardia,
sottolinea. Proposto, inoltre, un piano federale per la vita con una collaborazione
fra Ministero e Regioni per applicare di più la parte preventiva della legge 194.
Sul fine-vita, si sottolinea l’impegno del governo per arrivare ad una legge nazionale.
Sentiamo lo stesso ministro Maurizio Sacconi:
“Io
credo che sia urgente una legge che, soprattutto, contenga la chiusura della falla
eutanasia che si è aperta con il provvedimento del 'caso Englaro'. E’ urgente approvare
un provvedimento che contenga la difesa della vita, anche quando la persona si trova
in uno stato vegetativo persistente o in uno stato di minima coscienza, garantendo
alimentazione ed idratazione, che non rappresentato delle terapie”.
Altro
tema di attualità quello della ricerca e della sperimentazione. Ancora Sacconi:
“Vogliamo
valorizzare una sorta di via italiana che consista nella ricerca proprio sulle staminali
adulte; vogliamo confermare la tradizione italiana, secondo la quale si dà una dimensione
solidale alla raccolta degli organi e del sangue, rimuovendo pertanto ogni deriva
commerciale e ogni deriva eugenetica”.
Per una valutazione di questa
agenda bioetica del governo abbiamo chiesto un commento a Lucio Romano,
presidente dell’Associazione “Scienza e Vita”:
“La nostra posizione
è quella di una accettazione favorevole della centralità della persona e della sua
dignità. Questi valori sono ripetutamente richiamati nell’ambito dell’agenda bioetica
presentata. Certamente questi valori devono essere attentamente coniugati con norme
legislative in corso di elaborazione e con leggi già esistenti, che in alcune non
hanno assolutamente rispetto della vita stessa - quale la 194, per esempio - e l’altra
per quanto riguarda la legge sul fine-vita. Sono certamente, dunque, una strada di
rispetto della dignità della persona, anche quando questa persona non è in grado più
di poter esprimere una sua volontà e nel pieno rispetto di una relazione di cura in
cui i medici e i familiari e la società si facciano carico, appunto, non solo della
vita della persona, ma anche della sua dignità, senza alcun scivolamento in ambito
cosiddetto eutanasico o di accanimento”.