2010-09-22 15:02:53

La testimonianza dei genitori di Chiara Badano, che sabato prossimo sarà proclamata Beata


Sono attesi in migliaia da tutto il mondo, soprattutto giovani, al Santuario romano del Divino Amore, dove sabato prossimo sarà celebrata la Beatificazione della Venerabile Serva di Dio, Chiara Badano. Originaria di Sassello in Liguria, dove nasce nel 1971, Chiara riceve un’educazione cristiana. Studentessa e sportiva aderisce al Movimento dei Focolari di Chiara Lubich, nel quale scopre Dio Amore e rinforza la sua scelta di vivere con autenticità il Vangelo. Poi la malattia: un osteosarcoma che la porta, a 19 anni, alla morte. Immediata l’eco della straordinarietà della sua breve esistenza, le conversioni e poi un miracolo riconosciuto dalla Chiesa. La sua storia però comincia in famiglia. Sentiamo al microfono di Benedetta Rinaldi, Teresa e Ruggero Badano, genitori di Chiara:RealAudioMP3

R. – Sì, all’epoca desideravamo un figlio e l’abbiamo dovuto aspettare 11 anni, per cui quando Chiara è arrivata c’è parsa subito un dono. L’avevo chiesta alla Madonna in un santuario della nostra diocesi e così è stato. Questa figlia completava la nostra unione. Cresceva bella, sana e ci dava tanta gioia, ma avvertivamo, e questo l’abbiamo avvertito subito, che non era solo figlia nostra, prima di tutto era figlia di Dio. Dovevamo crescerla, rispettandola nella sua libertà.

D. – Avete mai avuto presentimenti sul fatto che vi sarebbe stato chiesto qualcosa in più?

R. – Io non ce l’avevo, ma la mia mamma, che era una donna di grandissima fede, via via che Chiara cresceva, ogni tanto mi diceva: “Questa tua figlia non è di questo mondo”.

D. – Ma quel era il rapporto di Chiara con la religione?

R. – Questa cosa è venuta gradatamente, perché fin da piccola le insegnavo a pregare e le dicevo che lei aveva due papà: uno lo poteva vedere e l’altro no. A quello, però, poteva comunque chiedere ogni cosa con una confidenza estrema, perché lui l’avrebbe ascoltata.

D. – Quando, però, i genitori sopravvivono ai propri figli e questo dono come è stato elargito viene tolto...

R. – Durante tutto questo cammino, Chiara ci ha insegnato come si fa a fare la volontà di Dio, come ha fatto lei, perché non bisogna dire solo sì, quando tutto va bene.

D. – Signor Ruggero, il fatto di vedere riconosciuto anche dalla Chiesa che sua figlia è Beata, che effetto le fa?

R. – E’ una cosa troppo grande: come un mistero che ci prende dentro tutti, ma che fino ad un certo punto riesco a capire. Noi abbiamo vissuto in una dimensione, come se fossimo su un aereo. Io ero lì con Maria Teresa e Chiara e vedevo la malattia, il dolore, la paralisi alle gambe. Erano laggiù, non ci toccavano, ma questo non è stato merito nostro.







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