India. Giornata per la pace in Orissa tra dialogo interreligioso e timori per la tratta
delle donne
Attività comuni ai membri di varie confessioni per promuovere il dialogo interreligioso
e l’armonia tra le popolazioni di religione diversa, soprattutto tra cristiani e indù:
sono state queste le iniziative intraprese dalla Chiesa dell’Orissa, in India, per
la Giornata internazionale per la Pace, che è stata celebrata ieri. “La Chiesa sta
compiendo tutti gli sforzi necessari per eliminare la diffidenza e la paura tra le
persone”, ha detto l’arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, mons. Raphael Cheenath, ad
AsiaNews. L’impegno della Chiesa locale per costruire la pace arriva a due anni di
distanza dai pogrom anticristiani, che, tra il dicembre 2007 e l’agosto 2008, hanno
causato la morte di 93 persone; la fuga di 50mila altre, alcune delle quali vivono
in campi profughi, altre, tornate nelle loro case, sono state costrette con la forza
a convertirsi all’induismo; la distruzione di 6500 case, 350 chiese e 45 scuole. A
tutt’oggi, la maggior parte dei responsabili è impunita e al processo molti testimoni
sono stati messi a tacere con violenza e minacce. Così, ieri, le parrocchie di Kandhamal,
il distretto principale dello Stato dell’Orissa, hanno organizzato attività all’aperto
comunitarie, seminari, momenti di gioco e di sport. “Stiamo cercando di collaborare
con tutti quei settori della società che desiderano lavorare per la pace – ha detto
il supervisore per la Chiesa del processo di pace a Kandhamal, padre Bijaya Kumar
– al momento è il nostro principale obiettivo”. Ma i pogrom hanno lasciato in Orissa
una dura eredità: quella della tratta di giovani donne, che coinvolge, soprattutto,
ragazze cristiane, come denuncia sempre mons. Raphael Cheenath alla Fides. Il presule
assicura l’impegno della Chiesa locale nel contrasto a questo odioso fenomeno e nella
protezione di queste giovani vite, attraverso la Commissione diocesana per le donne:
una équipe di quattro volontari guidata da suor Justine Senapai, che sta collaborando
attivamente con le ong locali. (R.B.)