Rapporto dell’Oms sulla violenza tra i giovani in Europa: 15mila vittime all’anno
Il primo rapporto europeo sulla prevenzione della violenza e degli accoltellamenti
tra i giovani, promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), il più esaustivo
mai pubblicato, scatta una drammatica fotografia dei giovani del vecchio continente:
circa 15mila l’anno, infatti, muoiono di morte violenta, che è la terza causa di decesso
nella fascia d’età compresa fra i 10 e i 29 anni. “Ciò fornisce argomenti convincenti
per aumentare gli investimenti nella prevenzione della violenza – ha commentato i
dati il direttore regionale di Oms per l’Europa, Zsuzsanna Jakab - specialmente in
un momento storico in cui una disoccupazione crescente e uno Stato sociale indebolito
sono associati a un aumento della violenza”. Ben 4 omicidi su 10, specifica il rapporto,
sono commessi con armi bianche e per ogni giovane che muore, una ventina sono ricoverati
in ospedale per ferite. Portare con sé un coltello, è la denuncia contenuta nel rapporto,
è comune in alcuni Paesi, mentre l’uso di armi da fuoco e lo strangolamento sono gli
altri mezzi utilizzati dagli omicidi. Lo stato di ricchezza e il sesso sono altri
fattori che incidono sulla violenza: 9 delitti su 10 sono commessi in Paesi a basso
reddito e i poveri sono i soggetti più a rischio; l’80% delle vittime, infine, sono
maschi. L’Oms conclude affermando che una risposta organizzata della società può essere
un metodo di prevenzione efficace della violenza e che la chiave di volta è costituita
da un approccio di sanità pubblica: affrontare queste cause, infatti, è una responsabilità
sociale che ricade su molti settori come la sanità, l’istruzione, il welfare, il lavoro,
la giustizia e i governi locali. (R.B.)