Campagna di preghiera in Sudan in vista del referendum sull'indipendenza del sud
“101 giorni di preghiera per la pace in Sudan”. È la campagna lanciata oggi dall’organizzazione
“Solidarietà con il Sudan del Sud” per preparare la popolazione allo storico referendum
elettorale del 9 gennaio 2011, con cui i sudanesi del sud decideranno per l’unità
o l’indipendenza della parte meridionale del Paese. L’iniziativa mira a promuovere
un clima di pace e partecipazione, al di là del risultato che uscirà dalle urne. Ci
riferisce Marco Guerra:
"Signore
Gesù, tu ci hai detto, 'vi lascio la pace vi do la mia pace'. Prenditi cura dei tuoi
fratelli e sorelle del Sudan mentre si preparano al referendum". Da oggi questa preghiera
riecheggerà in ogni diocesi del Sudan, accompagnando la popolazione del sud del Paese
- popolata in maggioranza da cristiani e appartenenti alle religioni tradizionali
- all’appuntamento del 9 gennaio 2011, quando voterà per rimanere insieme con il
resto del Sudan o per la formazione di un nuovo Stato indipendente. La campagna è
promossa dall’organizzazione religiosa “Solidarietà con il Sud Sudan”, in prima linea
nel difficile processo di riconciliazione seguito ad oltre 20 anni di guerre. Sentiamo
la responsabile dell’organizzazione Suor Patricia Murray:
R.
– This is a very important step in the life and history … Questo è davvero
un un passo importante nella vita e nella storia di questo popolo, in particolare
nel Sud, ma in realtà del Paese intero perché le decisioni prese riguarderanno chiunque
in Sudan, sia che vinca l’unità, sia che vinca l'indipendenza. Quando sono in ballo
decisioni di questa portata, la Chiesa – nella sua saggezza – sempre ci invita ad
affidare le nostre decisioni alla preghiera. Così abbiamo iniziato a chiederci come
avremmo potuto noi, come associazione – “Solidarietà per il Sud Sudan” –, sostenere
specialmente l’opera della Conferenza episcopale del Sud Sudan. Suor Chaty Arata,
della Congregazione delle School Sisters of Notre Dame e direttrice del nostro servizio
pastorale, ha notato che tra la Giornata internazionale della pace – che si celebra
proprio oggi – e il primo gennaio, che è il giorno in cui la Chiesa cattolica celebra
la Giornata mondiale della pace, intercorrono effettivamente 101 giorni. Così lei
ha pensato: non sarebbe bellissimo se, durante questi 101 giorni, da qualche parte
nel Sudan ci fosse un’attività di preghiera o eventi di sensibilizzazione alla pace?
D.
- Sono tanti gli eventi che si susseguiranno su tutto il territorio in questi 101
giorni per coinvolgere i tutti fedeli nel processo di pace...
R. – Each
diocese has developed its own committee. … Ogni diocesi ha istituito un
suo proprio comitato, considerando cosa possa essere possibile e praticabile, e come
possa essere coinvolta la popolazione locale nel miglior modo possibile, ad ogni livello:
la gioventù, i catechisti, i parrocchiani, il clero e via dicendo. Ovviamente, in
alcune diocesi si stanno organizzando Messe per la pace, in altre si organizzano maratone
della pace, veglie di preghiera, workshop per la pace … Una delle sfide, in un Paese
che ha sofferto per lungo tempo la guerra, è “imparare a fare la pace”. Un giovane
mi ha detto: “Ho imparato a fare la guerra. Ora, insegnami a fare la pace”.