2010-09-20 15:43:23

Svezia: centrodestra senza maggioranza assoluta. Partito xenofobo in Parlamento


in Svezia, la coalizione di centrodestra guidata dal primo ministro Frederik Reinfeldt ha vinto le elezioni politiche di ieri, senza però raggiungere la maggioranza assoluta necessaria a formare da sola un nuovo governo. La vera novità della tornata elettorale è stato, però, l’ingresso in Parlamento per la prima volta dell'estrema destra xenofoba, i “Democratici di Svezia”, che ha ottenuto il 5,7%, superando la soglia del 4% necessaria a conquistare seggi. Reinfeldt, parlando ai sostenitori in nottata, ha detto che non intende allearsi con l’estrema destra, ed ha già ottenuto un rifiuto dei Verdi per un’alleanza strategica. La mancanza della maggioranza assoluta, non rischia ,dundue, di indebolire troppo il governo del Paese più forte del Nord Europa? Salvatore Sabatino lo ha chiesto al collega Ake Malm, del quotidiano svedese Aftonbladet.RealAudioMP3

R. - Un governo che non ha una maggioranza propria ha sempre una debolezza. D’altra parte non è la prima volta nella storia della Svezia che succede così, si può governare con un po’ di pragmatismo anche con un governo di minoranza. Si deve aspettare un po’ e vedere come si muovono, può darsi anche che ci saranno molti più movimenti di quelli che si possono immaginare in questo momento.

D. - L’ingresso dell’estrema destra in parlamento che tipo di ripercussioni avrà sulla vita politica della Svezia?

R. - Adesso si porta in primo piano, molto più di quello che era successo prima, tutto il problema dell’immigrazione. Non c’è dubbio che ci sono stati dei conflitti piuttosto notevoli in molti comuni, soprattutto, perché questo nuovo partito - i democratici di Svezia - hanno operato partendo proprio nei piccoli comuni e sfruttando il malcontento delle proteste populiste contro i nuovi arrivati, soprattutto immigrati o coloro che hanno cercato asilo politico in Svezia e che provenivano, per esempio, dal Kurdistan e dall’Iraq.

D. – Il grande sconfitto di questa elezione è il centro-sinistra. Quali sono stati i motivi che hanno portato alla sua sconfitta?

R. – Stanno molto indietro, perché bisogna dire che il partito socialdemocratico che è stato il più grande partito della Svezia, e lo è ancora, ha perso quasi il 10 per cento nelle ultime due elezioni. La ragione è che si mette in discussione soprattutto il problema delle tasse - le più alte del mondo - e la necessità di diminuirle. Questo è ciò che ha fatto il governo uscente in piccola parte anche se si deve dire che hanno gestito estremamente bene l’economia.

D. - Infatti, bisogna dire che la Svezia ha fatto registrare una ripresa economica tra le più forti in Europa e uno stato delle finanze pubbliche tra i più sani al mondo. Questo risultato elettorale cambierà le cose?

R. – Non credo proprio perché la Svezia agli inizi degli anni ’90 ha vissuto una crisi economica estremamente grave e credo che la lezione di quell’epoca è ben presente ancora oggi. Da quel momento, prima con i socialdemocratici, il deficit è diminuito per diventare attivo e il debito pubblico è sceso intorno al 40 per cento.







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