Svezia: centrodestra senza maggioranza assoluta. Partito xenofobo in Parlamento
in Svezia, la coalizione di centrodestra guidata dal primo ministro Frederik Reinfeldt
ha vinto le elezioni politiche di ieri, senza però raggiungere la maggioranza assoluta
necessaria a formare da sola un nuovo governo. La vera novità della tornata elettorale
è stato, però, l’ingresso in Parlamento per la prima volta dell'estrema destra xenofoba,
i “Democratici di Svezia”, che ha ottenuto il 5,7%, superando la soglia del 4% necessaria
a conquistare seggi. Reinfeldt, parlando ai sostenitori in nottata, ha detto che non
intende allearsi con l’estrema destra, ed ha già ottenuto un rifiuto dei Verdi per
un’alleanza strategica. La mancanza della maggioranza assoluta, non rischia ,dundue,
di indebolire troppo il governo del Paese più forte del Nord Europa? Salvatore
Sabatino lo ha chiesto al collega Ake Malm, del quotidiano svedese Aftonbladet.
R. - Un governo
che non ha una maggioranza propria ha sempre una debolezza. D’altra parte non è la
prima volta nella storia della Svezia che succede così, si può governare con un po’
di pragmatismo anche con un governo di minoranza. Si deve aspettare un po’ e vedere
come si muovono, può darsi anche che ci saranno molti più movimenti di quelli che
si possono immaginare in questo momento.
D. - L’ingresso dell’estrema
destra in parlamento che tipo di ripercussioni avrà sulla vita politica della Svezia?
R.
- Adesso si porta in primo piano, molto più di quello che era successo prima, tutto
il problema dell’immigrazione. Non c’è dubbio che ci sono stati dei conflitti piuttosto
notevoli in molti comuni, soprattutto, perché questo nuovo partito - i democratici
di Svezia - hanno operato partendo proprio nei piccoli comuni e sfruttando il malcontento
delle proteste populiste contro i nuovi arrivati, soprattutto immigrati o coloro che
hanno cercato asilo politico in Svezia e che provenivano, per esempio, dal Kurdistan
e dall’Iraq.
D. – Il grande sconfitto di questa elezione è il centro-sinistra.
Quali sono stati i motivi che hanno portato alla sua sconfitta?
R. –
Stanno molto indietro, perché bisogna dire che il partito socialdemocratico che è
stato il più grande partito della Svezia, e lo è ancora, ha perso quasi il 10 per
cento nelle ultime due elezioni. La ragione è che si mette in discussione soprattutto
il problema delle tasse - le più alte del mondo - e la necessità di diminuirle. Questo
è ciò che ha fatto il governo uscente in piccola parte anche se si deve dire che hanno
gestito estremamente bene l’economia.
D. - Infatti, bisogna dire che
la Svezia ha fatto registrare una ripresa economica tra le più forti in Europa e uno
stato delle finanze pubbliche tra i più sani al mondo. Questo risultato elettorale
cambierà le cose?
R. – Non credo proprio perché la Svezia agli inizi
degli anni ’90 ha vissuto una crisi economica estremamente grave e credo che la lezione
di quell’epoca è ben presente ancora oggi. Da quel momento, prima con i socialdemocratici,
il deficit è diminuito per diventare attivo e il debito pubblico è sceso intorno al
40 per cento.