2010-09-20 18:19:18

ll cardinale Bertone alle celebrazioni per i 140 anni di Roma capitale d'Italia


Roma indiscussa capitale dello Stato italiano, il cui prestigio è accresciuto dall’essere anche il centro al quale guarda tutta la Chiesa cattolica. Il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, è intervenuto così stamattina a Porta Pia alla commemorazione per i 140 anni di Roma capitale. Infatti, proprio il 20 settembre del 1870 i bersaglieri entravano a Roma e la città veniva annessa al Regno d’Italia. Più tardi, al presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano è stato conferita la cittadinanza onoraria della città. Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

Non solo il ricordo di un avvenimento che fece la storia d’Italia, ma anche di chi a Porta Pia combatté e morì. Il presidente Napolitano ha deposto una corona di fronte alla lapide in memoria di quel 20 settembre. E il cardinale Tarcisio Bertone ha riconosciuto che dal sacrificio di chi 140 anni fa era in questo luogo è nata una prospettiva nuova, grazie alla quale Roma è capitale dello Stato italiano. Una prospettiva che sfocia anche in un’unità d’intenti:

Possiamo riconoscere che nel reciproco rispetto della loro natura e delle loro funzioni, la comunità civile e quella ecclesiale, desiderano praticare in questo Paese una vasta collaborazione a vantaggio della persona umana e per il bene dell’intera società”.

Le sorti della Nazione Italia stanno sempre a cuore alla Chiesa:

Riecheggia nei nostri cuori l’invocazione del Beato Pontefice Pio IX: ‘Gran Dio benedite l’Italia!'. Sì, Oh Signore, benedici oggi e sempre questa nazione, assisti ed illumina i suoi governanti affinché operino instancabilmente per il bene comune!”.

Poco dopo, dal Campidoglio, il presidente della Repubblica Napolitano ha messo in luce che “Roma è più che mai capitale di uno Stato democratico che si trasforma, restando saldamente Stato nazionale unitario''. Napolitano, poi, citando Cavour, ha ribadito che solo Roma può esser capitale d’Italia. No a chi la denigra, no alla dispersione delle strutture portanti dello Stato. E ricollegandosi idealmente all’unità d’intenti citata dal cardinal Bertone, il presidente ha ribadito che è innegabile "che nessuna ombra pesi sull'Unità d'Italia che venga tra istituzioni dello Stato Repubblicano e istituzioni della Chiesa cattolica, venendone piuttosto conforto e sostegno”.

Sulle parole del cardinale Bertone, ascoltiamo il commento del prof. Gianpaolo Romanato, docente di storia contemporanea all'università di Padova:RealAudioMP3

R. - Mi sembra che il segretario di Stato abbia ribadito, in maniera molto autorevole e molto efficace, un giudizio che è ormai ampiamente assodato dalla storiografia e riconosciuto anche dalla cultura cattolica e cioè che il 20 settembre, alla lunga, si è rivelato un guadagno e non un danno per la Chiesa cattolica e per il Papato. Contrariamente, forse, a quanto si aspettavano gli anticlericali del tempo, ha conosciuto una stagione - non subito forse, ma negli anni immediatamente successivi - di rilancio straordinariamente efficace nella storia contemporanea. Quindi, a suo modo, come disse il cardinale Montini nel 1961, alla vigilia del Vaticano II, si è trattato di “un evento provvidenziale”.

D. - Il cardinale Montini disse in quell’occasione, parlando in Campidoglio: “Parve un crollo, ma la Provvidenza - ora lo vediamo bene - aveva diversamente disposto: fu allora che il Papato riprese con inusitato vigore la sua funzione di maestro di vita e di testimone del Vangelo”. Quanto sono importanti queste parole per rileggere, a 140 di distanza, i fatti di Porta Pia?

R. - Si pensava allora che la fine del potere temporale avrebbe rischiato di porre fine alla libertà della Chiesa. Questo, in fondo, era il motivo dell’accanita opposizione alla fine dello Stato Pontificio da parte di Pio IX: non era l’attaccamento al potere o alla difesa dello Stato temporale. Si trattava di un timore, pensando ai tempi e non del tutto infondato, che la fine dello Stato temporale avrebbe comportato anche la fine della libertà della Chiesa. Viceversa le cose sono andate diversamente, come molto onestamente ha riconosciuto il cardinal Montini, poi Paolo VI, nel discorso che lei ha citato prima. Si è schiusa una stagione di straordinario rinnovamento della Chiesa, di rilancio del Papato e, contrariamente a quanto si pensava, non di sudditanza, ma di una nuova autonomia della Chiesa. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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