Istanbul: concluso il Simposio sui “valori condivisi” tra islam e cristianesimo
Concluso sabato pomeriggio a Yeşilköy, nei pressi di Istanbul, il sesto Simposio islamo-cristiano
su “Valori condivisi e convergenze possibili tra cristiani e musulmani”. Il clima
che si è creato tra i partecipanti delle due confessioni religiose è stato così intimo
e familiare che una relatrice ha detto: “Basterebbe portare all’esterno quanto abbiamo
vissuto qui in questi due giorni, perché il dialogo tra cristiani e musulmani sia
una confortante realtà”. Il Simposio è stato impostato soprattutto sulle testimonianze
fatte personalmente dai relatori o da loro amici coinvolti nel dialogo; esperienze
che potrebbero essere sperimentate anche in altri contesti perché fondate sui sentimenti
umani. La seconda giornata è stata particolarmente interessante perché musulmani e
cristiani hanno parlato dei rispettivi testi sacri: Vangelo e Corano. “Gli uni e gli
altri - è stato detto - credono in un Dio che si è rivelato attraverso la Parola:
i musulmani riconoscono l’arrivo (meglio dire la “discesa”) della Parola nel Corano,
i cristiani in Gesù Cristo stesso, Parola di Dio fatta uomo. Dunque, sia nell’Islam
che nel cristianesimo ci si riferisce a un elemento fondatore: la volontà di Dio di
comunicarsi gratuitamente agli uomini. L’Islam è quindi la “Religione del libro”,
espressione che i musulmani applicano anche ai cristiani e agli ebrei, chiamati “gente
del libro” perché i primi hanno il Vangelo e gli altri la Torah. L’argomento ha appassionato
i partecipanti che hanno dato vita a un dialogo stimolante, ma contenuto nella correttezza
di chi vuole capire e farsi capire. Sorprendente, almeno per alcuni, la panoramica
che la fondazione nazionale dei giornalisti (che ha partecipato all’organizzazione
del Simposio) ha fatto sulla propria attività a favore del dialogo interreligioso,
iniziata addirittura nel 1940, allorché i musulmani furono invitati a stabilire alleanze
con i cristiani per contrastare gli attacchi degli atei. Il dialogo è fatto soprattutto
col Patriarca ortodosso, “che non è più visto come un focolare corrotto che tenta
di dominare l’oriente e l’occidente, ma come un centro di attività culturali, scientifiche
e religiose alle quali ci si deve associare per il bene dell’umanità”. Gli oltre cento
partecipanti al Simposio (il più affollato tra tutti) si sono dati appuntamento al
prossimo anno, magari in un’altra città, “perché è bene che anche altre università
e altra gente conoscano quanto una base volenterosa sta facendo per un’intesa tra
uomini che vivono fianco a fianco e che, per questo, debbono conoscersi, stimarsi
e, ideale sognato, amarsi”. (Da Istanbul, Padre Egidio Picucci)