Il Papa ai vescovi: riannunciate il Vangelo in una terra che ha sete di Dio
La risposta della Chiesa agli abusi sui minori, la crisi economica, i rapporti con
gli anglicani e la testimonianza del Vangelo nella società di oggi: sono i temi forti
toccati da Benedetto XVI nel discorso ai presuli di Inghilterra, Galles e Scozia,
incontrati ieri pomeriggio dopo la Beatificazione del cardinale Newman, nella Cappella
dell’Oscott College di Birmingham. Un luogo fortemente simbolico: in questo Seminario,
infatti, nel 1852 si tenne il primo Sinodo della gerarchia cattolica dopo la restaurazione,
alla presenza del Beato Newman. Da Londra, il servizio del nostro inviato, Alessandro
Gisotti:
(canti)
Fate
di tutto per presentare “il messaggio vivificante del Vangelo, compresi quegli elementi
che sfidano le diffuse convinzioni della cultura odierna”: è l’esortazione di Benedetto
XVI ai vescovi della Gran Bretagna, ai quali ha chiesto di proclamare il Vangelo “di
nuovo in un contesto altamente secolarizzato”. Del resto, ha constatato il Papa, durante
la visita “mi è apparso chiaro, come fra i britannici, sia profonda la sete” per il
Vangelo. Ed ha invitato i pastori a coinvolgere i movimenti ecclesiali nella missione
della Chiesa. Nel suo articolato discorso, Benedetto XVI ha affrontato le sfide più
urgenti che i presuli britannici devono affrontare, soffermandosi innanzitutto “sul
vergognoso abuso di ragazzi e di giovani da parte di sacerdoti e religiosi”. Una piaga,
ha detto, che “mina seriamente la credibilità morale dei responsabili della Chiesa”:
“I
have spoken on many occasions of the deep wounds…” “In molte occasioni
– ha detto il Papa – ho parlato delle profonde ferite che tale comportamento ha causato,
anzitutto nelle vittime ma anche nel rapporto di fiducia che dovrebbe esistere fra
sacerdoti e popolo”, fra sacerdoti e vescovi, “come pure fra le autorità della Chiesa
e la gente”. So bene, ha affermato, che “avete fatto passi molto seri per portare
rimedio a questa situazione, per assicurare che i ragazzi siano protetti in maniera
efficace da qualsiasi danno, e per affrontare in modo appropriato e trasparente le
accuse quando esse sorgono”.
Il Papa ha ricordato inoltre che i vescovi
hanno “espresso profondo dispiacere per quanto accaduto e per i modi spesso inadeguati
con i quali, in passato, si è affrontata la questione”:
“Your
growing awareness of the extent of child abuse…”“La vostra crescente comprensione
dell’estensione degli abusi sui ragazzi nella società”, ha constatato, così come “dei
suoi effetti devastanti, e della necessità di fornire adeguato sostegno alle vittime,
dovrebbe servire da incentivo per condividere, con la società più ampia, la lezione
da voi appresa”.
In realtà, ha osservato, la via migliore potrebbe
essere quella di “fare riparazione per tali peccati” avvicinandosi, in “umile spirito
di compassione, ai ragazzi che soffrono anche altrove per gli abusi”. Il “nostro dovere
di prenderci cura della gioventù – ha ribadito – esige proprio questo e niente di
meno”. Ed ha ribadito che servono “guide cristiane efficaci” che devono vivere “nella
più alta integrità, umiltà e santità”. Il Papa ha poi concentrato l’attenzione sulle
conseguenze della crisi finanziaria, che si è fatta particolarmente sentire nel Regno
Unito:
“The spectre of unemployment is casting its shadow…” “Lo
spettro della disoccupazione – ha rilevato – sta stendendo le proprie ombre sulla
vita di molta gente”, mentre si fa evidente “il costo a lungo termine di pratiche
d’investimento” sbagliate dei tempi recenti. Di qui, l’esortazione ai presuli ad essere
“in prima linea per esortare alla solidarietà nei confronti dei bisognosi”.
Le
circostanze odierne, ha soggiunto, offrono una “buona opportunità” per rafforzare
“la pratica della virtù nella vita pubblica”, e “certamente per incoraggiare le persone
ad aspirare ai valori morali più alti in ogni settore della loro vita, contro un retroterra
di crescente cinismo”. Quindi, ha rivolto il pensiero alla Costituzione apostolica
“Anglicanorum Coetibus”, da porre in atto in modo generoso:
“This
should be seen as a prophetic gesture that can contribute…” “Questo
– ha detto – dovrebbe essere considerato un gesto profetico che può contribuire positivamente
allo sviluppo delle relazioni fra anglicani e cattolici”. Ancora, ha aggiunto, questo
gesto “aiuta a volgere lo sguardo allo scopo ultimo di ogni attività ecumenica: la
restaurazione della piena comunione ecclesiale” nella quale il reciproco scambio di
doni dai “nostri rispettivi patrimoni spirituali, serve da arricchimento per noi tutti”.
Nel giorno della Beatificazione di Newman, il Papa ha così richiamato
la sua preghiera per il dono di nuove vocazioni:
“I pray that among
the graces of this visit will…” “Prego – ha detto – che fra le grazie
di questa visita vi sia un rinnovato impegno da parte delle guide cristiane alla vocazione
profetica che hanno ricevuto, e un nuovo apprezzamento da parte del popolo per il
grande dono del ministero ordinato”. Il Papa ha infine menzionato la pubblicazione
della nuova traduzione in inglese del Messale Romano. Un’occasione, è stato l’incoraggiamento
del Papa, per “un’approfondita catechesi sull’Eucaristia e per una rinnovata devozione
nei modi” in cui viene celebrata.
Dal canto suo, l’arcivescovo di Westminster,
Vincent Nichols, ha ripercorso i momenti e i significati forti del viaggio apostolico.
Nel suo indirizzo d’omaggio, il presidente dell’episcopato inglese e gallese ha detto
che, con questa visita, il Papa ha contribuito ad arricchire la storia della Chiesa
del Paese e a dare un nuovo slancio per il futuro. Mons. Nichols ha ringraziato il
Papa per “l’apertura del suo cuore, l’acume del suo intelletto e la sua gentile eloquenza”
nella “instancabile testimonianza del mistero di Cristo”.