2010-09-19 08:55:27

Siria: cresce l'abbandono scolastico dei profughi iracheni


Cresce il numero dei figli dei rifugiati iracheni in Siria che abbandonano lo studio per dedicarsi a un’occupazione, spesso sottopagata. È sempre più difficile per molti contribuire al bilancio familiare restando al passo con le lezioni, così la soluzione più semplice è quella di rinunciare alla scuola. Nell’anno scolastico 2007-2008 erano iscritti in 49.132, riporta il sito www.terrasanta.net, mentre nel 2008-2009 sono stati registrati 32.425 studenti. “L’educazione è centrale per il futuro di tutti i bambini. Avere una generazione che non è in grado di partecipare alla vita economica del proprio Paese non serve a nessuno” spiega Sherazade Boualia, responsabile dell’Unicef in Siria. Il Paese ospita circa un milione e 200 mila iracheni scappati dal 2003 dalle violenze della guerra. Pur avendo accesso al sistema scolastico siriano, molti sono costretti a rinunciarvi poiché le strutture non sono in grado di accogliere tutti gli iscritti. A Damasco, dove vive la maggior parte dei rifugiati, le scuole sono al limite. Ma c’è anche chi abita troppo lontano e chi non può permettersi nemmeno il contributo simbolico richiesto dalle autorità per frequentare la scuola. E alle difficoltà economiche si legano quelle psicologiche dovute a traumi o a problemi di adattamento. Per frenare l’abbandono scolastico l’Unicef ha stanziato 6 milioni di dollari. Il progetto prevede la costruzione di scuole dove è più alto il numero dei rifugiati, classi di recupero per chi è rimasto indietro negli studi e corsi serali per chi lavora. Per gli insegnanti è prevista invece una formazione particolare sui bisogni psicologici e sociali dei ragazzi, e ciò al fine di aiutare gli studenti ad affrontare i problemi all’interno della famiglia. (T.C.)







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