Il cardinale Vallini: occorre riannunciare il Vangelo a Roma
Domani alle 9.30 nella Basilica di San Giovanni in Laterano, alla presenza del cardinale
vicario Agostino Vallini, l’incontro del clero romano per l’avvio del nuovo anno pastorale.
Al centro di questo importante avvenimento ci saranno sopratutto le riflessioni sulle
sfide future che la diocesi di Roma sarà chiamata ad affrontare. Un compito arduo
che per essere portato a termine correttamente ha bisogno di una coerente verifica
pastorale del cammino fin qui compiuto, come spiega, al microfono di Davide Dionisi,
lo stesso cardinale vicario Agostino Vallini:
R. –
Noi non possiamo non tenere conto del cammino che stiamo compiendo ed è il cammino
della verifica pastorale. Per cui, ci interroghiamo come nella esperienza della nostra
diocesi possa maturare la coscienza di appartenenza alla comunità ecclesiale da parte
dei cristiani e al tempo stesso la corresponsabilità pastorale. Nell’anno passato
abbiamo fatto una verifica sul tema centrale “Eucaristia domenicale e testimonianza
della carità”. Approfondiremo questi aspetti a partire da quello che ogni sacerdote
e, quindi, ogni comunità presbiterale parrocchiale, i presbitèri di prefettura, potranno
realizzare in esecuzione del convegno. L’altro elemento è quello della testimonianza
della carità.
D. – Eminenza, quali sono le sfide pastorali più urgenti
che la diocesi di Roma è chiamata ad affrontare?
R. – Il Santo Padre
ci ricorda sempre il contesto culturale segnato dal relativismo, dalla secolarizzazione
e, quindi, di riflesso dalla invasiva penetrazione di una mentalità che è poco intrisa
di valori evangelici. Il problema di fondo, a mio avviso, è che non si può oggi più
presupporre la fede neanche in tanti battezzati. Grazie a Dio esistono tante realtà,
a Roma ci sono delle realtà molto belle, parrocchie vivaci dove la vita cristiana
è vissuta con intensità ma purtroppo tanti cristiani e anche tanti altri che non sono
cristiani non sentono più il bisogno di vivere la vita cristiana. Quindi, il primo
punto - che poi fu voluto da Papa Giovanni Paolo II con la missione cittadina - è
quello dell’annuncio del Vangelo.
D. – La crisi economica, le nuove
povertà e la mancanza di lavoro mettono sempre più in difficoltà le famiglie romane.
Il sacerdote continua ad essere un punto di riferimento per la comunità ma come può
concretamente alleviare questo disagio così diffuso, visto che Roma chiede una più
chiara testimonianza della carità?
R. – Molto già si fa, però dobbiamo
“coscientizzare” di più i cristiani e per quello che è possibile anche le stesse istituzioni
affinché guardino chi oggi attraversa momenti gravi. La crisi economica è seria. Io
vorrei avere tanti più mezzi per poter aiutare quelli che bussano alle nostre porte.
Queste sono le grandi sfide che il mondo moderno ci pone. Devo dire che si fa molto
con grande entusiasmo e con grande spinta ma certo un po’ tutti - cristiani, persone,
famiglie, istituzioni - non dobbiamo chiudere gli occhi dinanzi a chi soffre e forse
con poco potremmo alleviare le sofferenze di tanti. (Montaggio a cura di
Maria Brigini)