2010-09-19 15:58:10

Il cardinale Vallini: occorre riannunciare il Vangelo a Roma


Domani alle 9.30 nella Basilica di San Giovanni in Laterano, alla presenza del cardinale vicario Agostino Vallini, l’incontro del clero romano per l’avvio del nuovo anno pastorale. Al centro di questo importante avvenimento ci saranno sopratutto le riflessioni sulle sfide future che la diocesi di Roma sarà chiamata ad affrontare. Un compito arduo che per essere portato a termine correttamente ha bisogno di una coerente verifica pastorale del cammino fin qui compiuto, come spiega, al microfono di Davide Dionisi, lo stesso cardinale vicario Agostino Vallini:RealAudioMP3

R. – Noi non possiamo non tenere conto del cammino che stiamo compiendo ed è il cammino della verifica pastorale. Per cui, ci interroghiamo come nella esperienza della nostra diocesi possa maturare la coscienza di appartenenza alla comunità ecclesiale da parte dei cristiani e al tempo stesso la corresponsabilità pastorale. Nell’anno passato abbiamo fatto una verifica sul tema centrale “Eucaristia domenicale e testimonianza della carità”. Approfondiremo questi aspetti a partire da quello che ogni sacerdote e, quindi, ogni comunità presbiterale parrocchiale, i presbitèri di prefettura, potranno realizzare in esecuzione del convegno. L’altro elemento è quello della testimonianza della carità.

D. – Eminenza, quali sono le sfide pastorali più urgenti che la diocesi di Roma è chiamata ad affrontare?

R. – Il Santo Padre ci ricorda sempre il contesto culturale segnato dal relativismo, dalla secolarizzazione e, quindi, di riflesso dalla invasiva penetrazione di una mentalità che è poco intrisa di valori evangelici. Il problema di fondo, a mio avviso, è che non si può oggi più presupporre la fede neanche in tanti battezzati. Grazie a Dio esistono tante realtà, a Roma ci sono delle realtà molto belle, parrocchie vivaci dove la vita cristiana è vissuta con intensità ma purtroppo tanti cristiani e anche tanti altri che non sono cristiani non sentono più il bisogno di vivere la vita cristiana. Quindi, il primo punto - che poi fu voluto da Papa Giovanni Paolo II con la missione cittadina - è quello dell’annuncio del Vangelo.

D. – La crisi economica, le nuove povertà e la mancanza di lavoro mettono sempre più in difficoltà le famiglie romane. Il sacerdote continua ad essere un punto di riferimento per la comunità ma come può concretamente alleviare questo disagio così diffuso, visto che Roma chiede una più chiara testimonianza della carità?

R. – Molto già si fa, però dobbiamo “coscientizzare” di più i cristiani e per quello che è possibile anche le stesse istituzioni affinché guardino chi oggi attraversa momenti gravi. La crisi economica è seria. Io vorrei avere tanti più mezzi per poter aiutare quelli che bussano alle nostre porte. Queste sono le grandi sfide che il mondo moderno ci pone. Devo dire che si fa molto con grande entusiasmo e con grande spinta ma certo un po’ tutti - cristiani, persone, famiglie, istituzioni - non dobbiamo chiudere gli occhi dinanzi a chi soffre e forse con poco potremmo alleviare le sofferenze di tanti. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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