2010-09-18 16:28:59

Tanzania: rete ecumenica per la difesa dell’acqua pubblica


Un sistema di monitoraggio della spesa pubblica, chiamato Pets, come strumento di controllo da parte della comunità locale che incoraggia le persone a lavorare insieme per esigere che i funzionari pubblici rispondano delle loro azioni. È quanto promosso dalla Norwegian Church Aid (Nca) che opera in Tanzania, battendosi per una gestione responsabile dell’acqua. Mosè Kulaba, membro della Comunione anglicana in Tanzania e funzionario dell’Nca, parlando all’Osservatore Romano, ha spiegato che in Tanzania molti dei problemi che attanagliano la popolazione hanno a che fare con la corruzione, come le aule scolastiche senza banchi o gli insegnanti senza stipendio. A tal proposito Kulaba racconta del villaggio di Ilula, nel sud-est della Tanzania, dove un colonnello dell'esercito in pensione corrotto era funzionario del servizio idrico che controllava l'accesso e la rivendita di acqua alla popolazione locale. “Gli abitanti del villaggio — ha detto Kulaba — si sono organizzati per scoprire ciò che stava accadendo alla loro fornitura di acqua e hanno chiamato a rispondere l'ufficiale corrotto. L'acqua è sempre più oggetto di piccola corruzione”. E proprio a Ilula è stato costituito il comitato “Pets” per cercare di scoprire cosa stava accadendo all'acqua del loro villaggio. “È stata una lotta difficile — ha proseguito Kulaba — che ha richiesto indagini per capire dove andavano a finire i soldi e un'azione per permettere agli abitanti del villaggio di esprimere le loro preoccupazioni e le loro richieste. Rischiando l'arresto, gli abitanti del villaggio si sono spinti fino a cercare di chiudere l'ufficio locale per l'acqua al fine di ottenere un servizio migliore”. Nca appartiene alla Rete ecumenica dell'acqua, un'iniziativa di comunità di organizzazioni e di movimenti cristiani che si sono messi insieme per tutelare e promuovere l'accesso dei cittadini all'acqua in tutto il mondo. In Tanzania, Nca ha lavorato anche con il consiglio nazionale dei musulmani (Bakwata) e con varie Chiese. “È molto importante lavorare con tutte le denominazioni e costruire relazioni. Molti leader politici — ha concluso Kulaba — sono membri di comunità basate sulla fede il che ci offre una possibilità di accesso unica”. (M.G.)







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