Guatemala: appello del vescovo di Escuintla per gli sfollati a causa delle inondazioni
Dai primi giorni di settembre le piogge hanno colpito duramente le zone di Escuintla,
Suchitepéquez e Retalhuleu, in Guatemala. La solidarietà cristiana è già venuta in
aiuto dei più poveri, tuttavia lo sforzo compiuto per aiutare la popolazione non è
stato sufficiente. La Commissione della comunicazione della Conferenza episcopale
ha contribuito ad informare della situazione in cui si trovano ancora tanti piccoli
paesi nelle zone colpite dalle piogge. All’agenzia Fides è pervenuto un dossier che
contiene fotografie impressionanti della situazione. A Puerto de San José, per esempio,
non c'è uno spazio minimo di terreno del tutto asciutto, anzi, l'acqua del fiume,
che scorre a fianco del paese, ha inondato completamente tutte le strade. La Conferenza
episcopale del Guatemala ha promosso la diffusione del Messaggio scritto dal vescovo
della diocesi di Escuintla, mons. Victor Hugo Palma Paul, in occasione della colletta
speciale per gli sfollati della sua diocesi. Il testo ha come titolo "Non lasciatevi
scoraggiare nel fare il bene" (2 Tess. 3,13) e chiede a tutti di riflettere, in coscienza,
sulle speranze, le gioie, le angosce e le sofferenze di tutti gli abitanti della diocesi,
e di agire in modo solidale. “Oltre ai dati completi, a tutti noi noti, - aggiunge
il vescovo - vale la pena ricordare che a Puerto de San José sono state 24 le comunità
colpite dalle inondazioni, a Iztapa 13 comunità, e diversi comunità a Nueva Concepción
e La Gomera. Le alluvioni, la perdita di case e raccolti, i danni alla salute rendono
particolarmente difficili le prospettive di vita nel futuro prossimo soprattutto per
le donne e i bambini”. La lettera inoltre contiene un'avvertenza importante, in questi
momenti difficili, per molti cristiani della zona: “Le recenti catastrofi naturali
possono essere erroneamente interpretate come una ‘punizione divina’ o un ‘compimento
delle profezie bibliche’. Purtroppo molti errori e le manipolazioni della Sacra Scrittura
da parte delle sette fondamentaliste deformano il volto di Dio e aumentano il senso
di solitudine degli esseri umani. Al contrario, la vera fede ci porta a riconoscere
riguardo alla creazione che "Dio vide che tutto era buono" (Genesi 1, 31): le catastrofi
naturali sono parte di un mondo materiale fragile, mai espressione di un mandato divino
contro l'umanità”. Il vescovo di Escuintla ricorda a tutti che "come Discepoli Missionari
dobbiamo annunciare Gesù Cristo, e ciò significa: azione solidale con i fratelli che
soffrono, stabilire misure di prevenzione contro i disastri naturali, prevedere l'impatto
dell'attività mineraria ad Escuintla. Infine il vescovo chiede a tutti di preparare
il mese del Rosario di ottobre pregando per la vita e per la pace. (R.P.)