Gli anziani, una benedizione per la società: così il Papa alla St. Peter’s Residence
Nel pomeriggio il Papa si è recato in visita alla St. Peter’s Residence, una casa
di riposo per anziani diretta dalle Piccole Sorelle dei poveri: ospita circa 80 persone,
di cui una decina sacerdoti e religiosi. “La presenza di un crescente numero di anziani”
– ha detto il Pontefice - è “una benedizione per la società”. La Chiesa – ha proseguito
- promuove da sempre il rispetto per le persone anziane: “Dio vuole un preciso rispetto
per la dignità e il valore, la salute e il benessere degli anziani e, attraverso le
sue istituzioni caritative in Gran Bretagna ed altrove, la Chiesa cerca di adempiere
il comando del Signore di rispettare la vita, senza tenere conto dell’età o delle
condizioni”. Quindi ha aggiunto: “La vita è un dono unico, ad ogni stadio, dal concepimento
fino alla morte naturale, e spetta solo a Dio darla e toglierla. Uno può godere buona
salute in tarda età; ma ugualmente i Cristiani non dovrebbero avere paura di partecipare
alle sofferenze di Cristo se Dio vuole che affrontiamo l’infermità”. Ha poi ricordato
Giovanni Paolo II: “Il mio predecessore il Papa Giovanni Paolo, ha sofferto pubblicamente
negli ultimi anni della sua vita. Appariva chiaro a tutti che viveva questo in unione
alle sofferenze del nostro Salvatore. La sua letizia e pazienza nell’affrontare i
suoi ultimi giorni furono un significativo e commovente esempio per tutti noi che
dobbiamo portare il carico degli anni che avanzano”. Ecco il testo integrale del discorso
del Papa:
Miei cari fratelli e sorelle,
sono davvero
contento di essere fra voi, residenti della Casa San Pietro, e di ringraziare Suor
Marie Claire e la Signora Taskper le loro gentili parole di benvenuto a vostro nome.
Sono anche lieto di salutare l’Arcivescovo Smith di Southwark, come pure le Piccole
Sorelle dei Poveri, il personale e i volontari che vi assistono.
Con
i progressi della medicina ed altri fattori legati alla accresciuta longevità, è importante
riconoscere la presenza di un crescente numero di anziani come una benedizione per
la società. Ogni generazione può imparare dall’esperienza e saggezza della generazione
che l’ha preceduta. Inoltre il provvedere alla cura delle persone anziane non dovrebbe
essere anzitutto considerata come un atto di generosità, ma come il ripagare un debito
di gratitudine.
Da parte sua la Chiesa ha sempre avuto grande rispetto
per l’anziano. Il Quarto Comandamento “Onora tuo padre e tua madre come il Signore
tuo Dio ti ha comandato” è legato alla promessa “perché si prolunghino i tuoi giorni
e tu sia felice nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà (Dt 5,16). Questa opera della
Chiesa per gli anziani e gli infermi non offre loro solamente amore e cura, ma è anche
ricambiata da Dio con le benedizioni che egli ha promesso alla terra in cui questo
comandamento viene osservato. Dio vuole un preciso rispetto per la dignità e il valore,
la salute e il benessere degli anziani e, attraverso le sue istituzioni caritative
in Gran Bretagna ed altrove, la Chiesa cerca di adempiere il comando del Signore di
rispettare la vita, senza tenere conto dell’età o delle condizioni.
Agli
inizi del mio pontificato ho detto: “Ognuno di noi è voluto, ognuno di noi è amato,
ognuno di noi è necessario“ (Omelia alla Messa per gli inizi del Ministero Petrino
del Vescovo di Roma, 24 aprile 2005). La vita è un dono unico, ad ogni stadio, dal
concepimento fino alla morte naturale, e spetta solo a Dio darla e toglierla. Uno
può godere buona salute in tarda età; ma ugualmente i Cristiani non dovrebbero avere
paura di partecipare alle sofferenze di Cristo se Dio vuole che affrontiamo l’infermità.
Il mio predecessore il Papa Giovanni Paolo, ha sofferto pubblicamente negli ultimi
anni della sua vita. Appariva chiaro a tutti che viveva questo in unione alle sofferenze
del nostro Salvatore. La sua letizia e pazienza nell’affrontare i suoi ultimi giorni
furono un significativo e commovente esempio per tutti noi che dobbiamo portare il
carico degli anni che avanzano.
Per questo sono venuto fra voi non solo
come un Padre, ma soprattutto come un fratello che conosce bene le gioie e le sfide
che vengono con l’età. I nostri lunghi anni di vita ci offrono l’opportunità di apprezzare
la bellezza dei più grandi doni che Dio ci ha dato, il dono della vita così come la
fragilità dello spirito umano. Quelli fra noi che vivono parecchi anni hanno una meravigliosa
opportunità di approfondire la propria consapevolezza del mistero di Cristo che umiliò
se stesso per condividere la nostra umanità. Mentre cresce il nostro normale periodo
di vita, le nostre capacità fisiche spesso vengono meno; e tuttavia questi periodi
possono essere fra gli anni spiritualmente più fruttuosi della nostra vita. Questi
anni sono un’opportunità per ricordare in una preghiera affettuosa tutti quelli che
abbiamo amato in questa vita e porre tutto quello che siamo stati e abbiamo fatto
davanti alla grazia e alla tenerezza di Dio. Questo sarà certamente di grande conforto
spirituale e ci permetterà di scoprire di nuovo il suo amore e la sua bontà tutti
i giorni della nostra vita.
Con questi sentimenti, cari fratelli e
sorelle, assicuro di cuore le mie preghiere per tutti voi, e vi chiedo di pregare
per me. Che la nostra beata Signora ed il suo sposo San Giuseppe preghino per la nostra
felicità in questa vita e ci ottengano la benedizione di un sereno passaggio nella
prossima.