2010-09-17 15:34:12

Violenze alla vigilia delle elezioni in Afghanistan. Karzai chiede al Paese di recarsi alle urne


In Afghanistan un militare della Nato ha perso la vita in un’imboscata dei ribelli che sono entrati in azione anche a Farha provocando il ferimento di due militari italiani. Il tutto alla vigilia delle elezioni legislative, segnate anche dal rapimento di 2 candidati e di 18 operatori da parte dei talebani che già nei giorni scorsi avevano minacciato violenze. Il presidente Karzai, da parte sua, ha lanciato un appello affinché tutti si rechino alle urne. Ma qual è il clima che si respira a Kabul? Salvatore Sabatino lo ha chiesto al collega Maurizio Salvi, raggiunto telefonicamente nella capitale afghana:RealAudioMP3

R. – Prevedibilmente, è abbastanza teso perché i talebani per la seconda volta in pochi giorni hanno avvertito che hanno intenzione di mettere in atto un piano di cui non hanno indicato i particolari, per sostenere il loro appello al boicottaggio del processo elettorale. Il sequestro dei due candidati segue all’uccisione di altri quattro che era avvenuta nei giorni scorsi e soprattutto, su tutto il territorio nazionale ci sono attentati diversi, uccisioni e sono ricomparse ieri sera le famose “lettere notturne” che sono le minacce che i talebani consegnano a domicilio agli elettori.

D. – Bisogna sottolineare la presenza, tra i candidati, di molte donne finite sotto la lente d’ingrandimento dei talebani: la loro presenza risulta comunque importante per la democratizzazione del Paese …

R. – Assolutamente! Questo è uno dei fatti centrali e innovativi di questo nuovo appuntamento elettorale, perché la legge elettorale prevede che dei 265 seggi della Camera Bassa, 68 siano obbligatoriamente destinati a donne e circa 280 donne si sono candidate per questi seggi e nessuna di esse, alla fine della campagna, si è ritirata. Peraltro, bisogna dire che nessuna candidata è stata toccata da vicende di violenza elettorale.

D. – Gli Stati Uniti si dicono certi che questa tornata elettorale non sarà contrassegnata dai brogli così come avvenne per il ballottaggio delle presidenziali, lo scorso anno. Quali sono i controlli, su questo fronte?

R. – Ci sono molte novità. Nessuno pensa che i brogli non ci saranno perché il territorio, la natura delle persone, la stessa tradizione delle procedure in questo tipo di appuntamenti lasciano pensare che i brogli ci saranno. Si spera che siano minori e per questo l’ufficio dell’Onu di Kabul è riuscito, d’intesa con la commissione elettorale indipendente, ad introdurre una serie di nuove norme e procedure, per esempio, un nuovo tipo d’inchiostro in cui l’elettore, una volta che avrà votato, dovrà intingere il dito; dall’altra, una perquisizione fisica che avverrà all’ingresso dei seggi per evitare che ci siano schede nelle tasche delle persone da introdurre nell’urna. Infine, la commissione elettorale indipendente ha sostituito 6 mila addetti con nuove persone formate appositamente.







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