Il Papa è arrivato a Edinburgo, prima tappa del suo viaggio nel Regno Unito
E' iniziato l’atteso viaggio apostolico di Benedetto XVI nel Regno Unito. Il Papa
- partito dall'aeroporto di Ciampino alle 8.25 - è arrivato ad Edimburgo intorno alle
11.15, ora di Roma, le 10.15 locali. Parte dunque dalla Scozia il 17.mo viaggio internazionale
di Benedetto XVI, che nei prossimi giorni sarà anche a Londra e Birmingham. La visita,
incentrata sulla Beatificazione del cardinale Newman, vivrà oggi due momenti di grande
significato, come ci riferisce il nostro inviato in Gran Bretagna, Alessandro Gisotti:
Sarà
il Palazzo Reale di Holyrood House ad Edimburgo la prima tappa del viaggio apostolico
di Benedetto XVI nel Regno Unito. Qui, la Regina Elisabetta II accoglierà il Papa
per la cerimonia di benvenuto a cui prenderanno parte 400 personalità della politica,
della società civile, della Chiesa cattolica e della Comunione anglicana. In questo
edificio storico, fondato come monastero nel XII secolo, il Papa pronuncerà dunque
il suo primo discorso pubblico. Nel pomeriggio, poi, si trasferirà a Glasgow, dove
nel Parco Bellahouston, celebrerà una Messa per la comunità cattolica scozzese. Prevista
anche la partecipazione di fedeli irlandesi, mentre c’è curiosità tra i media locali
per la presenza della pop star Susan Boyle, che canterà per il Papa. A 28 anni dalla
visita di Giovanni Paolo II, gli scozzesi si apprestano dunque a vivere un momento
di grande emozione. Una visita storica, la definisce il quotidiano “Scotsman”. D’altro
canto, in Scozia oggi è doppiamente festa: il Papa arriva, infatti, in questa terra
nel giorno di San Niniano, evangelizzatore degli scozzesi, vissuto tra il IV e V secolo.
Per celebrare tale ricorrenza, ogni anno si svolge per le vie di Edimburgo una parata
in costumi d’epoca, al suono delle tradizionali cornamuse. Una parata che oggi farà
quasi da apripista al passaggio della papamobile, che dopo l’incontro con la Regina,
condurrà il Pontefice alla residenza dell’arcivescovo di Edimburgo, il cardinale O’Brien,
prima di recarsi al Bellahouston Park di Glasgow. Da Londra, Alessandro Gisotti, Radio
Vaticana
Pastorale, ecumenica, istituzionale e culturale: sono tante
le dimensioni di questo viaggio apostolico di Benedetto XVI nel Regno Unito. Una visita
che si differenzia in modo sostanziale da quella di Giovanni Paolo II in terra britannica
nel 1982. E’ quanto sottolinea l’arcivescovo di Westminster, mons. Vincent Nichols,
presidente della Conferenza episcopale d’Inghilterra e Galles, intervistato da Alessandro
Gisotti:
R. – C’è
una grande differenza tra questi due viaggi, perché Giovanni Paolo II era venuto su
invito della comunità cattolica. Il Papa aveva celebrato i Sacramenti della Chiesa
con la comunità cattolica e il resto della società inglese aveva assistito come spettatrice
all’evento, anche se, certo, c’era curiosità tra la gente. In questo caso invece il
Papa è stato invitato dalla Regina e dal governo britannico a visitare il Paese nel
suo insieme. Certo, il Papa visiterà la comunità cattolica, ma si tratta di una visita
di Stato che è una cosa ben diversa. Per cui il pubblico adesso è l’intera società
britannica e questa particolare forma della visita ha dettato l’agenda degli eventi
che avranno luogo e che culmineranno nella Beatificazione del cardinale Newman.
D.
– Il motto della visita è “Cor ad cor Loquitur”, “The Heart speaks unto the Heart”.
Pensa che Papa Benedetto sarà capace di parlare al cuore di una società secolarizzata
come quella britannica?
R. – Penso che non dobbiamo dare per scontata
l’idea che tutti in questo Paese abbiano una mentalità secolarizzata. A mio avviso
questo non è vero. Lo è per le istituzioni, come ad esempio i media, ma la vita della
gente è molto aperta alla realtà di Dio e ci sono numerosissime espressioni di religiosità
in questo Paese. Nella vita della gente comune non è assente una sensibilità alle
cose di Dio. Penso che Benedetto XVI parlerà a questa realtà e che i media lo capiranno,
perché la gente seguirà quanto sta facendo in televisione o partecipando direttamente
ai vari eventi. L’impatto sarà dunque diretto e non letto attraverso le lenti dei
media. Quindi, ritengo che sia un’opportunità e che ci sia una certa ricettività nella
società inglese alle parole del Papa. Bisogna poi ricordare che il motto di questa
visita è tratto dagli scritti di San Francesco di Sales, che è il Patrono dei media.
Quindi prego San Francesco di Sales (io sono stato ordinato nel giorno della sua festa)
che attraverso la sua intercessione si arrivi a un’intesa comune tra il Papa, il
pubblico, il popolo inglese e anche i media.
D. – Lo scorso febbraio,
durante la vostra visita ad limina, il Papa vi disse che la Chiesa ha diritto ad avere
un ruolo nell’arena pubblica. Come rispondete a questa sfida?
R. – Penso
che ci sia un tema di fondo nella visita del Papa che ho cercato di spiegare alla
gente e che è il seguente: la sua intenzione, la sua missione è di fare capire che
la fede in Dio non è un problema da risolvere, ma un dono da riscoprire. Questo significa
che la fede in Dio è un dono da riscoprire per la nostra vita pubblica, civile, per
la nostra vita insieme in questa società. A mio avviso c’è una nuova apertura al contributo
che la Chiesa e le comunità religiose possono dare al bene comune in questo Paese
e noto con interesse che questo nuovo governo ha già proposto un’idea di collaborazione
con le comunità di fede per il bene della società che è più positiva e aperta di quanto
non lo fosse qualche anno fa.
D. – Questa visita ha una significativa
dimensione ecumenica. Pensa che sarà proficua per i rapporti con la Comunione Anglicana?
R.
– I rapporti tra la Comunione Anglicana e la Chiesa cattolica sono abbastanza delicati
in questo momento. Penso quindi che la visita di Benedetto XVI al Lambeth Palace per
incontrare personalmente l’arcivescovo di Canterbury sarà un momento molto importante
e proficuo. In quella stessa occasione ci sarà un incontro dei vescovi più importanti
della Comunione Anglicana nel Regno Unito con i vescovi cattolici, che segue una serie
di incontri precedenti che continuiamo ad avere insieme. Quindi ritengo che questa
visita, e in particolare il tempo passato al Lambeth Palace, ci aiuterà molto nella
prossima fase dei nostri rapporti ecumenici. C’è poi un momento importante con la
più vasta famiglia cristiana di questo Paese nell’Abbazia di Westminster, dove, mettendo
da parte le loro divisioni storiche, i fedeli di tutte le comunità cristiane si riuniranno
per pregare con il Santo Padre e l’arcivescovo di Canterbury sulla tomba di Sant’Edoardo
il Confessore, uno dei grandi sovrani inglesi proclamato Santo della Chiesa. Un’occasione
per risalire alle comuni radici culturali e religiose che tanto hanno contribuito
a formare la Gran Bretagna di oggi.
D. – Può spiegarci l’importanza
della Beatificazione del cardinale Newman per la Chiesa e la società del Regno Unito?
R.
– La Beatificazione del cardinale Newman è per molti versi il momento culminante di
questa visita a cui ci stiamo preparando con grande attenzione. Sarà un momento veramente
memorabile. È importante, perché il cardinale Newman aveva una straordinaria capacità
di intravedere quello che sarebbe accaduto in futuro. Aveva previsto l’esperienza
di un contesto in cui il cristianesimo non avrebbe avuto rilevanza pubblica. Inoltre,
aveva capito che ci sarebbe stato un tempo in cui la Chiesa sarebbe stata indebolita
dalla condotta di pochi suoi membri, in cui la sua reputazione sarebbe stata alla
mercé del comportamento sbagliato e scandaloso di alcuni. Quindi, il cardinale Newman
fu molto perspicace e preveggente, ma sapeva anche che l’esperienza della fede per
l’individuo, come per la Chiesa, era qualcosa che doveva essere vissuta come un viaggio.
Era convinto che come Chiesa e come singoli discepoli dobbiamo vivere l’esperienza
del tempo, confidando nella costante presenza di Dio e cercando la verità. Nella sua
vita e nella sua teologia ha avuto un occhio moderno e ha parlato con chiarezza. Quindi
è una personalità che ha una immensa importanza nella scena culturale inglese come
poeta, come uomo di lettere e come educatore. Tutte queste dimensioni si ritrovano
in altri momenti della visita e trovano la loro sintesi nella Beatificazione del cardinale
Newman a Cofton Park, a Birmingham, a conclusione della visita del Santo Padre.