Orissa: la Chiesa denuncia conversioni forzate nei villaggi indù
Nello stato dell’Orissa non si placano le denuncie della comunità cattolica sconvolta
dalle violenze di estremisti indù. L’arcivescovo di Cuttack – Bhubaneswar, mons. Raphael
Cheenath - riferisce AsiaNews - ha pubblicamente denunciato le conversioni forzate
di numerosi cattolici in alcune provincie dello Stato indiano durante un colloquio
con il primo ministro della regione, Naveen Pattnaik. Secondo il presule in oltre
10 villaggi del distretto di Kandhamal, già sconvolti dalla repressione anticattolica
degli anni precedenti, si attuerebbero conversioni forzate di fedeli che farebbero
ritorno nei villaggi, mentre in altri 27 villaggi i profughi sarebbero ancora costretti
a vivere in alloggi di fortuna. L’arcivescovo denuncia ancora la mancanza di misure
adeguate al reale risarcimento dei contadini colpiti dalle razzie e dagli incendi
dolosi attuati nella zona tra il dicembre 2007 e l’agosto 2008. “Lo Stato si definisce
laico e non dovrebbe chiudere gli occhi di fronte a queste violenze” ha dichiarato
mons. Cheenath, “dovrebbe, inoltre, tutelare il diritto dei profughi a fare ritorno
ai propri villaggi in totale sicurezza”. Disponibilità a collaborare è stata data
dal primo ministro che ha affermato che: "i cattolici non devono vivere nella paura
di minacce e discriminazioni" e che il governo regionale si impegnerà concretamente
nell’assistenza ai profughi aumentando i fondi destinati alla ricostruzione dei villaggi.
(M.O.)