2010-09-15 16:07:42

Non si attenuano le polemiche tra Francia e Unione Europea sui rimpatri dei rom


La Francia respinge al mittente le accuse formulate ieri dal Commissario europeo alla Giustizia, Viviane Reding, che ha annunciato l'apertura di una procedura d'infrazione contro Parigi per i rimpatri dei Rom. E ieri nella capitale francese momenti di forte tensione, quando, dopo l’approvazione al senato della legge che vieta l’uso del burqa, il vestito tradizionale islamico, c’è stato un allarme bomba alla Tour Eiffel. Evacuati 2mila turisti. Subito dopo un nuovo allarme. Ascoltiamo Marco Guerra:RealAudioMP3

“Certe affermazioni sono semplicemente inaccettabili”. Dopo le durissime repliche del ministro degli Affari europei, Lellouche, e del membro francese della Commissione Ue Barnier, arriva anche la risposta della presidenza della Repubblica francese alle parole del Commissario europeo alla giustizia, Viviane Reding, che ieri aveva paragonato le espulsioni dei rom a quanto avvenuto nella seconda guerra mondiale. Nella nota diffusa dall’Eliseo si afferma tuttavia che non c’è la volontà di fare polemica né con la Commissione né con il Parlamento di Bruxelles ma piuttosto di entrare nel merito degli argomenti senza “lasciarsi trascinare in sterili polemiche”. Sarkozy lascia quindi la porta aperta al dialogo ma fa quadrato con il proprio governo che non intende recedere dal piano di rimpatrio dei rom. Anche ieri circa 160 persone sono state fatte tornare in Romania con due voli da Marsiglia e Parigi. Le autorità francesi hanno tenuto a precisare che tutti i rom coinvolti hanno accettato il “rimpatrio volontario” ricevendo una somma di 300 euro. E in Francia le politiche sull’integrazione restano al centro del dibattito pubblico dopo che ieri, come previsto, il senato ha votato a larga maggioranza il testo definitivo che vieta il velo integrale islamico nei luoghi pubblici. La Francia diventa così il primo Stato europeo a censurare il burqa. Ore di tensione a Parigi dopo il voto dell’aula con due allarme-bomba lanciati e subito rientrati nella serata di ieri. Evacuate la Torre Eiffel e la stazione della metropolitana di Saint-Michel.

Terrorismo: nuovo messaggio video al Zawahiri
Il "numero 2" di Al Qaeda, il medico egiziano Ayman al Zawahiri, è tornato a parlare in un nuovo video diffuso su Internet, dal titolo “La nazione islamica vince e i crociati perdono”, in occasione del nono anniversario degli attentati dell'11 settembre negli Stati Uniti. Nel filmato, al Zawahiri afferma che in Afghanistan “i crociati stanno traballando sotto i colpi dei mujaheddin” e rivendica di aver “aiutato i fratelli in Pakistan” colpiti dall'alluvione, criticando il governo di Islamabad che definisce “corrotto e alleato dei crociati”.

Medio Oriente, negoziati israelo-palestinesi
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Mahmoud Abbas “si stanno occupando delle questioni più serie, stanno affrontando i temi chiave”. Lo ha detto stamani il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, nel corso dei negoziati israelo-palestinesi, che sono ripresi oggi a Gerusalemme, dopo l’intensa giornata di ieri a Sharm el Sheikh. La ripresa dei colloqui è stata accompagnata dal lancio di diversi colpi di mortaio dalla Striscia di Gaza, che sono caduti in territorio israeliano senza provocare né’ vittime ne’ danni. Uno dei punti al centro dell’incontro è il nodo della moratoria sugli insediamenti ebraici. Antonio Ferrari, inviato speciale ed editorialista del Corriere della Sera, al microfono di Giada Aquilino:RealAudioMP3

R. - Il 26 finisce questa moratoria che i palestinesi, gli americani e gli egiziani vogliono che continui. Il governo di Israele e soprattutto l’estrema destra israeliana insistono per il contrario. C’è un aspetto tutto sommato non del tutto negativo e riguarda soprattutto i palestinesi, perché i palestinesi - come ha detto e ha sottolineato Abu Mazen - alla fine cosa potrebbero fare? Se si arriva entro l’anno a qualche risultato bene, altrimenti i palestinesi potrebbero sempre a quel punto dire: allora noi ci prepariamo a dichiarare lo Stato. E gli americani potrebbero passare il tutto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Dall’altra parte, però, anche Israele e Netanyahu possono avere un piccolo vantaggio: Netanyahu, pure se non ci fosse stata la possibilità di questi colloqui, avrebbe dovuto comunque affrontare gravissimi problemi di stabilità politica interna. Il fatto che questi colloqui vadano avanti potrebbe in qualche misura consentirgli di sopravvivere alla crisi politica per un altro anno.

D. - Quanto pesano le minacce di Hamas di proseguire la lotta, nonostante le trattative in corso?

R. - Indubbiamente pesano. Gli sforzi diplomatici dell’Egitto per rimettere assieme le due componenti palestinesi sono stati per il momento sterili. Certo, Hamas minaccia attentati, ma io credo che qui il coraggio di chi ha voluto riprendere i colloqui dopo due anni di gelo, sia un coraggio che dovrebbe ereditare almeno una cosa importante del pensiero di Yitzhak Rabin, primo ministro di Israele ucciso da un estremista ebreo nel ’95. Rabin diceva: “Bisogna negoziare, facendo finta che il terrorismo, che gli attacchi, che le violenze non esistano, e combattere il terrorismo e le violenze come se il negoziato non esistesse”.

Afghanistan
I progressi sono lenti come l’erba che cresce ma le forze straniere avanzano contro gli insorti. È la fotografia della situazione in Afghanistan scattata nel corso di un’intervista dal comandante delle forze internazionali, il generale americano David Petraeus. ''Ritengo - ha spiegato Petraeus - senza dubbio che i sei distretti della provincia di Helmand (nel sud) siano più sicuri di quanto non lo fossero sei mesi fa''. Sul terreno intanto continuano i combattimenti con le milizie integraliste: la Nato ha fatto sapere che, nelle ultime 48 ore, in diversi scontri nel sud del Paese, sono stati uccisi almeno 30 ribelli.

Iraq: uccisi almeno 10 militari
Almeno 10 militari iracheni sono rimasti uccisi e sei feriti in un attentato nei pressi di Mossul, nord dell'Iraq. Un ordigno artigianale è esploso al passaggio del mezzo sul quale viaggiavano sull'autostrada Mossul-Tal Afar.

Giordania: allerta dell'ambasciata Usa
L'ambasciata statunitense in Giordania ha allertato i cittadini americani perché evitino il porto giordano di Aqaba, parlando di “possibile minaccia imminente” nel golfo della regione omonima. Con una nota pubblicata sul suo sito web, la sede diplomatica ha chiesto agli americani di evitare di recarsi nella città nelle prossime 48 ore, spiegando di aver ricevuto “credibili informazioni” di un possibile attacco nella regione. Il mese scorso un razzo ha colpito il centro di Aqaba uccidendo un giordano e ferendo altre quattro persone.

Assemblea Onu
La fame nel mondo, come altre emergenze planetarie, è al centro dell’Assemblea Generale dell’Onu che si è aperta ieri al Palazzo di Vetro di New York. Attesi nei prossimi giorni capi di Stato e di governo. Elena Molinari:RealAudioMP3

Con l’intervento del suo nuovo presidente, si è aperta ieri a New York la 65.ma assemblea generale delle Nazioni Unite. Dopo un vertice, la prossima settimana, dedicato alla lotta contro la povertà, il Palazzo di Vetro ospiterà il consueto dibattito generale, con interventi di capi di Stato e di governo tra cui quelli del presidente americano Obama e dell’iraniano Ahmadinejad, entrambi giovedì prossimo. E ieri, l’assemblea presieduta dallo svizzero Joseph Deiss: “Troppo spesso – ha sottolineato l’ex-ministro della Confederazione elvetica, in apertura dell’assemblea – l’opinione pubblica vede l’Onu e la sua assemblea come impotenti. Abbiamo l’obbligo di ottenere dei risultati”. All’inizio, dunque, della prossima settimana, prima del dibattito generale, l’Onu discuterà i cosiddetti “obiettivi del Millennio” che puntano alla drastica riduzione di fame, povertà, mortalità infantile e Aids.

Migliorano i rapporti tra le due Coree
L'inviato speciale Usa per le questioni nordcoreane, Stephen Bosworth, ha espresso soddisfazione per il miglioramento delle relazioni tra le due Coree, affermando “di aver visto segnali positivi nell'ambito degli sforzi per fissare i passi successivi''. Le due Coree sono infatti tornate a parlarsi dopo le tensioni nate dopo l'affondamento della corvetta Cheonan, costato la vita a 46 mariani e attribuito da Seul a un siluro del Nord. E proprio l’affondamento della corvetta sarà al centro dell’incontro di domani tra Comando Onu in Corea del Sud, a guida americana, e una delegazione militare del Nord. La Corea del Nord di recente ha inoltre detto più volte di voler riprendere, sostenuta dalla Cina, il negoziato a Sei sul suo programma nucleare, in fase di stallo da dicembre 2008, e che coinvolge anche Corea del Sud, Usa, Giappone e Russia.

Messico
Massima allerta in Messico per le celebrazioni del Bicentenario dell'Indipendenza. Camionette con agenti federali in assetto di guerra pattugliano le strade del centro della capitale, mentre in altre 14 città i festeggiamenti sono stati cancellati per l’ondata di violenza derivata dalla lotta ai cartelli del narcotraffico. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 258

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