Non si attenuano le polemiche tra Francia e Unione Europea sui rimpatri dei rom
La Francia respinge al mittente le accuse formulate ieri dal Commissario europeo alla
Giustizia, Viviane Reding, che ha annunciato l'apertura di una procedura d'infrazione
contro Parigi per i rimpatri dei Rom. E ieri nella capitale francese momenti di forte
tensione, quando, dopo l’approvazione al senato della legge che vieta l’uso del burqa,
il vestito tradizionale islamico, c’è stato un allarme bomba alla Tour Eiffel. Evacuati
2mila turisti. Subito dopo un nuovo allarme. Ascoltiamo Marco Guerra:
“Certe affermazioni
sono semplicemente inaccettabili”. Dopo le durissime repliche del ministro degli Affari
europei, Lellouche, e del membro francese della Commissione Ue Barnier, arriva anche
la risposta della presidenza della Repubblica francese alle parole del Commissario
europeo alla giustizia, Viviane Reding, che ieri aveva paragonato le espulsioni dei
rom a quanto avvenuto nella seconda guerra mondiale. Nella nota diffusa dall’Eliseo
si afferma tuttavia che non c’è la volontà di fare polemica né con la Commissione
né con il Parlamento di Bruxelles ma piuttosto di entrare nel merito degli argomenti
senza “lasciarsi trascinare in sterili polemiche”. Sarkozy lascia quindi la porta
aperta al dialogo ma fa quadrato con il proprio governo che non intende recedere dal
piano di rimpatrio dei rom. Anche ieri circa 160 persone sono state fatte tornare
in Romania con due voli da Marsiglia e Parigi. Le autorità francesi hanno tenuto a
precisare che tutti i rom coinvolti hanno accettato il “rimpatrio volontario” ricevendo
una somma di 300 euro. E in Francia le politiche sull’integrazione restano al centro
del dibattito pubblico dopo che ieri, come previsto, il senato ha votato a larga maggioranza
il testo definitivo che vieta il velo integrale islamico nei luoghi pubblici. La Francia
diventa così il primo Stato europeo a censurare il burqa. Ore di tensione a Parigi
dopo il voto dell’aula con due allarme-bomba lanciati e subito rientrati nella serata
di ieri. Evacuate la Torre Eiffel e la stazione della metropolitana di Saint-Michel.
Terrorismo:
nuovo messaggio video al Zawahiri Il "numero 2" di Al Qaeda, il medico egiziano
Ayman al Zawahiri, è tornato a parlare in un nuovo video diffuso su Internet, dal
titolo “La nazione islamica vince e i crociati perdono”, in occasione del nono anniversario
degli attentati dell'11 settembre negli Stati Uniti. Nel filmato, al Zawahiri afferma
che in Afghanistan “i crociati stanno traballando sotto i colpi dei mujaheddin” e
rivendica di aver “aiutato i fratelli in Pakistan” colpiti dall'alluvione, criticando
il governo di Islamabad che definisce “corrotto e alleato dei crociati”.
Medio
Oriente, negoziati israelo-palestinesi Il premier israeliano Benjamin Netanyahu
e il presidente palestinese Mahmoud Abbas “si stanno occupando delle questioni più
serie, stanno affrontando i temi chiave”. Lo ha detto stamani il segretario di Stato
Usa, Hillary Clinton, nel corso dei negoziati israelo-palestinesi, che sono ripresi
oggi a Gerusalemme, dopo l’intensa giornata di ieri a Sharm el Sheikh. La ripresa
dei colloqui è stata accompagnata dal lancio di diversi colpi di mortaio dalla Striscia
di Gaza, che sono caduti in territorio israeliano senza provocare né’ vittime ne’
danni. Uno dei punti al centro dell’incontro è il nodo della moratoria sugli insediamenti
ebraici. Antonio Ferrari, inviato speciale ed editorialista del Corriere della
Sera, al microfono di Giada Aquilino:
R. - Il 26
finisce questa moratoria che i palestinesi, gli americani e gli egiziani vogliono
che continui. Il governo di Israele e soprattutto l’estrema destra israeliana insistono
per il contrario. C’è un aspetto tutto sommato non del tutto negativo e riguarda soprattutto
i palestinesi, perché i palestinesi - come ha detto e ha sottolineato Abu Mazen -
alla fine cosa potrebbero fare? Se si arriva entro l’anno a qualche risultato bene,
altrimenti i palestinesi potrebbero sempre a quel punto dire: allora noi ci prepariamo
a dichiarare lo Stato. E gli americani potrebbero passare il tutto al Consiglio di
sicurezza delle Nazioni Unite. Dall’altra parte, però, anche Israele e Netanyahu possono
avere un piccolo vantaggio: Netanyahu, pure se non ci fosse stata la possibilità di
questi colloqui, avrebbe dovuto comunque affrontare gravissimi problemi di stabilità
politica interna. Il fatto che questi colloqui vadano avanti potrebbe in qualche misura
consentirgli di sopravvivere alla crisi politica per un altro anno.
D.
- Quanto pesano le minacce di Hamas di proseguire la lotta, nonostante le trattative
in corso?
R. - Indubbiamente pesano. Gli sforzi diplomatici dell’Egitto
per rimettere assieme le due componenti palestinesi sono stati per il momento sterili.
Certo, Hamas minaccia attentati, ma io credo che qui il coraggio di chi ha voluto
riprendere i colloqui dopo due anni di gelo, sia un coraggio che dovrebbe ereditare
almeno una cosa importante del pensiero di Yitzhak Rabin, primo ministro di Israele
ucciso da un estremista ebreo nel ’95. Rabin diceva: “Bisogna negoziare, facendo finta
che il terrorismo, che gli attacchi, che le violenze non esistano, e combattere il
terrorismo e le violenze come se il negoziato non esistesse”.
Afghanistan I
progressi sono lenti come l’erba che cresce ma le forze straniere avanzano contro
gli insorti. È la fotografia della situazione in Afghanistan scattata nel corso di
un’intervista dal comandante delle forze internazionali, il generale americano David
Petraeus. ''Ritengo - ha spiegato Petraeus - senza dubbio che i sei distretti della
provincia di Helmand (nel sud) siano più sicuri di quanto non lo fossero sei mesi
fa''. Sul terreno intanto continuano i combattimenti con le milizie integraliste:
la Nato ha fatto sapere che, nelle ultime 48 ore, in diversi scontri nel sud del Paese,
sono stati uccisi almeno 30 ribelli.
Iraq: uccisi almeno 10 militari Almeno
10 militari iracheni sono rimasti uccisi e sei feriti in un attentato nei pressi di
Mossul, nord dell'Iraq. Un ordigno artigianale è esploso al passaggio del mezzo sul
quale viaggiavano sull'autostrada Mossul-Tal Afar.
Giordania: allerta dell'ambasciata
Usa L'ambasciata statunitense in Giordania ha allertato i cittadini americani
perché evitino il porto giordano di Aqaba, parlando di “possibile minaccia imminente”
nel golfo della regione omonima. Con una nota pubblicata sul suo sito web, la sede
diplomatica ha chiesto agli americani di evitare di recarsi nella città nelle prossime
48 ore, spiegando di aver ricevuto “credibili informazioni” di un possibile attacco
nella regione. Il mese scorso un razzo ha colpito il centro di Aqaba uccidendo un
giordano e ferendo altre quattro persone.
Assemblea Onu La fame nel
mondo, come altre emergenze planetarie, è al centro dell’Assemblea Generale dell’Onu
che si è aperta ieri al Palazzo di Vetro di New York. Attesi nei prossimi giorni capi
di Stato e di governo. Elena Molinari:
Con l’intervento
del suo nuovo presidente, si è aperta ieri a New York la 65.ma assemblea generale
delle Nazioni Unite. Dopo un vertice, la prossima settimana, dedicato alla lotta contro
la povertà, il Palazzo di Vetro ospiterà il consueto dibattito generale, con interventi
di capi di Stato e di governo tra cui quelli del presidente americano Obama e dell’iraniano
Ahmadinejad, entrambi giovedì prossimo. E ieri, l’assemblea presieduta dallo svizzero
Joseph Deiss: “Troppo spesso – ha sottolineato l’ex-ministro della Confederazione
elvetica, in apertura dell’assemblea – l’opinione pubblica vede l’Onu e la sua assemblea
come impotenti. Abbiamo l’obbligo di ottenere dei risultati”. All’inizio, dunque,
della prossima settimana, prima del dibattito generale, l’Onu discuterà i cosiddetti
“obiettivi del Millennio” che puntano alla drastica riduzione di fame, povertà, mortalità
infantile e Aids.
Migliorano i rapporti tra le due Coree L'inviato
speciale Usa per le questioni nordcoreane, Stephen Bosworth, ha espresso soddisfazione
per il miglioramento delle relazioni tra le due Coree, affermando “di aver visto segnali
positivi nell'ambito degli sforzi per fissare i passi successivi''. Le due Coree sono
infatti tornate a parlarsi dopo le tensioni nate dopo l'affondamento della corvetta
Cheonan, costato la vita a 46 mariani e attribuito da Seul a un siluro del Nord. E
proprio l’affondamento della corvetta sarà al centro dell’incontro di domani tra Comando
Onu in Corea del Sud, a guida americana, e una delegazione militare del Nord. La Corea
del Nord di recente ha inoltre detto più volte di voler riprendere, sostenuta dalla
Cina, il negoziato a Sei sul suo programma nucleare, in fase di stallo da dicembre
2008, e che coinvolge anche Corea del Sud, Usa, Giappone e Russia.
Messico Massima
allerta in Messico per le celebrazioni del Bicentenario dell'Indipendenza. Camionette
con agenti federali in assetto di guerra pattugliano le strade del centro della capitale,
mentre in altre 14 città i festeggiamenti sono stati cancellati per l’ondata di violenza
derivata dalla lotta ai cartelli del narcotraffico. (Panoramica internazionale
a cura di Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LIV no. 258
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