L'Unesco celebra il centenario della nascita di Madre Teresa di Calcutta: l'intervento
di mons. Follo
Una vita sotto il segno dell’amore di Cristo, dell’amore nella verità: così mons.
Francesco Follo ha ricordato ieri Madre Teresa di Calcutta. L’Osservatore permanente
della Santa Sede presso l’Unesco è intervenuto a Parigi, al Convegno organizzato da
questa agenzia dell'Onu e dalla delegazione permanente dell’India per celebrare il
centenario della nascita della religiosa, fondatrice delle Missionarie della Carità,
nata il 26 agosto 1910. Ce ne parla Isabella Piro:
“Madre Teresa
di Calcutta: la carità oltre i confini, forma di giustizia, pilastro della società”:
il titolo dell’intervento di mons. Follo tratteggia già in poche parole l’essenza
della vita della religiosa, premio Nobel per la pace nel 1979 e beata nel 2003. “La
vita di Madre Teresa – ricorda mons. Follo - si è svolta interamente sotto il segno
dell’amore di Cristo”, ovvero della carità. Quella carità, continua il presule, che
rappresenta “il più grande comandamento sociale”, “la forma della giustizia”, “la
sola capace di costruire una civiltà dell’amore”. Come Madre Teresa, gli uomini di
oggi, credenti o non credenti, devono essere ispirati dalla carità per assumersi le
proprie responsabilità in campo sociale, promuovendo la dignità di ogni persona. Ma
attenzione, avverte mons. Follo, Madre Teresa non voleva offrire modelli di vita sociale
o politica: semplicemente, rispondeva alla sete di Cristo e, attraverso l’amore, donava
la vita per innalzare l’uomo, soprattutto il più povero tra i poveri.
Citando
poi la Caritas in Veritate, terza Enciclica di Benedetto XVI, l’Osservatore della
Santa Sede presso l’Unesco ribadisce: “L’amore nella verità è stato il principio basilare
della vita e dell’azione di Madre Teresa”, “vera forza trainante dello sviluppo di
ogni persona e dell’umanità intera”, ‘motore’ che spinge le persone “ad impegnarsi
con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace”, principio di ogni
relazione personale, con Dio e con il prossimo.
E ancora, mons. Follo
ricorda una caratteristica essenziale di Madre Teresa: la sua felicità. Per lei, la
gioia era una preghiera, un segno di generosità, un atto di amicizia con Cristo. Grazie
a questa gioia, l’amore diventa dono di Dio, obbedienza ad un atto generoso, gesto
redentore che salva il prossimo.
Infine, da ricordare che dopo l’intervento
di mons. Follo, l’omaggio dell’Unesco a Madre Teresa è proseguito con la proiezione
di un documentario e l’esposizione di una mostra fotografica sulla vita e l’opera
della Beata, intitolata “Mother Teresa: Life and Message”, visitabile presso la sede
dell’UNESCO fino al 30 settembre.