Nel Kashmir indiano
la tensione resta alta: nonostante il coprifuoco in tutta la zona, alcuni estremisti
continuano a sfidare le misure restrittive; totale è la sospensione del traffico aereo
mentre la polizia cerca di proteggere i luoghi cristiani. All'indomani delle violenze
frutto dell'iniziativa "brucia il corano" - così enfatizzata dai mass media occidentali
- riemergono i contrasti di ordine politico. Fermenti separatisti e gruppi militari
armati, da anni covano il loro odio sotto la cenere della storia del Kashmir.