Al via in Orissa le visite della Commissione per le minoranze religiose
Ieri 13 settembre sono cominciate nello Stato dell’Orissa, India orientale, le visite
del vicedirettore della Commissione nazionale per le Minoranze, Ht Sangliana. Le visite
fanno parte di un progetto del governo centrale teso a valutare oggettivamente la
situazione nei distretti dello Stato a due anni dai pogrom anticristiani. Le visite
sono tuttavia state criticate dai leader delle comunità cattoliche, i quali sono convinti
che non si arriverà nei paesi e nelle zone rurali maggiormente colpiti dalle repressioni
e dalle violenze. La paura è quella che non vengano riportate al governo centrale
le reali condizioni degli sfollati e che venga messa a tacere una questione che ha
sconvolto uno degli Stati indiani che si era sempre distinto per le tranquille condizioni
in cui convivevano le diverse minoranze religiose. Come riportato da AsiaNews, tra
il dicembre 2007 e l’agosto 2008, nel distretto di Kandhamal, i fondamentalisti indù
hanno ucciso 93 persone, bruciato e razziato più di 6500 case, bruciato 350 chiese
e 45 scuole cattoliche, oltre ad aver prodotto 50mila profughi che si sono rifugiati
nelle foreste o in improvvisati campi di accoglienza; hanno inoltre costretto alla
conversione forzata coloro che facevano ritorno nei villaggi e minacciato di morte
i testimoni delle stragi. Le critiche dei leader cattolici partono dalla considerazione
del fatto che i responsabili dei massacri sono tutt’ora in libertà e che i processi
sono stati condotti in maniera sommaria. (M.O.)