2010-09-13 15:26:57

La Commissione Ue vede al rialzo le stime di crescita dell'economia europea per il 2010


La Commissione Ue ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell'economia europea e prevede per il 2010 un aumento del Pil pari al +1,8% contro il +1% stimato nelle precedenti previsioni di maggio. A trainare l'Europa sulla via della ripresa è soprattutto la Germania. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

L'Europa cresce più del previsto nel 2010. E’ questa la fotografia scattata dalla Commissione Europea che nelle sue previsioni intermedie stima un aumento del Pil pari al +1,8% contro il +1% stimato nelle precedenti previsioni di maggio. Bene anche il dato dell'Eurozona con una previsione di crescita dell'1,7%. La crescita del Pil, segnala la Commissione, è stata particolarmente forte nel secondo trimestre e maggiormente alimentata dalla domanda interna rispetto al previsto. Le autorità di Bruxelles avvertono tuttavia che la ripresa resta fragile e disomogenea fra gli Stati Membri. La Germania si conferma il vero motore dell’economia del Vecchio Continente: per Berlino la Commissione ha quasi triplicato la previsione di crescita del Pil con +3,4%. Più moderata la crescita di Gran Bretagna, Francia e Italia anche se per tutte le principali economie le stime sono al rialzo. Fanalino di coda la Spagna con -0,3 %. Secondo il commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn, “l'economia europea è chiaramente sulla via della ripresa” e le priorità essenziali rimangono stabilità finanziaria e politiche di risanamento dei conti pubblici. E va in questo senso l'intesa su Basilea 3 raggiunta ieri dai governatori e i capi della vigilanza delle Banche centrali. Il nodo principale del documento approvato, che dovrà comunque avere l’ok definitivo dai Capi di Stato al G20 di novembre, sono i maggiori requisiti patrimoniali richiesti alle banche per evitare il ripetersi delle situazioni di debolezza, con conseguente intervento dello Stato, emerse nella recente crisi finanziaria.

Grecia economia
La Grecia centrerà gli obiettivi di riduzione del deficit, senza imporre nuove misure di austerità. Lo ha sottolineato ieri il primo ministro, George Papandreou. Ricordiamo che Atene deve ridurre il deficit all’8,1% per rispettare gli impegni e poter usufruire del prestito accordato dall’Unione Europea e dal Fondo Mondiale Internazionale.

Stati Uniti disoccupazione
Archiviate le celebrazioni per i 9 anni dagli attacchi dell’11 settembre, gli Stati Uniti accendono nuovamente i riflettori sulla crisi economica che attanaglia il Paese. E la Casa Bianca è tornata, ieri, in prima linea, parlando del problema forse più grande: la mancanza di lavoro. Da New York, il servizio di Elena Molinari:RealAudioMP3

La disoccupazione negli Stati Uniti, al momento al 9,6%, resterà elevata. E’ la previsione del nuovo consigliere economico della Casa Bianca, nominato da Barack Obama, Austan Goolsbee: “Il tasso di disoccupazione - ha dichiarato in un’intervista - resterà ad alti livelli”. “Questa recessione - ha detto - è la più profonda che abbiamo della nostra generazione, oltre otto milioni di persone hanno perso il posto di lavoro. Occorre, dunque, uno sforzo da parte nostra e molto tempo prima che ridiscenda”. Fosche dunque le previsioni per il futuro: “non prevedo ha detto ancora il consigliere un calo rapido in un futuro prossimo”. L’esperto della Casa Bianca ha tuttavia ricordato che il settore privato è riuscito a creare posti di lavoro per otto mesi di fila. Si è però rifiutato di prevedere un tasso di disoccupazione per il futuro, non rispondendo alla domanda se si stia andando verso il 10 per cento dei senza lavoro.

Medio Oriente negoziati israelo-palestinesi
Riprendono domani a Sharm el Sheik, in Egitto, i colloqui di pace diretti tra israeliani e palestinesi. Oltre ai protagonisti, il premier ebraico, Netanyahu, e il presidente palestinese, Abu Mazen, da segnalare la presenza anche del segretario di Stato americano, Hillary Clinton, del presidente egiziano, Hosni Mubarak, e del rappresentante dei mediatori del Quartetto, Tony Blair. Al centro dei negoziati ancora la questione degli insediamenti ebraici nei Territori e quella del riconoscimento dello Stato di Israele. Giancarlo La Vella ne ha parlato con l’esperta di Medio Oriente, Maria Grazia Enardu, docente di Storia delle Relazioni Internazionali all’Università di Firenze:RealAudioMP3

R. - Più insidiosa si sta rivelando la questione del riconoscimento che Israele vuole da parte dei palestinesi come Stato ebraico. Infatti, una recente dichiarazione di Netanyahu in sede di governo dice appunto che i palestinesi parlano soltanto di due Stati mentre Israele vuole due Stati per due popoli, cioè da parte palestinese non si vuole accettare la richiesta israeliana che Israele sia dichiarato anche dai palestinesi come Stato ebraico. Questo significa, da parte palestinese, abbandonare al loro destino quei palestinesi con cittadinanza israeliana.

D. - Sul fronte palestinese c’è sempre in ballo la questione dei rapporti tra Fatah e Hamas che governa sulla Striscia di Gaza. Questo sarà un ostacolo per il buon esito dei colloqui?

R. - Sicuramente sì, perché, noi lo dimentichiamo, ma Abu Mazen è un presidente dimezzato, è scaduto da un anno e mezzo e anche il parlamento palestinese - ammesso che si sia mai riunito - è scaduto da parecchio tempo. Non si parla più di elezioni, che pure Abu Mazen aveva fissato nel luglio appena passato. Quindi, il governo - che poi è un governo anche tecnico - di Fayad e il presidente che parla teoricamente a nome di tutto il popolo palestinese non hanno un mandato chiaro. Se a questo si aggiungono poi le divisioni politiche territoriali profondissime tra Hamas e Fatah, questo è un negoziato puramente di facciata.

Messico
E’ finito in manette ieri uno degli uomini più ricercati del Messico, il narcotrafficante Sergio Villarreal, detto “El Grande”. Quest’ultimo è stato uno dei protagonisti della guerra scoppiata lo scorso dicembre – e costata la vita a decina di persone – con Hector Beltran Leyva, per il controllo dell’omonimo cartello.

Afghanistan
Almeno 14 talebani sono stati uccisi in una serie di raid aerei della Nato nella parte centrale dell’Afghanistan. Altre due vittime si registrano invece nelle proteste contro il falò del Corano minacciato e poi annullato dal pastore americano Terry Jones. Due manifestanti sono rimasti uccisi da colpi di arma da fuoco negli scontri con le forze di sicurezza nella provincia di Logar. In 600 erano scesi in piazza per manifestare contro l'iniziativa.

Iran: liberazione detenuti
L’Iran ha chiesto un riscatto di mezzo milione di dollari per la liberazione di Sarah Shourd, l’escursionista americana detenuta a Teheran e accusata di spionaggio. La 34.enne, insieme con altri due compagni, è stata arrestata il 31 luglio 2009, dopo essere sconfinata in territorio iraniano durante un’escursione di trekking nel Kurdistan iracheno. E' invece stata liberata ieri Shiva Nazar Ahari, l'attivista arrestata nel dicembre del 2009, mentre si recava a Qom per partecipare al funerale dell'Ayatollah dissidente Hossein Ali Montazeri. Anche in questo caso, secondo quanto rende noto il quotidiano Arman, la cauzione pagata per il rilascio, che risale a
ieri, ammonta all'equivalente di 500mila dollari.

Pakistan: appello per i nuovi aiuti
Il primo ministro del Pakistan, Raza Yousuf Gilani, ha rivolto un nuovo appello alla comunità internazionale per aiuti destinati all'emergenza delle inondazioni. Il premier ha detto che il Paese sta affrontando una delle più gravi crisi della sua storia e nello stesso tempo è in prima linea nella lotta contro il terrorismo. Per quanto riguarda i sospetti di corruzione nella distribuzione degli aiuti, ha assicurato che “ogni centesimo donato agli alluvionati sarà speso nella maniera più trasparente possibile”. Nuovo allarme anche dall’Unicef, secondo cui, senza i fondi necessari, almeno 2 milioni di bambini pakistani non potranno tornare tra i banchi di scuola.

Giappone- Cina
Il Giappone ha rilasciato questa mattina i 14 pescatori cinesi trattenuti da una settimana a seguito della collisione del loro peschereccio con due imbarcazioni della guardia costiera nipponica. Resta in carcere, invece, il capitano dell’imbarcazione, del quale la Cina è tornata a chiedere la liberazione. L'incidente – ricordiamo – si è verificato lo scorso martedì, nelle isole disabitate a sud di Okinawa nel mar Cinese orientale.

Peschereccio italiano attaccato da marina libica
Un motopeschereccio italiano della flotta di Mazara del Vallo è stato raggiunto da alcuni colpi di mitraglia sparati da una motovedetta libica che gli aveva intimato di fermarsi. La sparatoria, avvenuta ieri sera al largo delle coste libiche, non ha avuto conseguenze sull'equipaggio, che è riuscito ad allontanarsi e a proseguire verso il porto di Lampedusa, dove è giunto stamane.

Cile: problemi per il salvataggio dei minatori
Problemi nel salvataggio dei 33 minatori cileni intrappolati dal 5 agosto nel sito di San José. Si è rotta la seconda perforatrice, quella del cosiddetto Piano B. Avanza secondo i programmi, invece, la prima scavatrice, che ha raggiunto una profondità di 231 metri sui 700 necessari per raggiungere i minatori. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 256

E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.







All the contents on this site are copyrighted ©.