La Commissione Ue vede al rialzo le stime di crescita dell'economia europea per il
2010
La Commissione Ue ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell'economia europea
e prevede per il 2010 un aumento del Pil pari al +1,8% contro il +1% stimato nelle
precedenti previsioni di maggio. A trainare l'Europa sulla via della ripresa è soprattutto
la Germania. Il servizio di Marco Guerra:
L'Europa
cresce più del previsto nel 2010. E’ questa la fotografia scattata dalla Commissione
Europea che nelle sue previsioni intermedie stima un aumento del Pil pari al +1,8%
contro il +1% stimato nelle precedenti previsioni di maggio. Bene anche il dato dell'Eurozona
con una previsione di crescita dell'1,7%. La crescita del Pil, segnala la Commissione,
è stata particolarmente forte nel secondo trimestre e maggiormente alimentata dalla
domanda interna rispetto al previsto. Le autorità di Bruxelles avvertono tuttavia
che la ripresa resta fragile e disomogenea fra gli Stati Membri. La Germania si conferma
il vero motore dell’economia del Vecchio Continente: per Berlino la Commissione ha
quasi triplicato la previsione di crescita del Pil con +3,4%. Più moderata la crescita
di Gran Bretagna, Francia e Italia anche se per tutte le principali economie le stime
sono al rialzo. Fanalino di coda la Spagna con -0,3 %. Secondo il commissario agli
Affari economici e monetari Olli Rehn, “l'economia europea è chiaramente sulla via
della ripresa” e le priorità essenziali rimangono stabilità finanziaria e politiche
di risanamento dei conti pubblici. E va in questo senso l'intesa su Basilea 3 raggiunta
ieri dai governatori e i capi della vigilanza delle Banche centrali. Il nodo principale
del documento approvato, che dovrà comunque avere l’ok definitivo dai Capi di Stato
al G20 di novembre, sono i maggiori requisiti patrimoniali richiesti alle banche per
evitare il ripetersi delle situazioni di debolezza, con conseguente intervento dello
Stato, emerse nella recente crisi finanziaria.
Grecia economia La
Grecia centrerà gli obiettivi di riduzione del deficit, senza imporre nuove misure
di austerità. Lo ha sottolineato ieri il primo ministro, George Papandreou. Ricordiamo
che Atene deve ridurre il deficit all’8,1% per rispettare gli impegni e poter usufruire
del prestito accordato dall’Unione Europea e dal Fondo Mondiale Internazionale.
Stati
Uniti disoccupazione Archiviate le celebrazioni per i 9 anni dagli attacchi
dell’11 settembre, gli Stati Uniti accendono nuovamente i riflettori sulla crisi economica
che attanaglia il Paese. E la Casa Bianca è tornata, ieri, in prima linea, parlando
del problema forse più grande: la mancanza di lavoro. Da New York, il servizio di
Elena Molinari:
La disoccupazione
negli Stati Uniti, al momento al 9,6%, resterà elevata. E’ la previsione del nuovo
consigliere economico della Casa Bianca, nominato da Barack Obama, Austan Goolsbee:
“Il tasso di disoccupazione - ha dichiarato in un’intervista - resterà ad alti livelli”.
“Questa recessione - ha detto - è la più profonda che abbiamo della nostra generazione,
oltre otto milioni di persone hanno perso il posto di lavoro. Occorre, dunque, uno
sforzo da parte nostra e molto tempo prima che ridiscenda”. Fosche dunque le previsioni
per il futuro: “non prevedo ha detto ancora il consigliere un calo rapido in un futuro
prossimo”. L’esperto della Casa Bianca ha tuttavia ricordato che il settore privato
è riuscito a creare posti di lavoro per otto mesi di fila. Si è però rifiutato di
prevedere un tasso di disoccupazione per il futuro, non rispondendo alla domanda se
si stia andando verso il 10 per cento dei senza lavoro.
Medio Oriente
negoziati israelo-palestinesi Riprendono domani a Sharm el Sheik, in Egitto,
i colloqui di pace diretti tra israeliani e palestinesi. Oltre ai protagonisti, il
premier ebraico, Netanyahu, e il presidente palestinese, Abu Mazen, da segnalare la
presenza anche del segretario di Stato americano, Hillary Clinton, del presidente
egiziano, Hosni Mubarak, e del rappresentante dei mediatori del Quartetto, Tony Blair.
Al centro dei negoziati ancora la questione degli insediamenti ebraici nei Territori
e quella del riconoscimento dello Stato di Israele. Giancarlo La Vella ne ha
parlato con l’esperta di Medio Oriente, Maria Grazia Enardu, docente di Storia
delle Relazioni Internazionali all’Università di Firenze:
R. - Più
insidiosa si sta rivelando la questione del riconoscimento che Israele vuole da parte
dei palestinesi come Stato ebraico. Infatti, una recente dichiarazione di Netanyahu
in sede di governo dice appunto che i palestinesi parlano soltanto di due Stati mentre
Israele vuole due Stati per due popoli, cioè da parte palestinese non si vuole accettare
la richiesta israeliana che Israele sia dichiarato anche dai palestinesi come Stato
ebraico. Questo significa, da parte palestinese, abbandonare al loro destino quei
palestinesi con cittadinanza israeliana.
D. - Sul fronte palestinese
c’è sempre in ballo la questione dei rapporti tra Fatah e Hamas che governa sulla
Striscia di Gaza. Questo sarà un ostacolo per il buon esito dei colloqui?
R.
- Sicuramente sì, perché, noi lo dimentichiamo, ma Abu Mazen è un presidente dimezzato,
è scaduto da un anno e mezzo e anche il parlamento palestinese - ammesso che si sia
mai riunito - è scaduto da parecchio tempo. Non si parla più di elezioni, che pure
Abu Mazen aveva fissato nel luglio appena passato. Quindi, il governo - che poi è
un governo anche tecnico - di Fayad e il presidente che parla teoricamente a nome
di tutto il popolo palestinese non hanno un mandato chiaro. Se a questo si aggiungono
poi le divisioni politiche territoriali profondissime tra Hamas e Fatah, questo è
un negoziato puramente di facciata.
Messico E’ finito in manette
ieri uno degli uomini più ricercati del Messico, il narcotrafficante Sergio Villarreal,
detto “El Grande”. Quest’ultimo è stato uno dei protagonisti della guerra scoppiata
lo scorso dicembre – e costata la vita a decina di persone – con Hector Beltran Leyva,
per il controllo dell’omonimo cartello.
Afghanistan Almeno 14 talebani
sono stati uccisi in una serie di raid aerei della Nato nella parte centrale dell’Afghanistan.
Altre due vittime si registrano invece nelle proteste contro il falò del Corano minacciato
e poi annullato dal pastore americano Terry Jones. Due manifestanti sono rimasti uccisi
da colpi di arma da fuoco negli scontri con le forze di sicurezza nella provincia
di Logar. In 600 erano scesi in piazza per manifestare contro l'iniziativa.
Iran:
liberazione detenuti L’Iran ha chiesto un riscatto di mezzo milione di dollari
per la liberazione di Sarah Shourd, l’escursionista americana detenuta a Teheran e
accusata di spionaggio. La 34.enne, insieme con altri due compagni, è stata arrestata
il 31 luglio 2009, dopo essere sconfinata in territorio iraniano durante un’escursione
di trekking nel Kurdistan iracheno. E' invece stata liberata ieri Shiva Nazar Ahari,
l'attivista arrestata nel dicembre del 2009, mentre si recava a Qom per partecipare
al funerale dell'Ayatollah dissidente Hossein Ali Montazeri. Anche in questo caso,
secondo quanto rende noto il quotidiano Arman, la cauzione pagata per il rilascio,
che risale a ieri, ammonta all'equivalente di 500mila dollari.
Pakistan:
appello per i nuovi aiuti Il primo ministro del Pakistan, Raza Yousuf Gilani,
ha rivolto un nuovo appello alla comunità internazionale per aiuti destinati all'emergenza
delle inondazioni. Il premier ha detto che il Paese sta affrontando una delle più
gravi crisi della sua storia e nello stesso tempo è in prima linea nella lotta contro
il terrorismo. Per quanto riguarda i sospetti di corruzione nella distribuzione degli
aiuti, ha assicurato che “ogni centesimo donato agli alluvionati sarà speso nella
maniera più trasparente possibile”. Nuovo allarme anche dall’Unicef, secondo cui,
senza i fondi necessari, almeno 2 milioni di bambini pakistani non potranno tornare
tra i banchi di scuola.
Giappone- Cina Il Giappone ha rilasciato
questa mattina i 14 pescatori cinesi trattenuti da una settimana a seguito della collisione
del loro peschereccio con due imbarcazioni della guardia costiera nipponica. Resta
in carcere, invece, il capitano dell’imbarcazione, del quale la Cina è tornata a chiedere
la liberazione. L'incidente – ricordiamo – si è verificato lo scorso martedì, nelle
isole disabitate a sud di Okinawa nel mar Cinese orientale.
Peschereccio
italiano attaccato da marina libica Un motopeschereccio italiano della flotta
di Mazara del Vallo è stato raggiunto da alcuni colpi di mitraglia sparati da una
motovedetta libica che gli aveva intimato di fermarsi. La sparatoria, avvenuta ieri
sera al largo delle coste libiche, non ha avuto conseguenze sull'equipaggio, che
è riuscito ad allontanarsi e a proseguire verso il porto di Lampedusa, dove è giunto
stamane.
Cile: problemi per il salvataggio dei minatori Problemi
nel salvataggio dei 33 minatori cileni intrappolati dal 5 agosto nel sito di San José.
Si è rotta la seconda perforatrice, quella del cosiddetto Piano B. Avanza secondo
i programmi, invece, la prima scavatrice, che ha raggiunto una profondità di 231 metri
sui 700 necessari per raggiungere i minatori. (Panoramica internazionale a cura
di Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LIV no. 256
E' possibile ricevere gratuitamente, via posta
elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta
può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.