Il cardinale Bertone presiede la Messa per il IX centenario della Chiesa di San
Menna
“Percorrere la strada segnata dai vostri antichi padri e mantenere sempre viva e attuale
la testimonianza di fede che avete ereditato”. È il messaggio del Papa con il quale
il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ha voluto aprire la sua omelia domenica
a Sant'Agata dei Goti (Benevento), portando il saluto e la Benedizione del Pontefice
in occasione del IX centenario della consacrazione della Chiesa di San Menna per
le mani del Papa Pasquale II. “Il passato non va idealizzato – ha spiegato poi il
porporato – che ha ricordato le lotte per la conquista del potere dopo l’anno Mille
ma anche la “volontà positiva di Roberto, conte di sant’Agata de’ Goti, di costruire,
verso il 1107, la sua cappella comitale, sul modello di quella dell’Abbazia di Montecassino,
punto di riferimento e di forte ripresa del genuino spirito evangelico”. “Il conte
Roberto – ha osservato - come segno della sua fedeltà al Papa, volle dedicare questa
cappella all’apostolo Pietro”. Il porporato nell’omelia ha ricordato “la grandezza
e la fedeltà di Dio verso il suo popolo” di cui tratta il Libro dell’Esodo, descrivendo
il tradimento di Israele e l’adorazione del vitello di metallo fuso e nella seconda
lettura ha sottolineato la misericordia di Dio, che “sorprende” l’apostolo Paolo.
"Paolo - ha osservato - si presenta come peccatore, redento dal gesto gratuito di
Cristo”. Più “familiare”, ha spiegato il porporato, è poi l’affresco contenuto nel
Vangelo della liturgia domenicale, "una delle pagine più belle della Sacra Scrittura,
che lo Spirito Santo ci ha donato mediante la peculiare sensibilità di san Luca: la
parabola del padre misericordioso”. Una parabola – ha commentato – che parla del viaggio
che ciascuno di noi deve compiere verso la verità dell’esistenza, del ritorno verso
la “casa” da cui proveniamo, dove abbiamo sempre abitato e della quale, pur nelle
traversie della vita, riscopriamo il valore e la bellezza. Come in questa liturgia,
“Dio ci invita alla sua festa, imbandisce per noi oggi una mensa in questo tempio”,
ha concluso, ricordando la celebrazione del centenario della consacrazione della Chiesa
di San Menna. “Questa casa comune è giunta a noi per la fede e la tenacia di coloro
che ci hanno preceduto: essa rimanga anche in futuro segno di una Chiesa viva, testimonianza
di una fede maturata e radicata nell’autentica esperienza di Dio”.