2010-09-12 14:05:15

Referendum in Turchia per riformare la Costituzione: contrasti tra governo e opposizione


Urne aperte stamattina in Turchia per il referendum sulla riforma della Costituzione, che riguarda settori nevralgici come giustizia e forze armate. In serata i risultati della consultazione, che coinvolge circa 50 milioni di cittadini. Secondo il partito governativo di radici islamiche Giustizia e Sviluppo al governo (Akp), la riforma è necessaria a democratizzare il Paese e adeguarlo agli standard richiesti per aderire all'Ue. L'opposizione teme, invece, un indebolimento della laicità dello Stato e del peso politico degli ambienti militari. Ma quali sono i punti più controversi del referendum? Stefano Leszczynski lo ha chiesto a Lucio Leante, esperto di questioni turche.RealAudioMP3

R. – La ragione per cui il referendum è molto controverso è che tra i 26 emendamenti della Costituzione sono previsti alcuni articoli che, in sostanza, modificano la struttura della Corte Costituzionale e dell’equivalente Consiglio Superiore della Magistratura. Questi sono i punti più controversi, perché gli oppositori dicono che il governo di Erdogan e gli ambienti islamici che sono dietro di lui cercano di infiltrare la magistratura in maniera tale da renderla meno sensibile al laicismo tradizionale della magistratura dei militari.

D. – Erdogan si gioca un po’ la carta europea per parlare di questo referendum?

R. – Sì, lui ha usato anche questo argomento, forte anche dell’appoggio che l’Unione Europea gli sta dando su questo referendum. Siccome qui in Turchia, però, l’argomento Europa non attira più molto ed è quasi messo in sordina rispetto a qualche anno fa, la vera pressione che Erdogan sta facendo sull’elettorato è di dire: “Se non mi fate passare questo pacchetto di emendamenti costituzionali, io vado alle elezioni anticipate”. Questo viene visto dai turchi in maniera molto negativa, perché tutto sommato Erdogan sta garantendo una stabilità economica e in questo momento i turchi pensano soprattutto all’economia e alla stabilità.

D. – C’è anche la questione relativa allo scioglimento dei partiti politici per attività contro lo Stato. Questo è, forse, uno dei punti che mette più in agitazione alcuni partiti confessionali...

R. – Certo, perché, tra l’altro, il partito di Erdogan, un anno e mezzo fa, è stato processato per attività antilaiche e, solo per una stretta minoranza di giudici della Corte Costituzionale, è stato assolto, anche se gli è stato dato un forte avvertimento.

D. – Questo referendum, a prescindere dal risultato, avrà delle conseguenze sul futuro della Turchia da un punto di vista di tensioni interne o il risultato, quale che sia, verrà accettato dalle parti?

R. – Il risultato è molto incerto e non mancano commentatori che dicono che questi referendum costituzionali così importanti passano per un pugno di voti e, quindi, probabilmente, l’opposizione, se dovesse perdere - cosa che non è detta - ci sarebbero molte polemiche, perché l’opposizione farebbe valere il fatto che il referendum è passato per pochi voti.







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