2010-09-12 15:10:14

In Vietnam nascono centri di accoglienza cattolici e buddisti per minori sieropositivi


Le strutture ospitano 2500 giovani da 0 a 16 anni, affetti da Hiv o Aids. Qui, in questi centri giorno e notte, religiosi e volontari laici lavorano “in silenzio” per alleviare le sofferenze di questi ragazzi che spesso vivono in situazioni di disagio, discriminazione e abbandono. L’aiuto ai più deboli ad Ho Chi Minh City in Vietnam unisce i fedeli delle due religioni in una missione comune. Nella ex Saigon, dove il dramma dell’Aids colpisce anche i più piccoli, spesso malati fin dalla nascita, appare sempre più importante il ruolo di organizzazioni sociali di ispirazione religiosa. Tra queste vi sono la pagoda Dieu Giac, nel Distretto 2, i centri Tam Binh e Mai Hoa, il ricovero di Mai Tam e altri gruppi dediti al sociale, come Medicines du Monde. In particolare il centro di accoglienza Mai Tam rappresenta un esempio importante: è stato fondato nel 2005 dall’arcidiocesi di Ho Chi Minh City, guidato da p. Toai e coadiuvato da religiose, accoglie 50 bambini di cui 37 affetti da Hiv/Aids, 27 sono orfani e 10 in condizioni di particolare disagio. La struttura diocesana fornisce anche sostegno economico a 230 bambini in difficoltà, con somme di denaro e consulenze psicologiche. Fra i tanti bimbi del centro, suor Huong, una missionaria, racconta la storia di una piccola orfana, i cui genitori sono morti per il virus. All’inizio la bambina ha vissuto con la nonna, che non era però in grado di badare a lei e l’ha accompagnata al centro di Mai Tam, chiedendo aiuto al sacerdote e alle religiose. Prima di essere accolta nella struttura cattolica, la piccola ha spiegato che nessuno voleva sedersi accanto a lei, che veniva lasciata in disparte ed era costretta a dormire in un letto in disparte. Il problema maggiore per i minori infetti come spiega anche il dottor Le Truong Giang, vice-presidente del Comitato per la prevenzione di Hiv/Aids, è il clima di discriminazione e intolleranza che ruota attorno a loro, che si può sconfiggere solo con l’affetto e la vicinanza, oltre che il sostegno psicologico e le necessarie cure mediche. (C.S.)







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