Pellegrinaggio delle Famiglie per la Famiglia promosso a Pompei dal Rinnovamento nello
Spirito Santo
Prende il via oggi da Scafati a Pompei il terzo Pellegrinaggio delle Famiglie per
la Famiglia promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo in collaborazione con l’Ufficio
Nazionale per la Pastorale della Famiglia della Cei. Al centro dell’evento, al quale
prendono parte oltre 15mila persone, canti, preghiere, esortazioni, ma soprattutto
la recita di uno speciale Rosario: una selezione di sette misteri in cui viene contemplato
il cammino della famiglia cristiana. “Perché per salvare questa istituzione da una
crisi sempre più profonda occorre utilizzare la più potente arma spirituale di cui
il cristiano dispone: la preghiera” spiega al microfono di Federico Piana,
Salvatore Martinez, presidente nazionale di Rinnovamento nello Spirito Santo:
R. - Vogliamo
gridare che una famiglia ci vuole, che la famiglia cristiana conserva ancora la sua
attualità e va difesa, va diffusa la bellezza e l’originalità di questo amore, che
poi è il segreto della famiglia cristiana. A Pompei si capisce che cosa è questo amore
di Dio e questo amore per il prossimo, che poi sono inseparabili. Il deficit che il
nostro tempo conosce di affidabilità e di forza della famiglia discende proprio da
questo “gap”, da questo divario. Senza amore di Dio è difficile che i membri di una
famiglia riescano a scambiarsi ogni giorno, all’insegna del sacrificio, della responsabilità,
del perdono, della riconciliazione, tutto ciò che fa e che costituisce questo amore.
D.
- La famiglia vive una crisi senza precedenti. Come se ne esce, presidente, secondo
lei, dal punto di vista cristiano?
R. - Intanto, bisogna ricordare che
la famiglia è un avvenimento spirituale. Oggi, in questo nostro tempo, prevalgono
esperienze di solitudine e anche le famiglie sembrano degli agglomerati domestici:
tanti televisori, tanti telefoni quanti sono i membri della famiglia. La famiglia
vive la crisi di questo trasformismo e sembra mancare soprattutto l’idealità di un
progetto di vita. Perciò noi diciamo che bisogna rientrare in se stessi, bisogna recuperare
il principio vitale di questo amore che è appunto un avvenimento spirituale. Quindi,
bisogna ridare il gusto delle cose spirituali, un significato spirituale a questo
nostro tempo che ha profonde inquietudini spirituali. Pertanto, la famiglia va rieducata
alla sua essenzialità, a ciò che la tiene unita e noi riteniamo che la preghiera sia
il collante e la forza propulsiva della famiglia. C’è bisogno di una rieducazione
alla fede, una rieducazione agli affetti, una rieducazione alle memorie. La famiglia
viene da Dio, viene dal Cielo e tutte le volte che ritorna e che si affida a Dio
rinasce miracolosamente.
D. - Una preghiera, presidente, che deve continuare
anche nelle famiglie perché molto spesso le famiglie purtroppo non pregano …
R.
- I nodi del Rosario, questi sette misteri della famiglia che abbiamo immaginato e
in qualche modo codificato dai 20 misteri classici, ci ricordano le tappe, il cammino,
il futuro, l’avvenire della famiglia cristiana. Bisogna allora meditare su questi
misteri e interiorizzarli. Noi proponiamo la preghiera nelle famiglie: la preghiera
insieme e la preghiera gli uni sugli altri, i genitori sui figli, i figli sui genitori.
La riscoperta del potere della benedizione, la riscoperta del potere dell’intercessione
davanti alle prove, alle sofferenze, la riscoperta del potere della lode, della gioia,
nella vita della famiglia, sono esperienze che purtroppo difettano nella vita di tante
famiglie e che vanno riproposte senza vergogna, senza considerarle superate, in tutta
la loro forza che da secoli esprime poi la bellezza di questo amore di Dio. (Montaggio
a cura di Maria Brigini)