2010-09-11 15:27:12

La Chiesa colombiana: il governo non prende sul serio le vittime del conflitto armato


Il Governo colombiano non prende sul serio il problema delle vittime del conflitto armato, che sono milioni di sfollati. A denunciarlo – riferisce l’agenzia Zenit - è stato il segretario generale della Conferenza Episcopale della Colombia (CEC), proprio mentre è in corso la Campagna della Chiesa a favore delle vittime della violenza “Perché nessuna violenza mi è estranea”, lanciata questo lunedì nella sede della Conferenza Episcopale. Un’iniziativa, quest'ultima, ha spiegato il direttore del Snps/Caritas Colombiana monsignor Héctor Fabio Henao, “iniziata vari anni fa, raccogliendo le espressioni di diverse entità e persone che sostengono gli sforzi di pace in Colombia”. Nel 2010 si procede alla sua terza fase, in cui si vuole sottolineare il carattere etico della situazione delle vittime e soprattutto degli sfollati. Secondo il segretario generale della Conferenza Episcopale, monsignor Juan Vicente Córdoba, però, che ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Rcn Radio, il Governo “non prende sul serio” i 3,5 milioni di persone che in base alle stime sono stati costretti ad abbandonare le proprie case per il conflitto. Una cifra che ha definito “allarmante”. La Corte Costituzionale colombiana, dal canto suo, ha avvertito la settimana scorsa che tra il 2004 e il 2009 il numero degli sfollati è passato da 1,5 a 4 milioni. Una cifra persino superiore, secondo il Consultorio per i Diritti Umani e lo Sfollamento (Codhes). “Serve un progetto consistente che il Paese veda", ha esortato monsignor Córdoba. “Si devono portare avanti piani municipali, governativi e nazionali, e questo va bene, ma non si sta prendendo sul serio il problema”, ha affermato il presule, che ha chiesto un piano “consistente” che implichi progetti di alloggio, di azione sociale, di formazione, lavoro, di accompagnamento e prevenzione della delinquenza. (L.G.)







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