Pakistan: dopo le alluvioni allarmante rincaro dei prezzi dei beni di prima necessità
Carovita e speculazione soffocano la popolazione pakistana alle prese con l’emergenza
umanitaria causata dalle alluvioni delle scorse settimane. La denuncia raccolta dalla
Misna arriva da fonti contattate nel Sindh, provincia della valle dell’Indo dove la
situazione è più difficile. “Il costo di mezzo chilogrammo di farina – calcola padre
Mario Angelo Rodrigues, direttore in Pakistan delle Pontificie Opere Missionarie (Pom)
– è aumentato in poche settimane da 20 a 125 rupie, più del 500%”. Padre Mario aiuta
gli sfollati del Sindh che, sempre più numerosi, raggiungono Karachi e la costa del
Mare Arabico. “Oggi – dice padre Mario - a Karachi ha piovuto di nuovo: un dramma
nel dramma per migliaia di sfollati che si trascinano in strada, sotto teli di plastica”.
Di un’emergenza che si aggrava raccontano anche da Hyderabad, la seconda città del
Sindh dopo Karachi. Ma i rincari riguardano anche altre regioni. Statistiche del governo
indicano che ad agosto i prezzi al consumo sono aumentati in tutto il Paese di oltre
il 13% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Questi dati non tengono conto delle
differenze regionali e soprattutto delle sperequazioni tra centri urbani e campagne.
Secondo Shammas Ruben, responsabile della Caritas pachistana a Hyderabad, in molte
zone rurali i prezzi della farina, del latte e della carne sono tra le due e le tre
volte più elevati rispetto a quelli dei mercati delle grandi città. “Il governo non
è in grado di controllare le tariffe – afferma Ruben – e gli speculatori la fanno
da padroni”. Il problema di fondo resta ovviamente la devastazione della valle dell’Indo,
una regione estesa da nord a sud su oltre un quinto del territorio nazionale. Secondo
una stima diffusa in questi giorni dal dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti,
quest’anno in Pakistan l’estensione dei campi destinati alla coltura del riso si ridurrà
del 35% rispetto al 2009. Secondo l’Organizzazione dell’Onu per l’alimentazione e
l’agricoltura (Fao), le alluvioni hanno distrutto oltre mezzo milione di tonnellate
di sementi di grano e rischiano ora di compromettere il raccolto dell’anno prossimo.
(M.G.)