Il cardinale Bertone ai nuovi vescovi: "siate segno dell’amore di Cristo"
Aiutare con l’esempio e il fraterno sostegno i sacerdoti a seguire la loro vocazione
e a vivere il proprio ministero, essere “segno vivo di Gesù”, pronti a non giudicare,
ma a perdonare e a tenere uniti i figli di Dio, essere “pastori” e “sentinelle”, efficaci
nel mostrare Cristo al mondo, appassionati nell’annunciare il Vangelo ed esempi con
la propria vita. Così il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone ha salutato
i nuovi vescovi nominati dal Papa e riuniti stamattina a Roma in un convegno organizzato
dalla Congregazione per i Vescovi. Ce ne parla Roberta Barbi:
Spronare
i sacerdoti, che sono i loro primi collaboratori, a vivere gioiosamente il proprio
servizio, sostenerli nella vocazione affinché lavorino “con entusiasmo e amore nella
vigna del Signore”, come insegna Benedetto XVI, che li ha chiamati, in questo ultimo
anno, alla guida di diocesi sparse in tutto il mondo. Il segretario di Stato, cardinale
Tarcisio Bertone, ha parlato così ai nuovi presuli, che lunedì prossimo incontreranno
il Santo Padre, che partecipano ad un Convegno organizzato per loro dalla Congregazione
per i Vescovi. “Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato,
sarà come il suo maestro”, ha detto il porporato nell’omelia, citando il Vangelo di
Luca. Un compito fondamentale, quello di guidare una porzione particolare della Chiesa
per condurla alle “amabili dimore del Signore”, che si può svolgere solo a imitazione
di Cristo, che “si è umiliato fino alla morte di Croce per salvare ogni uomo che il
Padre gli ha affidato”. La parola greca “episcopos”, da cui deriva etimologicamente
“vescovo”, inoltre, evoca un modo di “guardare”. Il vescovo è dunque “custode”, “sorvegliante”,
colui che “vede nella prospettiva di Dio”, cioè vede l’essenza dell’uomo e si adopera
perché la sua anima non s’immiserisca, proprio come Cristo era il “vescovo delle anime”,
diceva San Pietro. Ma il vescovo è anche “sentinella”, che da un luogo elevato scorge
da lontano ciò che sta per accadere e sta in alto con la propria vita, come rifletteva
San Gregorio Magno, pastore di cui la Chiesa ha celebrato memoria una settimana fa.
Il vescovo, infine, è un “pastore”, che pascola e custodisce il gregge, facendo attenzione
che siano saziate la sua fame e la sua sete. La Parola di Dio è il nutrimento di cui
l’uomo ha bisogno: l’annuncio del Vangelo, infatti, come scrive San Paolo, è la costante
del servizio episcopale. Il cardinale Bertone ha poi invocato lo Spirito Santo affinché
faccia scendere sui nuovi vescovi il dono del consiglio e il dono della fortezza,
per svolgere “l’esaltante missione di guidare il popolo di Dio” e “correggere, all’occorrenza,
con carità e fermezza, quelle situazioni dottrinali, pastorali e liturgiche non conformi
all’insegnamento e all’autentica prassi ecclesiale” e ha affidato il ministero episcopale
dei nuovi vescovi a Maria Santissima, Regina apostolorum, affinché li sostenga con
tenerezza materna.