Dichiarata illegale la perquisizione nell'arcivescovado di Bruxelles. Pubblicato rapporto
dell'ex Commissione sugli abusi
In Belgio, l'ormai disciolta Commissione indipendente creata dalla Chiesa per indagare
sugli abusi compiuti su minori da esponenti ecclesiali ha pubblicato oggi il suo rapporto
sul sito ufficiale della Conferenza episcopale belga: il rapporto, di circa 200 pagine,
parla di 465 denunce di casi di abusi commessi tra l'inizio degli anni '50 e la fine
degli anni '80 da esponenti del clero, ma anche da insegnanti di religione o da accompagnatori
dei movimenti giovanili, e contiene inoltre 124 testimonianze anonime delle vittime.
Ieri, intanto la Camera di rinvio a giudizio presso la Corte d'appello di Bruxelles
ha dichiarato illegale l’inchiesta giudiziaria sulla questione, basata su documenti
e materiali sequestrati durante la controversa perquisizione del 24 giugno scorso
nell’arcivescovado di Malines-Bruxelles e in casa del cardinale Godfried Danneels,
arcivescovo emerito dell’arcidiocesi. La Chiesa belga ha espresso in proposito la
propria soddisfazione, ribadendo la sua più totale collaborazione con la giustizia
e auspicando che ora l’attenzione si concentri sulle vittime. Ascoltiamo, al microfono
di Bernard Decottignies, il legale dell’arcidiocesi di Malines-Bruxelles, Fernando
Keuleneer:
R. - On est
satisfaits, oui. Effectivement, parce que de le début on a eu des dûtes… Siamo
molto soddisfatti perché in effetti, sin dall’inizio, abbiamo avuto dei dubbi riguardo
alla legalità dei metodi dell’indagine e su come è stata condotta questa operazione,
direi in modo “spettacolare”. Io ho subito capito che c’erano dei problemi riguardo
alla legalità e adesso, infatti, la Corte ha dichiarato che queste operazioni sono
illegali: sia le perquisizioni, sia i sequestri sono da ritenersi illegali. Tutti
i documenti sequestrati devono essere restituiti e qualsiasi atto istruttorio basato
su questi sequestri illegali devono essere annullati. Siamo quindi soddisfatti ma
non perché abbiamo qualcosa da nascondere, assolutamente no! Abbiamo precisato sin
dal principio che l’arcidiocesi di Malines-Bruxelles, il cardinale Danneels e la Chiesa
del Belgio non si oppongono ad una inchiesta giudiziaria. Tutto quello che si chiede
è che questa inchiesta sia condotta in modo corretto e legale. Questa è la ragione
per la quale abbiamo deciso di iniziare questa procedura e credo che sia nell’interesse
di tutti che la Corte abbia ribadito i principi da rispettare quando si conduce una
indagine. Siamo soddisfatti ma non c’è alcun trionfalismo, perché i danni che sono
stati causati da queste operazioni illegali sono considerevoli e sarà molto, molto
duro e difficile ripararli.
D. – L’arcivescovo di Bruxelles, Joseph
Léonard, ha detto di sperare adesso che l’attenzione possa finalmente concentrarsi
sulle vittime degli abusi. La Chiesa belga al riguardo annuncerà nei prossimi giorni
una nuova iniziativa …
R. - Oui. Effectivement il y a une conférence
de presse qui est prévue pour lundi… Sì. Ci sarà una conferenza stampa prevista
per il prossimo lunedì 13 settembre nei locali dell’arcidiocesi. Mons. Leonard e i
vescovi presenteranno, in quell’occasione, una nuova iniziativa in sostituzione della
Commissione guidata dal prof. Adriaenssens (istituita come organo indipendente per
indagare sulla vicenda degli abusi, ndr) poiché il suo funzionamento è stato ormai
reso impossibile da questa azione spettacolare ed illegale. Ancora una volta voglio
ribadire che la Chiesa non ha niente da nascondere e che c’è una completa volontà
di cooperare, perché l’inchiesta continui. La Corte non ha deciso che l’inchiesta
debba essere chiusa o fermata, ma sarà necessario tenere conto di quanto è stato dichiarato
illegale. La Chiesa è totalmente disposta a collaborare in modo leale con la giustizia.