2010-09-09 14:27:50

Il cardinale Rodríguez Maradiaga sulla strage dei 72 migranti: crimine abominevole


Dopo che giorni fa in El Salvador, le autorità e l'arcivescovo della capitale, mons. Escobar Alas, avevano accolto le salme di 11 salvadoregni uccisi fra le 72 vittime dell’ormai nota strage di Tamaulipas, in Messico, lo scorso 22 agosto, anche in Honduras sono rientrate le salme dei 16 connazionali trucidati nella stessa occasione. L'arcivescovo di Tegucigalpa, cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, esprimendo il dolore e la costernazione dell'intero Paese, ha osservato che quest'orrendo crimine dovrebbe spingere tutti a riflettere sull'importanza e sulla sacralità della vita. "Com’è possibile - si è chiesto il porporato - che esistano persone senza scrupoli fino a questo punto? Persone capaci di estorcere denaro a chi è tanto disperato da mettersi alla ricerca di un futuro altrove, e capace, poi, di togliergli la vita, prezioso dono di Dio? Agire in questo modo è la cosa più abominevole che si possa fare in situazione di questo tipo", ha rilevato il cardinale, ricordando il racconto biblico di Caino e Abele. "Dio chiederà conto a queste persone, chiederà dove sono i loro fratelli", quelli che di loro si sono fidati di loro, di individui che poi hanno "agito come carnefici spietati". Una tragedia che "ci deve spingere a recuperare con urgenza il rispetto della vita umana", che spesso manca perché "non si conosce la Parola di Dio" che ci insegna proprio ciò che oggi non c'è più: "Amore e rispetto per la vita". "Speriamo che si riesca a individuare e arrestare i colpevoli. Aspettiamo fiduciosi che questi paghino il loro debito con la giustizia umana, così come dovranno pagarlo con quella di Dio, alla quale nessuno può sfuggire". Infine, il cardinale Oscar Andrés Rodríguez si è augurato che nel futuro nessun honduregno sia costretto a cercare fortuna fuori dal Paese: "È molto triste il nostro Paese non riesca a garantire condizioni sufficienti alla vita di tutti i suoi figli, il diritto di restare a vivere nel proprio territorio dove avere la possibilità di dare ai propri figli dignità, cibo, educazione e serenità". Intanto, ieri il procuratore di Tamaulipas ha confermato che due persone che stavano indagando sulla strage, avvenuta nel municipio di San Fernando, e che erano scomparsi alcuni giorni fa, sono stati trovati morti. Era stato il presidente del Messico in persona, Felipe Calderón, a denunciare queste due sparizioni, rivelando di temere che fossero cadute nelle mani della banda di narcotrafficanti, dedita anche alla tratta degli umani, nota come "Los Zetas". (L.B.)







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