India: prorogata la chiusura dell’inchiesta sulle violenze anti-cristiane del 2008
Le autorità dello Stato indiano del Karnataka hanno deciso di prorogare ulteriormente
fino al prossimo 31 ottobre la chiusura dell’inchiesta sulle violenze anti-cristiane
del 2008. Si tratta della nona proroga decisa dal governo locale guidato dal partito
pro-induista “Bharatiya Janata”, anche se un rapporto di cinquecento pagine pubblicato
lo scorso febbraio ha già indicato in alcuni gruppi radicali induisti i responsabili
degli incidenti scoppiati alla fine dell’estate del 2008. Il rinvio ha suscitato reazioni
contrastanti tra i leader religiosi cristiani. Per il vescovo cattolico di Bellary
Henry D’Souza, la proroga è giustificabile: “La mole di lavoro della Commissione d’inchiesta
è colossale dal momento che deve trattare centinaia di casi”, ha detto il presule
all’agenzia Ucan. Di parere diverso il vescovo anglicano Manohar Chandra Prasat secondo
il quale si vuole solo perdere tempo. La Commissione è stata istituita nel gennaio
2009 e avrebbe dovuto completare i lavori dopo sei mesi. Composta da un solo giudice
in pensione, ha sinora ricevuto più di mille denunce e ascoltato quasi 800 testimoni,
compresi rappresentanti di organizzazioni cristiane e indù, attivisti per i diritti
umani, poliziotti e funzionari. Mons. D’Souza ha espresso l’auspicio che, nonostante
le pressioni esterne, il rapporto finale della Commissione sarà “giusto e fedele alla
verità”. Il Karnataka, in particolare i distretti di Mangalore e Bangalore, sono stati
il teatro numeri episodi di violenza contro i cristiani in questi anni. Secondo i
leader cristiani locali, l’escalation è iniziata proprio dopo la salita al governo
locale del Bharatiya Janata Party nel 2008. (L.Z.)